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Tolosa vince perché sfrutta il vantaggio casalingo in una serata perfetta per giocare a rugby, sa mantener la calma quando serve e accelera per tutta la partita, con tutti a produrre intensità e abnegazione, sopra le righe persino per gli standard già altissimi del campionato francese.
Si sono particolarmente distinti in ciò e per tutta la gara il mediano JM Doussain, capace di buttarsi oltre la linea quando meno te l'aspetti - tanto che in stagione ha "fatto le scarpe" al quotato Luke Burgess che se ne tornerà nel SuperXV; con lui il folle Clément Poitrenaud, sovente (auto-)innescato in ripartenze apparentemente senza sbocco, dal gioco al piede d'alleggerimento dei parigini Machenaud, Wisniewski, Hernandez e anche Estebanez (non sorprende che quel pazzo caracollante senza paura sia l'idolo dei tifosi tolosani). Il peso maggiore è sulle spalle del pack, con un sorprendente (per me) pilone giorgiano Kakovin ricco di iniziative in campo aperto, schierato davanti col noto ball carrier Census Johnston e col faro Servat, un libro stampato per prime linee tutte (e pensare che avrebbe dovuto solo allenare questa stagione): poi i colossi Albacete e Maestri in mezzo, gli oscuri ma efficaci lavoratori ai fianchi Dusatoir e Boiulhou e l'immenso Picamoles emerso nel secondo tempo, quando a tutti gli altri cede il fiato. Non avevano un compito facile, contrapposti a una prima linea di alto livello - l'esperto Brugnault sostituito prima dell'intervallo dall'emergente Ben Aorus, i veterani Ducalcon e Szarzewski - e la macchina tritura-sassi composta da Ghezzal (subentrato a Carizza costretto a dar forfait all'ultimo) e Van der Merwe in seconda linea, LeRoux, Battut e il potente Matadigo in terza.
Tolosa fa capire l'impronta senza respiro che intende dare alla partita sin dal calcio d'inizio, travolgendo la difesa biancoblu nel tripudio della folla e procurando alla prima azione il piazzato dei tre punti al piede del preciso Luke McAlister. Il Racing par già messo sotto ma non si scompone, di forza e di piede guadagna metri e sfrutta l'eccessiva foga difensiva dei tolosani, punita puntualmente dall'arbitro Garcés (quello che somiglia a Mr.Bean). I Racingmen avanzano con le penaltouch , reggono bene in mischia ordinata e in rimessa, dosano calci nel box con Machenaud e esplorazioni del fondo campo con Hernandez e Wisniewski, sfruttando i ripetuti falli difensivi tolosani, che sovente fan l'Armando (quello che cadeva giù mentre era dietro stava andando) trovandosi dalla parte sbagliata delle ruck. Quel che non riescono a fare è sfondare, pur porvandoci ripetutamente al largo destro, dove Imhoff risulta impreciso nell'handling in un paio di occasioni. Comunque Wisniewski prima livella il punteggio, poi al quarto d'ora porta avanti i parigini.
Tanta fatica tanto possesso e trovarsi sotto: è il momento in cui i padroni di casa potrebbero scomporsi. Invece iniziano a prendere le misure difensive per risultare meno fallosi e insistono nell'eseguire il piano partita predisposto. E alla fine la furia offensiva trova un varco: è l'esperto Jauzion ad illuminare la serata per primo poco prima del ventesimo minuto, azzeccando il buco centrale sulla linea dei 22m, tagliando a X sulla penetrazione di McAlister e ricevendo in modo impeccabile; i difensori al largo scalano per tamponare il buco, lui serve a mo' di pivot - scarico esterno due mani al petto - al socio centrale Gael Flickou, il quale ha il suo bel daffare a mantenere l'equilibrio ma vola a trenta cm di altezza dal suolo fino a piantare grugno e ovale in meta. Azione spendida, con il 35enne campione che serve il 19enne ascendente in un ideale passaggio di consegne. McAlister fallisce la trasformazione, è 8-6.
La partita rimane in bilico anche se possesso e territorio sono saldamene in mano tolosana. Poitrenaud si mette in luce nel ruolo di "Ivan il pazzo", ritornando avventurosamente i frequenti calci di alleggerimento parigini, cercando il supporto delle ali Huget e Medard. Alla mezz'ora McAlister allunga su punizione, 11-6.
Attoerno al 35' è Huget a mettere in crisi la difesa parigina, calciando profondo un ovale recuperato, pressando Battut in recupero e guadagnando rimessa laterale dentro all'area dei 22 metri biancoceleste. La rimessa viene rubata e da qui s'innesta la ripartenza del Racing: l'ala chiusa Sireli Bobo semina il panico a sinistra, guadagna 50 metri, trova il supporto dell'insospettabilmente veloce compaesano figiano Sakusa Matadigo che fissa con scarto finale l'ultimo uomo e marca meta. Wisniewski manca la trasformazione, è 11 pari a pochi minuti dall'intervallo. Potrebbe essere un colpo duro al morale dei padroni della casa, del possesso e del territorio; invece Doussain guadagna con mestiere e freddezza il penalty del sorpasso a primo tempo scaduto, aprendo a bella posta addosso a Van der Merwe lento a rientrare.
Il secondo tempo prosegue identico al primo: Tolosa domina possesso, territorio e intensità, il Racing gioca di rimessa e intelligenza ma dàlle e dàlle, i buchi difensivi si aprono sempre più frequentemente. I padroni di casa son capaci di tener la barra della partita senza buchi di lucidità e concentrazione, mentre ai parigini manca un impact player che possa mutare l'inevitabile.
Al 50' è 17-11 su nuova penalità piazzata da McAlister, dopo 4 minuti è Picamoles che finalizza a modo suo, di potenza, la pressione del suo pack. Con la trasformazione fa 24-11. Tolosa che pur conrinua a dominare, deve comunque rimanere sempre molto concentrato: dopo due minuti è Hernandez a trovare un buco difensivo sulla destra, serve il centro Chavancy a sostegno che arriva in meta nonostante il ritorno di Medard; Wisniewski è sfortunato nella trasformazione, palo-fuori: 24-16. Il conto delle mete è pareggiato, non il resto.
Prima dell'inizio dell'ultimo quarto McAlister è messo nelle condizioni di allungare ancora, 27-16; nel giro di due minuti il contrapposto Wisniewsi ripristina, 27-19 ma poi fissano il punteggio le ulteriori marcature per McAlister al 67' e 76', mentre il pubblico scandisce "on est e démie!": è la ventesima volta di fila, risultato da Sir Alec Ferguson per il coach Guy Novés - come sempre seduto sul tallone peggio di un posatore di piastrelle, a prender note minuscole sul pezzo di carta tutto stracciato.
Sarà semifinale con Tolone, un'equipe che l'allenatore tolosano dichiara di ammirare "depuis toujours". Anche forse per scansare le polemiche carica-ambiente care al pàtron provenzale Mourad Boudjiellal, che ultimamente ha eletto Clermont a bersaglio: resti pure concentrato lì, par sottintendere, mentre Tolosa s'appropinqua toma toma quatta quatta, ma intensa fino alla violenza.