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Intel: Android non è ancora pronto per i processori Multi-core
Creato il 21 giugno 2012 da Smartisbetter @MaurodAngelo_Recentemente INTEL, azienda leader nella produzione di CPU, ha affermato che Android non è ancora pronto per sfruttare le potenzialità dei processori multi-core. In seguito ad alcuni test effettuati, INTEL ha inoltre affermato che le prestazioni di Android durante l’utilizzo di un processore single core sono addirittura superiori a quelle di un multi-core, ciò avverrebbe a causa della scarsa ottimizzazione di Android per questi ultimi processori super veloci. “Nel modo in cui è funziona attualmente, Android non può fare un utilizzo migliore di più core, come si potrebbe, e penso che – francamente – parte di questo lavoro potrebbe essere svolto dai produttori che realizzano i SoC, ma loro non si sono preoccupati di farlo”, ha affermato Mike Bell, GM of Intel’s Mobile and Communications Group.” Intel, che non a caso è entrata da poco nel mercato degli smartphone con un dispositivo single-core, ha affermato che quasi tutte le operazione che si possono fare con uno smartphone non necessitano di una potenza di calcolo tale da giustificare l’utilizzo dei processori multi-core, molto soggetti al surriscaldamento e dispendiosi dal punto di vista energetico ed economico per l’utente finale. Il vantaggio principale dei processori multi-core è la loro capacità di far lavorare in modo sincrono le CPU suddividendo i compiti in modo da ottenere miglioramenti in termini di prestazioni. Ma per Intel, Android non è in grado di avvantaggiarsi di core multipli e anzi, più core, spesso rallentano il sistema. Ma Mike Bell aggiunge anche che il problema ha un duplice colpevole: da un lato Android stesso, che non riesce a sfruttare pienamente le potenzialità offerte dai processori multi-core, ma anche nelle aziende produttrici di telefoni, che si limitano ad installare Android all’interno di telefoni che hanno processori con dual-core o quad-core, senza però dedicare la necessaria cura dell’ottimizzazione del sistema operativo. Mauro d'Angelo