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Insegniamo ai nostri figli a pensare

Creato il 27 dicembre 2013 da Elena Babetto @BabettoElana
Fare i conti col pensato e provare a pensare non è cosa facile, soprattutto per noi adulti. Ciò che abbiamo sempre saputo non è che la cristallizzazione di ciò che abbiamo sempre pensato e non sempre equivale al vero o all'unica interpretazione veritiera possibile. È anche vero che ciò che abbiamo sempre saputo non sempre è stato pensato. Siamo tutti d'accordo con il fatto che i bambini non sono messi nella condizione di pensare liberamente e di creare quindi un loro pensato? Durante la loro fase di apprendimento assoluta sono condizionati e limitati a percorrere quell'insieme di pensato che la scuola, la famiglia e la società mettono loro a disposizione. Non fraintendete, sotto alcuni aspetti è necessario che ci sia un pensato precostituito ma non dovrebbe esistere solo così. Immaginate cosa potrebbe emergere se i bambini fossero messi nella condizione di poter pensare. I bambini sono soggetti in massima apertura in potenziale apprendimento. E se esistesse una filosofia anche per l'infanzia? E se questi bambini potessero avere, ricevere, chiedere, organizzare un nuovo rapporto con il sapere? Siamo arrivati ad una svolta epocale in cui se dobbiamo investire sui nostri figli, dobbiamo farlo nel modo migliore: offrendo loro la libertà di pensare. O vogliamo pensare che basti convivere con il pensato che abbiamo ricevuto finora, nel corso degli anni? E se ci fosse una realtà che permettesse loro di dire ciò che pensano a priori, a prescindere da ciò che hanno sempre pensato, a prescindere dal testo da cui appellarsi, vi interesserebbe?

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