Mute Records -Dung 8 - 4/90
- Real Thing
- Song for a family
- This is how it feel
- Directing Traffik
- Besides Me
- Many Happy Returns
- Memories of You
- She comes in the Fall
- Monkey on my back
- Sun don't shine
- Inside my head
- Sackville
Stephen Holt e Dave Swift abbandonano il gruppo e vengono rimpiazzati da Tom Hingley alla voce e Martyn Walsh al basso. Il gruppo, a livello locale, riesce ad avere un ottimo seguito, ed esordisce con questo lp, uscito nel 1990 ma in realtà registrato nel 1989, che come già detto fu uno degli esempi del "Madchester sound" (probabilmente l’età mi confonde , ma se non sbaglio all’ epoca, in Italia almeno, veniva definito Indie rock). Il gruppo stringe una collaborazione anche con Mark E. Smith dei Fall, su You Tube circola un video di una performance a Top of the Pops di Mark Smith e gli Inspiral Carpets, e almeno in UK, ottiene un ottimo successo. La critica e il pubblico portano gli Inspiral Carpets alla ribalta, e la band venne considerata uno dei gruppi migliori del 1990: innovativi e "Cool".
Gadget degli Inspiral Carpets
Una serie di gadget (famose le magliette con la mucca con gli occhiali da sole e la scritta Cool as Fuck, cosi come le bottiglie di latte), apparizioni in TV e ottime recensioni su giornali consolidano il successo del gruppo. "Life" si apre con "Real thing" garage song anni novanta, basso e organo rendono ritmica "Song for a Family", si prosegue con la bellissima “This is how i feel” brano più famoso del disco, con un testo che sembra essere una tarda critica al sistema sociale voluto dalla signora Thatcher (tra l'altro per anni è stato usato dai tifosi del Man United come base musicale per una canzone da stadio contro gli acerrimi rivali del Man City) il ritornello melodico con la strofa più "cupa" rendono il pezzo irresistibile; anche la successiva "Directing traffik" è un brano grandioso, con organo e basso super ritmici e una atmosfera molto dance. In stile pop rock sono invece “Many happy return” e “Besides me”, il brano strumentale "Memories of you" è un slow tempo con un arpeggio di chitarra che diventerà uno standard per molte band indie, mentre il finale del brano è zeppo di effetti di studio. “She comes in fall” è molto dance, mentre "Monkey on my back" è un omaggio al garage e rimanda ai già citati Question Mark & The Mysterians , o meglio sembra di sentire il gruppo di "96 Tears" trasportato nel 1990. L’altra gemma del disco è “Sun don’t shine” dove all’ inizio del brano echeggiano i concittadini Stone Roses, poi il pezzo parte con lo stile "proto dance sixties" degli Inspiral Carpets."Sackville" nome di una zona di Manchester, conferma il legame del gruppo con la città natale , il brano è molto particolare con un farfisa ossessivo. Forse perché troppo legati a Manchester o perchè incapaci di evolvere e staccarsi da un sound troppo "regionalistico", e che venne troppo velocemente considerato obsoleto (usa e getta, esempio di genere creato, sfruttato e abbandonato in pochissimo tempo, meno di due anni), la band non riuscì a ripetere, sia a livello artistico, che di critica e pubblico, il successo con i tre successivi Lp ("The Beast in me" 1991, "Revenge of the Goldfish 1992 e "Devil Hopping" 1994) e si sciolse nel 1995 quando il brit pop prese il posto (anzi superò in termini di vendite e di moda) del "Madchester Sound" ormai dimenticato. Curiosità : Noel Gallagher ha fatto il roadie per gli Inspiral Carpets prima di formare gli Oasis e pare che nei cori di "This i how i feel" ci sia anche lui. La band si è riformata nel 2003, per un breve periodo, Tom Hingley ha anche scritto un libro “Carpet Burns” per raccontare gli anni trascorsi con il gruppo.
Quotazioni : il disco si trova a quotazioni relativamente basse, circa 15-20 euro, possibile trovare in giro copie a prezzi più alti, ma che sono, obiettivamente, esagerati.
Foto della label della mia copia in vinile di "Life" Mute Records- Dung 8, stampa italiana.
The Inspiral Carpets -"Sun don't shine" - (sample)