inizio da lontano e specifico che mi riferirò solo a quei film di un certo valore artistico e non a prodotti realizzati solo per fare botteghino, ma credo fosse ovvio senza bisogno di specificarlo.
il cinema horror, anzi, il genere horror è la terza parte della triade fondamentale ( completata da quello comico e western) che ha generato quasi tutto quel che oggi vediamo sul grande schermo e non solo.
è storia del cinema, non lo invento io, anche se non nascondo un certo feticismo verso la categoria.
purtroppo è considerato, quello horror, un cinema di nicchia, di serie B, dagli scopi esclusivamente commerciali e apprezzato solo dagli appassionati. lo dimostra il fatto, ad esempio, che mai è stato premiato con premi Oscar principali, come miglior regia e miglior film, un rappresentante del genere.
ma il problema non risiede nell’ horror a prescindere, ma dai suoi fruitori che con il tempo sono colpevoli d’ aver creato un pregiudizio diffuso a danno dell’ intera “categoria”. vi spiego meglio.
con grande fatica oggi decido di comprare un biglietto per un film horror al cinema. il problema è il pensiero di chi troverò in sala, che nel 99% dei casi, son sicuro mi rovineranno la visione, senza la soddisfazioni di un bel vaffanculo urlatogli dritto nel cervello. perché sarebbe inutile, e io odio lo spreco di energia.
sono per la maggior parte ragazzini, ignoranti, rumorosi, invadenti, maleducati e “stupidi”. stupidi nella definizione ormai leggendaria creata da un certo prof. Cipolla nel suo saggio “Allegro non troppo”. io per semplicità lo chiamerò “truzzo cinematografico”. anzi, semplicemente “truzzo” perché amo la sintesi.
questo perché fra tutti i generi, quello horror, è sicuramente quello che parla apparentemente alla “pancia” più di ogni altro. apparentemente si rivolge alle emozioni più triviali più che all’ intelletto più raffinato. solo in apparenza però, nella realtà è spesso portatore di innovazioni visive, drammaturgiche, all’ avanguardia. spesso prende in esame aspetti dell’ individuo, della società, della politica e dell’ economia meglio di quel cinema che invece nasce per interessarsene direttamente.
quindi cosa succede in questi casi? che il “truzzo” che si è recato al cinema per vedere sbudellamenti allagati in litri di sangue, mostri sbavosi, donne nude umiliate in prigioni umide, e oggetti comuni trasformati in armi mortali spesso rimane deluso perché il film horror che lui si aspettava non è proprio quel che vedrà proiettato. non che non si verifichino situazioni citate qui sopra, ma spesso sono inserite in contesti visivi e narrativi complessi, che purtroppo richiedono, oltre che una certa cultura di base, anche un certo lavoro mentale, durante la visione, per comprendere quel che sta accadendo sullo schermo. ovviamente è pretendere troppo dallo spettatore di cui ho parlato precedentemente.
ora ditemi quante volte, ad esempio, al termine di un film horror, indifferentemente che il film fosse realmente un “buon film” e non un dozzinale prodotto per l’ incasso facile, avete sentito qualcuno esclamare “che cazzata!”. quasi sempre certamente, ed accade quasi esclusivamente nei casi di film di questo genere, per il motivo che vi ho spiegato prima. il truzzo purtroppo non ha capito nulla di quel che ha visto, e quindi per scaricare la propria frustrazione, la vomita su tutti gli altri spettatori presenti. vero è che negli anni ormai sono rimasti solo i suoi pari, quindi se avete l’ intraprendenza adatta per trovarvi nelle vicinanze, oggi dopo il “che cazzata” sentirete anche qualche risata fragorosa ad appoggiare la tesi, perché nessuno vuol sembrare più stupido di uno stupido, soprattutto il truzzo.
ovviamente questo è accaduto durante Insidius capitolo II, che nonostante l’ assurdo rititolamento per il mercato italiano, rimane un film degno di questo nome e assolutamente consigliato, come visione domestica naturalmente.
p.s. ovviamente in sala c’ erano molti truzzi che non erano neppure consapevoli che fosse il sequel di un film di due anni prima. normale.