Quella con il Sassuolo è la prima vittoria dei nerazzurri nel 2014, non male come media punti.
Il Sassuolo è penultimo in classifica a braccetto con il Livorno; ad un punto dal Catania che è ultimo. Ha perso 14 partite e subito 49 gol.
Averlo battuto, per di più in casa, non è certo un grande vanto. Senza dubbio tre punti sono come una boccata d’ossigeno in una stagione che sta scivolando sempre più verso la mediocrità. Tre punti d’oro anche perché la prossima a Firenze non sarà facile come non sarà facile a Roma contro i giallorossi subito dopo il match contro il Cagliari al Meazza. Dopo ci sarà il Toro e la trasferta a Verona. A guardare il calendario sembra che di squadre facili, per l’Inter, non ce ne siano. Inutile continuare ancora a scrivere della mancanza di gioco o della manovra che mai ci sarà fintanto che sulla panchina nerazzurra ci siederà Mazzarri. Il suo gioco ideale è il modulo “fortino”che quando ha calciatori buoni qualcosa rende, ma che rimane sempre un terno al lotto.
Con il Sassuolo si è vista la fine della carriera di Milito che ha sbagliato tre gol (uno era in fuorigioco) clamorosi. Certo potrà tornare a fare qualche match utile per l’Inter da qui alla fine, è altrettanto certo che a giugno se ne deve andare e basta. Samuel ha segnato un gol fondamentale ed ha fatto una buona prestazione,fintanto che non si rompe di nuovo può essere utile, ovviamente a giugno via pure lui.
Esordio di Hernanes per cui ho letto entusiastici commenti alla prestazione, se questo è il “Profeta” poteva benissimo rimanere dov’era. Se migliora sarà utile,ma per quello che è costato non sarà mai all’altezza.
Ho molto apprezzato lo striscione apparso in curva dove si ricordava a Moratti che un contratto a tempo indeterminato nel calcio non si propone mai, figuriamoci a Branca.
Sinceramente non vedo un gran futuro per questa squadra, spero di sbagliarmi. Se tolgo Handanovic, in difesa non mi convince nessuno. A centrocampo tutti mezzi giocatori e in attacco il vuoto anche per via dell’età avanzata. Icardi? Boh non lo sa neanche Mazzarri che fine ha fatto.
A giugno il cambiamento è d’obbligo, via allenatore e almeno quindici calciatori altrimenti anche la prossima stagione sarà buttata via.