Mercoledì 9 luglio ore 10.00 sit.in viale Trento davanti alla sede della Regione Autonoma della Sardegna -Cagliari.
NO alla Sardegna come piattaforma energetica dell’Italia
NO ai progetti delle multinazionali dell’energia perché non portano benefici per i sardi nemmeno in
termini di posti di lavoro
NO agli inceneritori di rifiuti
NO alle Basi Militari
NO ai progetti delle multinazionali del petrolio e del metano e delle rinnovabili non sostenibili
SI alle rinnovabili per l’autoconsumo
SI all’energia idroelettrica
SI alle bonifiche immediate
SI al risparmio energetico, al recupero e ad il riciclo dei materiali di post-consumo
SI al rilancio dell’agricoltura, dell’allevamento
SI alla salvaguardia del nostro patrimonio paesaggistico e archeologico
LA SARDEGNA E’ LA REGIONE PIU’ INQUINATA D’ITALIA con 445.000 ettari di siti altamente
contaminati e da bonificare urgentemente.
Un sardo su tre vive in un’area S.I.N (Sito d’Interesse Nazionale per le bonifiche), ove gli aspetti
sanitari sono allarmanti, sia nel Sulcis-Iglesiente, che nella zona Sarroch-Capoterra e nell’area di
Porto Torres-Sassari, dove si muore più che a Taranto, nel silenzio delle autorità e dei media
nazionali e regionali.
LA SARDEGNA NON DEVE DIVENTARE UNA PIATTAFORMA ENERGETICA PER LO
SVILUPPO DI ALTRI , da nord a sud dell’Isola stiamo assistendo all’assalto ai nostri territori da
parte delle multinazionali dell’energia, che rischia di far diventare la nostra isola una piattaforma
energetica a fini speculativo finanziari andando così a compromettere in maniera definitiva e
senza portare benefici occupazionali, tutto il patrimonio agro-pastorale, paesaggistico ed
identitario dei sardi.
LA SARDEGNA HA BISOGNO URGENTE DI UN PIANO REGIONALE AMBIENTALE
ENERGETICO, DI UN NUOVO PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI, che punti all’abbandono
definitivo dell’incenerimento, una pratica altamente nociva per l’ambiente, per la salute, il lavoro e
le tasche dei cittadini, A FAVORE DELLA REALIZZAZIONE DI CENTRI DI RICICLO INTEGRALE
A CHIUSURA DI TUTTO IL CICLO DEI RIFIUTI E DI UNA RIPROGRAMMAZIONE DEL
SETTORE AGRO-PASTORALE adeguati alle esigenze delle nostre popolazioni e dei nostri
territori. La moratoria é stata richiesta proprio in funzione di tali azioni, che la politica regionale
dovrà portare avanti con estrema urgenza e priorità.
SONO INVITATI A PARTECIPARE TUTTI, CITTADINI, COMITATI E MOVIMENTI