Una nuova CPU di riferimento firmata Intel
Senza dubbio il 2013 si è aperto con i fuochi d'artificio per i giocatori: dopo la presentazione delle nuove schede di AMD (Radeon HD 7990) e NVIDIA (la famiglia 700 di GeForce), è stata la volta di Sony e Microsoft con gli annunci di PlayStation 4 e Xbox One. All'appello mancava solo la regina Intel che ha approfittato del concomitante Computex di Taipei per alzare i veli dalla quarta generazione di processori Core. La road map della società di Santa Clara, anche a causa della scarsa concorrenza portatale dall'eterna rivale AMD, è a dir poco prevedibile: ogni anno è previsto un step evolutivo ben preciso. Durante la fase Tick assistiamo alla riduzione del processo produttivo, mentre nella fase Tock avviene la presentazione di una nuova architettura: è questo il caso di Haswell, nome in codice con cui viene indicata la neonata famiglia di CPU. La line-up completa prevede un totale di 17 varianti di processori desktop, quasi tutte dotati della GPU HD4600 e di 4 core fisici. Fanno eccezione i modelli "R", suffisso con cui si indicano i chip saldati sulla scheda madre (socket BGA) e che contemplano la più performante sezione grafica Iris Pro 5200. I Core i7 sono gli unici dotati di tecnologia HyperThreading, che permette di raddoppiare il numero di core, e i modelli più spinti dispongono di 8 Mbyte di cache di 3 livello che viene condivisa con l'IGP. Anche in questa generazione Intel ha deciso di limitare le possibilità di overclock: le uniche CPU dotate di moltiplicatore sbloccato (indicate con il solito suffisso K) sono il Core i7-4770K e il Core i5-4670K, destinati a diventare il nuovo punto di riferimento per i giocatori che intendono assemblare un sistema ex novo.
Evoluzione architetturale
La stella polare che ha guidato i tecnici nella realizzazione di Haswell è stata quella dell'abbattimento dei consumi: una voce che potrebbe interessare poco gli utenti desktop, ma che sta particolarmente a cuore a chi utilizza notebook e ultrabook. Per perseguire questa strada è stato deciso di includere un numero crescente di funzioni, storicamente delegate al chipset, all'interno del processore: questo ha permesso da un lato di ottimizzare l'efficienza energetica, semplificando di conseguenza il layout delle schede madri. Al memory controller, integrato da anni nelle CPU, si aggiunge con Haswell la circuiteria di alimentazione, così che possano venire gestiti con maggior accuratezza i carichi di ogni singolo componente del sistema.
Chipset, puntata numero 8
In base a quanto scritto poco sopra dovrebbe essere abbastanza intuitivo che i nuovi Core richiedano un socket (LGA-1150) diverso rispetto a quello utilizzato da Sandy e Ivy Bridge (LGA-1155): questo significa che per poterli utilizzare sarà necessario acquistare una scheda madre dotata dell'ottava serie di chipset Intel, che vengono proposti in cinque varianti: B85, H87, Q85, Q87 e Z87. Con la sigla Z si indica la soluzione "full optional" destinata espressamente ai giocatori: è infatti l'unica che supporta due porte PCI-Express 3.0 utilizzate principalmente per un set-up di schede video in parallelo.
Molte energie sul nuovo IGP
Se c'è un fronte su cui Intel patisce ancora complessi di inferiorità rispetto a AMD, questo è quello della grafica integrata, che viene sottoposta di volta in volta ad una robusta cura vitaminica senza tuttavia riuscire ad impensierire le GPU Radeon. Con Haswell sono presentate due versioni dell'IGP, denominate GT2 (HD4600) e GT3 (Iris Pro Graphic 5200): quest'ultima però è prerogativa delle soluzioni BGA, ossia quelle che, come scritto poco sopra, vendono la CPU saldata direttamente sulla mainboard.
Valutazioni prestazionali
Il nuovo Core i7-4770K e i precedenti Core i7-3770K e Core i7-2700K condividono le stesse frequenze sia in modalità normale (3,5 GHz) che Turbo (3,9 GHz) e si presentano per tal motivo particolarmente adatti ad essere confrontati: li abbiamo testati con alcune suite di produttività per meglio apprezzarne le differenze. Le piattaforme utilizzate sono le seguenti: per Sandy Bridge (2700K) e Ivy Bridge (3770K) scheda madre MSI Big Bang Marshal (chipset P67); per Haswell (4770K) scheda madre Intel DZ87KLT-75K (chipset Z87). Componentistica in comune: 2x4 Gbyte RAM Silicon Power DDR3-1600, SSD Crucial M4 128 Gbyte, scheda video NVIDIA GeForce GTX 780, alimentatore Cooler Master Silent Pro Gold 1200W, OS Windows 7 Pro 64bit.
FryRender - Con FryRender valutiamo la validità delle operazioni quando vengono utilizzati tutti i core del processore: è un sintetico davvero impegnativo perché sfrutta a fondo anche la cache di 1 e 2 livello. Molto contenuto in questo caso il margine di miglioramento del Core i7-4770K rispetto al 3770K: i dati indicano un valore prossimo al 5%. Più significativo il dazio pagato dal vecchio 2770K.
BioShock Infinite - Non poteva mancare la prova con uno dei giochi più popolari del momento, BioShock Infinite: abbiamo scelto questo titolo perché il motore grafico, l'Unreal Engine 3, è facilmente gestibile dalla GeForce che quindi non costituisce un collo di bottiglia. Le prestazioni sono prevedibili: non c'è praticamente differenza tra i tre processori presi in esame.
Consumi e considerazioni
Come anticipato nelle prime righe di questo articolo il focus dell'azienda californiana, con questa generazione di CPU, si è concentrato sulla riduzione dei consumi, scelta operata soprattutto per poter aggredire quella fascia di mercato, in particolare quella di ultrabook e tablet, in cui operano agguerriti competitor. I benefici della nuova architettura si estendono naturalmente a tutta la gamma di Core: sia in idle che in full load il 4770K distanzia il 3770K di circa 10W. Sembrerebbe un valore di poco conto, ma diventa estremamente significativo in termini percentuali soprattutto a riposo, visto che la nuova CPU è più parsimoniosa della precedente di circa 60 punti. A pieno carico la forbice si riduce, ma rimane nell'ordine del 16%. La precisione svizzera con cui rispetta i propri piani suggerisce che le future generazioni di processori siano in realtà già pronte ma che Intel abbia deciso di posticiparne il commercio considerata la mancanza di concorrenza. I sostanziosi incrementi prestazionali che avevamo registrato con l'arrivo di Nehalem e Sandy Bridge lasciano oggi spazio a ottimizzazioni misurabili in pochi punti percentuali che lasciano invero un po' di amaro in bocca: ci si aspettava qualcosa di meglio dal Core i7-4770K. Pertanto l'upgrade a Haswell resta consigliato a chi è ancorato alla prima generazione di Core, mentre i possessori di 2600K e 3770K possono tranquillamente attendere il prossimo anno, nella speranza che AMD dia qualche segnale di ripresa mettendo così in apprensione la regina indiscussa di questo mercato.