insomma si aspetta ancora

Da Leucosia

la degenza in reparto permane. rispetto a quando è cominciato tutto non ho davvero parole, nel senso positivo dell’evoluzione di tutto quanto.

ora dopo l’intervento e gli ultimi accertamenti la grave-gravissima- situazione a livello cardiaco sta fortunatamente rientrando.

ma sono queste giornate lunghe strappate con rabbia dal calendario a fare male.

è quell’ora risicata in cui posso andare a trovarlo, offrendogli in qualsiasi modo quello che posso dargli in termini di affetto e di sostegno, è proprio quell’ora  così assurda che mi fa rabbia.

oggi sono stata in piedi  davanti alla porta dello studio del medico del reparto, a lungo, un’attesa infinita per poi alla fine ricevere udienza in nemmeno 40 secondi. mi scusi di più non posso concederle sto facendo le dimissioni dei pazienti, compilo fogli e indico terapie. in ogni caso sì procede bene, le funzioni cardiache stanno rientrando nei parametri, stiamo eliminando le varie dosi di antibiotici eccetera, bisogna ancora attendere 48 ore però. poi la chiameremo noi, le faremo sapere quando sarà. ora è presto,  bisogna attendere non c’è fretta.

allora io avrei voluto dire al dottore che sebbene lo ringraziassi dalla testa a piedi per come aveva risolto eccellentemente il problema di salute del mio compagno, avrei voluto dirgli che ora doveva darmi almeno la certezza di una data, per calmare quella dose di panico che in quei 40 secondi di colloquio stringato mi stava divorando le viscere.

e invece niente – non ho detto niente. educatamente ho alzato i tacchi e sono tornata al suo capezzale.

fingendo allegria. cercando di sollevargli il morale. facendo la forte io che forte non sono proprio per niente.

(immagine presa da qua)



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