Quando i bambini combinano un guaio o creano un problema la priorità per un genitore è quella di far chiedere loro scusa.
Scusarsi significa riconoscere di aver sbagliato, ma costringere un bambino a farlo quando non lo sente può essere un insegnamento sbagliato.
Perché le scuse forzate in realtà non cambiano il comportamento, ma espongono il bambino in uno stato di vergogna e di rabbia.
Il bambino deve saper riconoscere perché ha sbagliato e aiutato a capire come fare i cambiamenti.
La psicologa Laura Markham consiglia ai genitori, come primo passo, un approccio di questo tipo: “Oh no, Henry sta piangendo, vediamo come lo possiamo aiutare”. Così il bambino si rivaluterà e si vedrà come una persona generosa che può rendere le cose migliori quando ha fatto qualcosa di offensivo.
Insistere affinché i bambini pronuncino parole, senza capirne il significato o le modalità per rimediare, non risolve il problema.
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