Dubai World - il colosso finanziario degli Emirati Arabi che controlla colossi immobiliari, della logistica, della finanza e dell'energia, e che ha patito gravi perdite in seguito all’esplosione della crisi - ha dichiarato ieri di essere ad un passo dall’accordo con i suoi creditori. L’obiettivo è di ristrutturare il debito contratto nei loro confronti, che ammonta a circa 25 miliardi di dollari.
Si tratterebbe della conclusione di una lunga trattativa, durata oltre 10 mesi, che ha visto protagoniste soprattutto le banche, che reclamano 14,4 miliardi di dollari nell’ambito del “rosso” complessivo del gruppo. Già lo scorso mese i rappresentanti di quest’ultimo avevano infatti specificato di aver ottenuto il via libera del 99% dei creditori, e ieri un portavoce ha annunciato che l’accordo ha convinto anche gli ultimi scettici. Per rendere l’accordo operativo, tuttavia, è ancora necessario attendere le firme.
«Siamo estremamente soddisfatti», ha commentato intanto Ala'a Eraiqat, amministratore delegato di Abu Dhabi Commercial Bank, uno dei principali creditori di Dubai World. Ma, riferisce il Wall Street Journal, non tutti si sono dimostrati così entusiasti: «Sembra che il governo di Dubai abbia solo differito nel tempo le preoccupazioni sul debito», ha osservato Mahmood Akbar, analista della banca d’investimenti del Bahrain SICO. Il riferimento è al debito pubblico, che è pari a 29 miliardi di dollari, ma che alcune stime valutano in realtà a ben 109 miliardi, ovvero il 120% del prodotto interno lordo, includendo le compagnie che sono collegate al governo tramite partecipazioni statali. La stessa Dubai World è infatti controllata dallo Stato, e per questo il suo debito costituisce una vera e propria zavorra per l’emirato.
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
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