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Inter - Palermo 4-4

Creato il 02 febbraio 2012 da Domenico11

Inter-Palermo 4-4
Per la serie: come sciupare in quattro giorni i punti che a fatica si erano recuperati in due mesi. Prima la sconfitta con il Lecce, ora il pareggio contro il Palermo, in una partita spettacolare soltanto per chi di calcio capisce poco. Qualcuno mi spieghi dov’è lo spettacolo, se in campo i giocatori non riescono a stare in piedi, se si gioca a temperature siberiane e se prima di tutto bisogna stare attenti a non farsi del male. Solo un calcio piegato agli interessi economici delle televisioni può accettare di andare in onda, a febbraio e sotto zero, alle nove di sera.
Una partita incredibile, per come si è sviluppata e per il risultato finale. La vigilia è stata dominata dal solito tormentone Sneijder sì/Sneijder no e dal consueto dubbio tattico: 4-3-1-2 o 4-4-2? Nodo sciolto con una decisione salomonica: seconda ipotesi, con l’olandese schierato esterno sinistro di centrocampo. Che non ha demeritato, è stato brillante, volenteroso e sempre nel vivo del gioco, ma che è stato comunque sostituito con Obi nella ripresa. Una decisione molto discutibile. Altra novità, Poli dal primo minuto accanto a Cambiasso. Bye bye Thiago Motta: sia fatta (sempre) la volontà del giocatore.
Il terreno di gioco non aiutava, ma l’Inter ha fatto passi indietro nella fase difensiva. Un gol su palla inattiva (0-1 di Mantovani), con il pallone che passa a mezzo metro dalla linea di porta e senza che nessun nerazzurro riesca ad intervenire, non è colpa del fato. Ranieri ha preferito dare precauzionalmente un turno di riposo a Samuel, ma Ranocchia si è rivelato un pessimo sostituto. Emblematico il rinvio di testa che ha innescato la terza segnatura del Palermo (Miccoli). Ma anche l’allegra marcatura che ha consentito all’attaccante salentino di riportare in vantaggio il Palermo. Lo stesso Julio Cesar non ha brillato e, in pratica, non ha effettuato neanche una parata. Dal marasma generale si sono salvati Nagatomo, che almeno spinge sulla fascia, cosa che Maicon non riesce più a fare con l’intensità di un tempo; Cambiasso e Zanetti, che ci mettono sempre l’anima; Milito, tornato ad essere il cecchino implacabile di un tempo. Quattro gol (uno in fuorigioco, per la verità) che hanno consentito all’Inter di riacciuffare i rosanero per ben due volte e per altrettante di passare in vantaggio, ma che non sono bastati per portare a casa i tre punti. Un vero record. Il pareggio definitivo (tripletta di Miccoli), subìto quasi in contropiede, a pochi minuti dal fischio finale e con la difesa schierata malissimo, si commenta da solo. Ed è la fotografia dell’attuale condizione dei nerazzurri.


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