Alla soglia dei 50 anni che compirà il 3 luglio, Flavio Insinna si sente "un signore che si vuole fare un piccolo regalo anticipato, perplesso da come va il mondo". Il regalo Insinna vuole farlo a se stesso ma anche alle "200 persone oneste che lavorano ad Affari Tuoi e costruiscono il programma prima di andare in onda". A suo avviso "l'unica colpa che tutte queste persone hanno è quella di battere non Striscia La Notizia ma Antonio Ricci, che non prevede nel suo vocabolario la parola 'perdere'".
Oramai nel programma di Canale 5, sottolinea il conduttore di Raiuno in un'intervista all'ANSA, "non salgono più sulla scrivania per ringraziare i telespettatori per le grandi vittorie negli ascolti, perchè noi vinciamo moltissimo e loro evitano di ringraziare la fascia commerciale che pure spesso stanno lì a sbandierare". Secondo Insinna ad Affari Tuoi "non c'è trucco e non c'è inganno. È un programma registrato quindi se ci fosse qualcosa da nascondere, come tutte le sere racconta Striscia, forse lo avremmo anche tagliato. Ma noi non ci facciamo caso se c'è una signora che si guarda la mano". Rivendica Insinna che "in questo paese avvelenato per mille motivi c'è un'isoletta felice". Però non può fare a meno di farsi una domanda che evidentemente, al più sorridente dei conduttori tv, gli rode dentro: "come mai siamo il programma più visto della tv generalista e non eravamo al premio regia, agli Oscar tv? Perchè siamo scomparsi? Per fare un favore forse al signor Ricci?".
Insomma ad Insinna, pure forte di tre premi nella sua lunga carriera televisiva, piacerebbe sapere perchè "un programma che ha vinto per tutto l'anno scorso non è stato in nessun modo premiato. Vorrei semplicemente che qualcuno mi dicesse la verità". A infastidirlo più di ogni altra cosa è "la macchina del fango che ogni sera racconta balle per offendere un gruppo di lavoro legato dalla passione e dall'onestà". Ha sete di verità Insinna e vorrebbe sapere da Ricci "perchè Fabio e Mingo sono andati via", ma soprattutto vorrebbe sapere "che fine ha fatto la registrazione di quel tapiro che gli è stato consegnato due anni fa e nel quale lui parlava dei problemi fiscali di una società di Ezio Greggio e che non è mai andato in onda. Però magari - aggiunge - la prossima volta che parcheggio in sosta vietata mi faranno cacciare dal paese". Di tapiri ne ha avuti più di uno e "ogni volta che vengono gli dico 'venite a vedere in trasmissione come facciamo il programma e la chiudiamo quà, ma ovviamente non lo fanno mai".
Per Insinna forse il problema "è che Striscia è un programma un pò cotto forse dovrebbe cambiare qualcosa, fare una riflessione". Insomma ciò che lo avvilisce è che "qualcuno rubi alla gente a casa il sogno di credere che in questo paese ci sia qualcosa di pulito". Ieri sera ha registrato l'ultima puntata di questa stagione e incassato i complimenti del direttore di Raiuno, Giancarlo Leone: "non so se lo rifarò l'anno prossimo ma possono anche chiudere il programma, però tenevo a dire quello che ho detto oggi per rispetto a tutta la squadra che ci lavora. Ci vogliamo bene ed è per questo che ci riesce il nostro lavoro"