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Inter-Sampdoria 3-2

Creato il 01 novembre 2012 da Domenico11
Inter-Sampdoria 3-2Ottava vittoria consecutiva, sesta di fila in campionato: non male, dopo il balbettante inizio di stagione. Sarà che per indole tendo a minimizzare, sarà che qualcosa ancora non mi convince, ma io andrei cauto con le lodi. La stampa sportiva italiana la conosciamo bene. Fai un paio di risultati positivi e diventi un fenomeno; perdi una partita e sei un brocco, si apre una crisi, mezza squadra viene messa in discussione e l’allenatore è con le valigie pronte.
Intanto, siamo secondi in classifica. Ed è quello che più conta. Non siamo i favoriti per lo scudetto, cosa che a livello psicologico allenta la pressione. Diamo la sensazione di essere di nuovo una squadra. Non tanto per il gioco, che procede a sprazzi e con pochi interpreti. Diciamoci la verità, a parte 12-13 elementi (più Sneijder e Stankovic, quando rientreranno), siamo una squadra discreta. Si è visto anche con la Sampdoria, che pure non ha fatto niente. Difesa ad oltranza e un gol tanto casuale quanto immeritato nel primo tempo. I nostri davano la sensazione di avere la partita in pugno, ma la costruzione del gioco era troppo lenta e a quei ritmi, per una squadra venuta a San Siro per fare le barricate, diventa tutto più facile. Nel secondo tempo, Cambiasso e Nagatomo hanno dato un altro passo, nonostante Mudingayi e Pereira ci avessero messo tanto impegno. Mi riferisco a questo, quando dico che siamo di nuovo una squadra. L’atteggiamento dei giocatori in campo e di quelli in panchina è propositivo, da gruppo vero, nonostante alcuni limiti evidenti. Per esempio, il centrocampo di partenza, con Guarin, Mudingayi e Gargano: giocatori che corrono finché hanno fiato, ottimi guastatori, ma imprecisi quando si tratta di impostare. In avanti, un po’ di cinismo in più non guasterebbe. A volte ci si guarda troppo allo specchio e si tenta la giocata o l’assist quando occorrerebbe concretizzare. C’è però molta qualità e l’impressione che quei tre prima o poi riescano a fare male.
Migliore in campo: Milito. Nel secondo tempo ha fatto quasi tutto lui. Rigore, procurata espulsione, trasformazione del penalty; un palo; l’avvio del contropiede nell’azione del 2-1 e un paio di giocate da fuoriclasse.
Sabato dovrebbe esserci un appuntamento importante. Almeno così mi è sembrato di capire. Ma non ricordo di che si tratta. 

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