Altro post inutile e pretestuoso. Siate clementi. Ma poi con chi parlo?
Lo confesso. Uno dei motivi (frivoli) per cui ho comprato il telefono della Mela è stata l’attrazione (che già avevo ben prima di usarla davvero) per Instagram. Un’app magica per cui ogni foto sfocata e terribile, diventa improvvisamente poetica e con un tocco vintage. O almeno,questo è quello che credono gli utenti che la usano. Io mi diletto nell’improvvisazione e ogni settimana scarico una quindicina di app diverse,per provare. Al momento sto usando delle brainless app di cucina per fare cupcake e biscotti. Ad ogni modo, Instagram è sicuramente un must have. Se vi piace, non potrete mai farne a meno. Se non vi piace, potreste sempre usarla per fare i criticoni sapientoni con le foto degli altri utenti. Il che è sempre un ottimo esercizio per la mente. O un modo per farvi odiare e quindi, nella mente di certi hipster, rendervi “più interessanti”. Instagram è un’esclusiva per i possessori di Iphone (perché questo snobismo?) ma presto, pare, sarà compatibile anche per Android. Perché io uso Instagram? è un po’ il mio blog fotografico, lo uso per raccontare la mia quotidianità, non ha nessuna pretesa artistica (al contrario di altri utenti,ben più talentuosi di me) però, nonostante la sua totale inutilità, trovo che sia un modo per raccontare di sé,l’arte dello storytelling mi ha sempre affascinato. Come in tutte le cose, si può scivolare nella banalità ma non è certo colpa del medium! Un po’ come gli utenti snob di Twitter che si lamentano di Facebook. Che senso ha? Non è il mezzo di comunicazione che ha dei difetti. è l’uso che ne fanno gli utenti medi che ne determina l’andamento. Lo snobismo qualunquista e aprioristico mi ha sempre fatto storcere il naso, lo considero indice di superficialità e polemismo sterile, facilone.
Alcuni esempi dal mio profilo Instagram:
Un’altra app magnifica è quella di anobii. Molto più limitata del social di cui è la figlia-mobile ma molto più rapido ed efficiente. Grazie all’opzione scan (che identifica il codice a barre del libro) si possono in pochi secondi aggiungere volumi preziosi alla lista desideri o alla libreria. Inutile dire che questo è stata la mia rovina. Anziché riempire infiniti post-it svolazzanti con titoli che poi sarebbero andati perduti, ho a disposizione un’ordinata lista desideri da consultare ed aggiornare quotidianamente. Potete trovarla qui.
Passo molto tempo in libreria, vado almeno una volta alla settimana. Non è detto che io compri sempre qualcosa, molto spesso lo faccio, ma altre volte mi guardo solo attorno per cercare un tesoro nuovo. Credo che passeggiare tra gli scaffali di una libreria sia una delle sensazioni migliori al mondo, non importa se suonerò scontata o banale, per me è così. Purtroppo, essendo una bookwarm (in italiano non ha la stessa pregnanza: topo da biblioteca), i libri da leggere non finiscono mai. Un’ottantina di libri è presente nella mia lista desideri anobiana e un’altra quarantina di non-letti si trova incastrata (letteralmente e in varie posizioni) nella mia libreria reale, in attesa che io li scelga. Ci sono delle considerazioni da fare riguardo ciò:
1) non riesco a smettere di comprare libri nonostante camera mia stia implodendo (ormai sono gli oggetti a far posto ai libri).
2) sono una povera universitaria già miope e leggo soprattutto di sera,in periodo d’esami a passo di lumaca,anche se non ci rinuncio mai.
In sostanza,accumulo bisogni. In attesa di tempi migliori. Non è forse quello che facciamo tutti con tutto? Quei jeans li prenderò quando sarò più magra. Quel film lo vedrò quando darò la materia. Quel ragazzo lo incontrerò quando sarò più sicura di me e avrò il cuore meno ingombrato da altri.
Tutto verissimo. Se non che per la lettura l’attesa è davvero qualcosa di quasi obbligato. Leggere quattro libri insieme non è la stessa cosa di gustarsene uno alla volta, e (me lo dice l’esperienza!) ,di solito, ci si mette il quadruplo del tempo. Trovo, poi, davvero inutile e controproducente la tortura a cui si sottopongono in molti di leggere forzatamente un libro solo perché molti l’hanno considerato imprescindibile. Non ho paura a dire che mi sono annoiata a morte leggendo Verga e che non ho perso tempo a gettarlo dalla finestra il prima possibile. Ho esercitato il sacrosanto e imprescindibile diritto del lettore ( Pennac, “Come un romanzo”). Il tempo è già poco. Figuratevi che orrore perderlo a leggere libri noiosi! Non è che si possono leggere tutti i libri del mondo! Spero almeno di arrivare a leggere quelli nella lista desideri,però.