Inside #SalTo15 - Day 3

Da Scriptomanti

Terzo giorno; giro di boa. Questa volta siamo stati professionali e,
rendez-vous alle nove e mezza, ci siamo introdotti attraverso la botola segreta riservata agli addetti ai lavori.
Perché dovete sapere che il mio complice nei rituali scriptomantici, ogni tanto, collabora anche con altre testate e, nella mattinata di sabato aveva in programma un'intervista con Camilla Läckberg, l'algida signora del giallo venuta dal nord.

Al suo arrivo in slow motion, questa Jessica Fletcher dei fiordi si è rivelata essere una "seducente quarantenne", che io avrei definito con un tecnicismo pornografico più specifico, ma che Benny ha stroncato in fase di stesura.

Comunque, chi come me è appassionato di MInigoLF, avrà di sicuro capito a che cosa mi stia riferendo.

Chi ci ha davvero turbato, è stato il suo accompagnatore, la cui vista ha provocato in entrambi il seguente commento:
Chissà perché si è portata dietro il figlio?
Era il fidanzato.
Storicamente, la Scandinavia ha dato i natali a bocconcini del calibro di: Johan Hegg, Joakim Bordén,

Burzum e, soprattutto, Abbath;

allora mi domando: perché scegliere per il talamo nuziale proprio la versione prepubere del cantante di Take on me?

Con tutto quel pelo, il Buon Benny non a-ha (grande umorismo) avuto la minima chance di conquista.

Abbandonatolo al proprio destino, ho iniziato a ramingare per gli stand, alla ricerca di indimenticabili avventure e preziosi bottini con cui rimpolpare la mia amata Loot List.
Non abbiamo nulla da dire! Non abbiamo nulla da dire!
Mi è parsa subito una polemica, l'inizio di una rissa; invece si trattava della presentazione di un libro: mi ero appena imbattuto nei comunisti dandy.

Mentre tutti si domandavano chi fosse quel pazzo, il mio primo pensiero è stato: voglio dei pantaloni come i suoi.

Si trattava di Francesco Forlani, autore, appunto, del Manifesto del comunista dandy: durante la sua esibizione, un comizio comico abbastanza divertente, un manipolo di affascinanti lettrici d'assalto si spostava di fila in fila, per sedersi accanto a membri a caso del pubblico per leggere loro in modo privato, intimo; avvicinandosi all'orecchio, guardando in faccia gli interlocutori, alcune righe tratte dall'opera.

Quando è accaduto a me, sono rimasto ammaliato dalla ragazza al mio fianco: la voce un sussurro; capelli castani, carnagione chiarissima; un vestito corto nero e rosso e lunghe calze bianche.

Compagna, condividiamo le nostre lingue in un turbinio di passione bolscevica; a vrei voluto suggerire.

E lei, con ogni probabilità, avrebbe rifiutato; condividendo però le sue cinque dita sulla mia faccia.

Facendo diventare subito rossa la mia guancia.

La performance si è conclusa con la spartizione di una Sacher decorata con falce e martello; fatta a pezzi e messa a disposizione di tutti.

Gran parte dei presenti ha declinato l'offerta, temendo di impiastricciarsi le dita o l'imbarazzo di mangiare a scrocco senza avere la minima intenzione di acquistare una copia.

Io, invece, ero in prima fila.

Con dita e faccia ricoperte da residui di cioccolata e non un euro in tasca.

Quel tocco di alta pasticceria è stato il primo successo della mia caccia al tesoro per il Day 3; il resto della Loot List comprende:


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