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Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.

Creato il 13 agosto 2013 da Il Viaggiatore Ignorante
Sconfinamento in terra elvetica per questa bella e remunerativa escursione.
Il sentiero sino alla bocchetta del Gattascosa è ben segnalato ed intuitivo anche se dal rifugio alla bocchetta è una salita di tutto rispetto. Sconfinati in terra elvetica cominciano i problemi, in alcuni punti anche seri, per coloro che non hanno dimestichezza con la montagna in quanto i segnali da seguire sono pochi ed alle volte nascosti dall'erba. In molte occasioni il sentiero lo si ritrova solo ed esclusivamente grazie agli ometti di pietra lasciati da altri escursionisti, questo succede specialmente nella zona dei laghi di Tschawiner.Consiglio di effettuare l'escursione come proposta soltanto da coloro che conoscono la montagna ed hanno dimestichezza nel recuperare il sentiero qualora lo stesso venga perduto.L'escursione comincia da San Bernardo dove si lascia l'autovettura in un ampio parcheggio (1630m). Si seguono le indicazioni per il rifugio del Gattascosa. Al primo bivio si prende il sentiero che entra nel bosco sulla propria destra e che in pochi minuti conduce alla Torbiera di Gattascosa (1831m). Dopo circa 45-50 minuti di buon cammino si incontra il lago di Ragozza (1958m) dove ci si può fermare a tirare il fiato ed ammirare il piccolo e suggestivo specchio d'acqua.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
In circa 10 minuti si raggiunge il rifugio del Gattascosa (2000m al camino!); prima del rifugio si incrocia sulla sinistra il piccolo sentiero che in circa 35 minuti ci porta alla bocchetta del Gattascosa che segnala il confine tra Italia e Svizzera (2158m). Appena sormontato il passo si incrocia il sentiero che si dipana sulla sinistra e che ci condurrà nella zona dei laghi del Tschawiner. Dopo una breve discesa si incontra un laghetto (poco più di una pozza) ma che permette di visualizzare le grandi cime della Weissmies e dell'Andolla nelle sue limpide acque. Essendo molto piccolo e dipendendo dai capricci del tempo il lago non è nominato sulle mappe ma solo in qualche resoconto dell'escursione.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Da questo piccolo specchio d'acqua si prosegue sul sentiero leggermente battuto dal passaggio di qualche escursionista che in circa 15 minuti ci porta in vista di un lago sorgivo di medie dimensioni situato sulla spalla di questo angolo dello Zwischbergental. Da questo lago si cerca il sentiero posizionato sulla sinistra che sale ripido nella piccola morena sovrastante. Dopo circa 10 minuti di cammino difficoltoso ( in alcuni tratti assenza totale di segnaletica convenzionale ma esclusiva presenza di ometti che permettono il ritrovamento del cammino) si incrocia una piccola baita ristrutturata sulla destra. Da questo punto l'occhio incontra il primo dei laghi di Tschawiner.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
La discesa nella valle non è assolutamente agevole vista la solitaria presenza di qualche segno rosso sulla punta di alcuni massi quasi completamente ricoperti dalla vegetazione. Una volta giunti al lago si risale per trovare il più grande dei laghi dove consiglio vivamente una lunga sosta ristoratrice.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Inseguendo la Weissmies tra la Bognanco e Zwischbergental.
Per quanto concerne il ritorno vi sono due possibilità: effettuare il percorso inverso rispetto all'andata oppure scendere nel piccolo alpeggio di Waira e rientrare in Italia tramite il passo del Monscera. Consiglio questa variante solamente a coloro che hanno grande conoscenza della montagna e sono ben allenati, in quanto il giro completo lo si effettua in circa 6h, 6h e 30 minuti senza considerare le soste.Escursione di grande respiro che vi permette di conoscere una zona quasi sconosciuta delle nostre montagne ma consigliata solamente a coloro che hanno dimestichezza con la montagna e le sue difficoltà.
Fabio Casalini.

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