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Una volta che diventiamo consapevoli dell’inutilità dei nostri pensieri e quando siamo in grado di osservarli da fuori, invece che immergerci in loro e farci sopraffare, possiamo scegliere di sostituirli con pensieri più utili. “È solo quando ho iniziato a meditare che ho veramente capito cosa significava dormire bene. Da molti anni raccomando la meditazione ai miei pazienti e sono stata più volte testimone della trasformazione positiva del loro sonno, dei loro livelli di energia e del loro benessere”, racconta nel suo libro Notti in bianco addio l’autrice, Nerina Ramlakhan. La meditazione è conosciuta da tempo immemorabile, ma nel mondo occidentale è diventata popolare solamente negli anni Sessanta. Molte pratiche di meditazione sono basate su antiche filosofie, ma possono essere adattate e applicate anche oggi. In effetti, forse è proprio qui che la meditazione può fornire i maggiori benefici: nel mondo rumoroso e pieno di informazioni di oggi. La parola meditazione deriva da due termini latini: meditari (pensare, rimuginare, esercitare la mente) e mederi (guarire). L’equivalente sanscrito ‘medha’ significa saggezza. Meditare significa osservare il processo del pensare, diventarne consapevole, accettarlo e permettere che avvenga guidandolo gentilmente e focalizzando la nostra attenzione su qualcos’altro, come la respirazione o un mantra. La meditazione consiste principalmente nel lasciarsi andare, accettando quello che avviene nella nostra mente, tranquillizzando e rilassando il nostro essere. In breve, tutti gli ingredienti essenziali per un sonno profondo e ristoratore. Perché la meditazione influisce in questo modo sul sonno? Ci sono molte prove basate su studi neurofisiologici approfonditi che dimostrano come la meditazione migliori notevolmente la qualità del sonno grazie all’impatto positivo sulla respirazione e sul sistema nervoso. Sembra anche che la meditazione agisca direttamente sul cervello, di fatto ‘scolpendolo’ e modificando la sua struttura e i suoi collegamenti. La cosa più significativa è che, se praticata regolarmente, la meditazione sembra sviluppare dentro di noi quel nucleo interiore di pace e sicurezza così essenziale per poter dormire bene. Come iniziare a praticarla? Prima di tutto dovremmo frequentare un buon corso. Ci sono moltissimi tipi di meditazione. Tuttavia, per iniziare, ecco una semplice tecnica tratta proprio da Notti in bianco addio: Meditazione di cinque minuti Trovati un posto tranquillo dove sai che nessuno ti disturberà per cinque minuti. Siediti e chiudi gli occhi. È meglio se non usi la musica. Porta la tua attenzione sulla respirazione e osserva il ritmo del tuo respiro. Diventerai consapevole dei pensieri che ti attraversano la mente, ma continua a riportare l’attenzione sul respiro. È importante che tu non cerchi di bloccare i tuoi pensieri, ma piuttosto che li osservi senza farti coinvolgere. Lasciali venire e andare. Se un pensiero domina la tua mente, limitati a osservarlo e poi nota come il pensiero successivo arriva e sostituisce quello attuale. Continua per alcuni minuti. Limitati a osservare i tuoi pensieri che si formano come bolle e poi passano. Ogni volta che ti sentirai coinvolto in un pensiero, distaccatene delicatamente e osservalo. Aspetta che affiori il prossimo pensiero. Se questo ti aiuta a concentrarti più facilmente, cerca di sussurrare mentalmente e dolcemente la parola DENTRO quando inspiri e FUORI quando espiri. In alternativa, potresti scegliere una parola tua, come CALMA o PACE. Molte pratiche di meditazione prevedono l’assegnazione di un mantra personale su cui concentrarsi. Continua a seguire il tuo respiro o a ripetere la tua parola per cinque minuti. Se durante questo lasso di tempo hai bisogno di aprire gli occhi per controllare l’ora, fallo e poi richiudi gli occhi e continua la meditazione. Al termine dei cinque minuti, tieni gli occhi chiusi e concediti un minuto o due per tornare dolcemente alla piena coscienza con gli occhi aperti. Quando hai finito di meditare, evita di rituffarti immediatamente nelle attività della giornata, ma cerca di mantenere lo stato di rilassamento acquisito. Fonte: www.liberidileggere.com
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