Insegnare ai bambini come identificare e modificare quelle situazioni che fanno paura è oggetto di uno studio, pubblicato su The American Journal of Psychiatry e condotto dall’equipe della dottoressa Golda Ginsburg della Johns Hopkins University che ha dimostrato che è possibile interrompere la catena generazionale dell’ansia sottoponendo le famiglie a una serie di incontri terapeutici.
“La scoperta sottolinea proprio la vulnerabilità dei figli di genitori ansiosi. L’ansia tende a ripetersi nelle famiglie, con un massimo di 50 per cento dei figli di genitori ansiosi che crescono fino a essere ansiosi anche loroi” afferma Ginsburg.
Attraverso un percorso terapeutico viene insegnato al bambino ad osservare ciò che lo spaventa in maniera oggettiva, tenendo sotto controllo l’aspetto ansioso.
Sono state coinvolte 136 famiglie con uno dei due genitori avente un disturbo d’ansia con almeno un figlio di età compresa fra i 6 e i 13 anni. Un gruppo di queste famiglie ha ricevuto un trattamento psicoterapico di otto sessioni della durata di un’ora ciascuna in un periodo di due mesi; un secondo gruppo ha ricevuto solo un documento informativo sui disturbi d’ansia, mentre un terzo gruppo è stato utilizzato come controllo e non ha ricevuto alcun tipo di trattamento o informazione.
Le famiglie che sono state sottoposte a psicoterapia sono state allenate a identificare preventivamente i segni dell’ansia e come ridurli.
“Abbiamo insegnato ai bambini come identificare i pensieri spaventosi, e come cambiare loro”, dice Ginsburg. “Ad esempio, se un bambino ha paura dei gatti e ne incontra uno per strada, il bambino può prima identificare il pensiero spaventoso: Quel gatto sta per farmi del male. Poi il bambino può provare a pensare: Il gatto mi farà del male? No, il gatto non sembra arrabbiato. Non tira fuori i denti, è seduto lì. Ok, posso passargli vicino, non mi farà nulla”.
Uno dei modi per ridurre l’ansia è il confronto con la realtà: imparare a riconoscere quando la paura è reale e vale la pena prestare attenzione.
In particolare i terapeuti hanno insegnato ai componenti la famiglia ad analizzare obiettivamente i pericoli percepiti, per riportarli alla loro realtà.
Lo stato ansioso è determinato proprio dall’erronea percezione di pericoli o rischi là dove in realtà non ce ne sarebbero.
Fonte: The American Journal of Psychiatry
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