Giuseppe Granieri, a commento della decisione del New York Times di erigere quello che è possibile definire come un “soft paywall“, segnala quale sia il prezzo da pagare per far pagare i lettori.
Sfida problematica che Poynter riassume egregiamente in quello che è il punto chiave della questione: la possibile migrazione dei lettori verso altri quotidiani, altre fonti informative senza barriere.
L’articolo pubblicato ieri sul NYT che annunciava la presa di decisione ha registato 2141 commenti prima che venisse negata la possibilità di continuare a farlo. Mi sono preso un paio d’ore di tempo per scorrerli tutti e verificare che, ad esclusione di rarissime eccezioni, i segnali, le verbalizzazioni, dei lettori sono tutte di disapprovazione verso la decisione.
Le obiezioni più comuni, con toni più o meno accentuati, sono relative a prezzi troppo alti e spesso vengono citati la BBC e The Guardian come fonti alla quale i lettori intendono migrare.
Oltre alle tariffe illustrate, secondo quanto risponde Reply Eileen Murphy, Vice President, Corporate Communications del quotidiano, ad una domanda specifica di un lettore, per le parole crociate ed i cruciverba in formato digitale sarà necessario inserire ancora delle altre monete.
Se si tratta di una strategia per accrescere vendite e abbonamenti della versione cartacea, che ha l’abbonamento al digitale incluso, potrebbe funzionare. Se così non fosse, Auguri!