La prima volta che ho letto questo strano nome ho tirato diritto senza farci caso. La seconda mi ha lasciata ancora piuttosto indifferente ma qualcosa è rimasto incastrato in un angolino della mente e alla terza volta è scattata la curiosità. Ma che sarà mai? e poi perchè a volte lo vedo scritto con la O e a volte senza, a volte con l'H e a volte senza? Ricorro a Wikipedia e scopro che lo si può chiamare, o meglio, scrivere in molti modi, bulghur, boulghour, boulgour, bulgur, boulgoul, boulghoul, bulghul o bulgul.
Per pigrizia ho deciso di adottare la dicitura più breve.Si tratta di un cereale, nient’altro che chicchi di grano duro germogliato che vengono sottoposti ad un processo di cottura a vapore per poi essere essiccati e frantumati. È un alimento ricco di proteine, vitamine del gruppo B e fibre ed è molto versatile in cucina. Basta farlo lessare per 15/20 minuti e lo si può consumare sia caldo che freddo, con mille accompagnamenti e in mille soluzioni. Ho deciso di iniziare con un’insalata, aggiungendo alcuni ingredienti che avevo a disposizione e che mi sembrava ci potessero stare bene. L’esperimento è riuscitissimo e ne ho fatto subito un altro il giorno dopo, ma ve ne parlerò in un altro post. Ecco la prima ricetta: