Magazine Cinema
Regia: James WanInterpreti: Patrick Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Barbara Hershey
Trama: i Lambert si sono da poco trasferiti nella loro nuova casa quando uno dei tre figli, Dalton, dopo una caduta che non ha apparentemente lasciato conseguenze cade in un inspiegabile coma. Da quel momento terrificanti eventi turberanno l'esistenza di tutta la famiglia.
James Wan ha diretto "Saw l'enigmista" che, a me, è piaciuto proprio tanto.Si, a costo di essere presa a pernacchie, ammetto di aver trovato il primo "Saw" un thriller davvero ottimo, peccato che, già dal secondo capitolo, l'intera saga sia degenerata.Di questo "Insidious" avevo sentito parlare malissimo oppure benissimo. A mio parere la verità, come spesso capita, sta nel mezzo."Insidious" ha una prima parte più che buona, ricca di atmosfere decisamente inquietanti.Almeno un paio di scene, su tutte quella del racconto del sogno da parte della suocera, pur se abbastanza prevedibili, fanno letteralmente saltare il povero spettatore dalla sedia. E qui si vede la bravura di Wan, che utilizza espedienti telefonatissimi eppure riesce a terrorizzarci per benino per una buona parte del film.Poi, con l'arrivo dei medium, tutto si pasticcia parecchio. "Insidious" finisce con il ricordare troppo "Poltergeist", in peggio, e la storia dei "viaggiatori" è decisamente poco credibile. Certo, dare ad una vicenda del genere uno svolgimento più logico era difficile, ma qui secondo me si è ecceduto.A salvare il film dal disastro, riportandolo sulla strada della decenza, pensa un finale inaspettato, nonché apertissimo, ed infatti il secondo capitolo, visto l'enorme successo è previsto nei prossimi mesi.Abbastanza incolori tutti gli interpreti.Da Patrick Wilson, prima scettico padre poi inespressivo salvatore di tutta la famiglia, ad una Barbara Hershey deformata dal lifting (sic!) nei panni della nonna che svelerà il segreto dell'eredità paterna, passando per Rose Byrne madre, a ragione, perennemente sull'orlo di una crisi di nervi.Un film medio quindi, una pellicola senza infamia e senza lode, adatta ad una serata in cui ci si vuole spaventare senza impegnare troppo il cervello.
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