Nessuno imposta da dietro, Podolski, Shaqiri, Hernanes, Palacio arrancano. E la squadra ha poca personalità: ecco perché a Empoli è arrivato il passo indietro L'Inter torna a casa da Empoli con un punto e uno 0-0 che sa tanto di passo indietro. In una parola, un flop. Manca ancora quel salto di qualità, un clic che fatica a scattare. Ecco, in cinque punti, i perché del flop nerazzurro.
1. Regista: La coppia Guarin-Medel si è inceppata: serve un uomo di regia, in grado di dettare i tempi e congelarli. 2. Kovacic: Mancini ha deciso di schierare Hernanes, lasciando il croato in panchina, ma i risultati deludono. Kovacic garantirebbe lo spunto davanti e l'avvio da dietro, ma il tecnico nerazzurro non è convinto. 3. Shaqiri, Podolski e Palacio: Comincia il tedesco, lo svizzero entra dopo: quanto bisogna attendere? Il tempo per la rimonta Champions stringe... Palacio non rincorre la palla in profondità, però è stato servito così quattro volte... 4. Personalità:Lo ha detto lo stesso Mancini: "Bisogna avere più personalità, essere organizzati e non buttare via il pallone, proprio come ha fatto l'Empoli". Ma si comincia dall'atteggiamento, che non deve essere 'snob' come quello del Castellani. 5. Fiatone: L'Inter prima partiva alla grande, a Empoli è stata aggredita e non ha reagito come allo Stadium contro la Juve.