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Inter vs Bayern: Finale della Champions 2010.

Creato il 23 maggio 2010 da Calciosofia

La finalità come principio unificatore del sensibile e del soprasensibile.

La distinzione di ragione teoretica (progetti e piani di tattiche e controtattiche) e ragione pratica (è il campo a dettare legge, gli avversari, la fortuna cieca come una femmina di pipistrello) ha portato a un dualismo netto tra il dominio dell’una e dell’altra. Dunque necessità e libertà di interpretazione, regno della natura e regno dei fini risultano spesso separati tra loro come da un abisso. Ma è contrapposizione e separazione, questa, che non può mai essere definitiva nel calcio. L’IO che pensa (Mourinho) è pure lo stesso IO che deve. Ma non rinvia dunque già quast’unità soggettiva a una più profonda unità dei due mondi medesimi che nell’IO mourinhano hanno il loro centro?

Il gioco deve poter essere pensato in modo che il meccanismo risultante dalla necessità (vincere a tutti i costi la Champions) delle leggi possa accordarsi con la possibilità dei fini. E’ il Principio della Finalità.

La stessa natura del gioco dell’Inter, nei suoi aspetti più profondi, sollecita un’interpretazione finalisticadel mondo. Diamo un esempio elementare per chiarire la differenza fra interpretazione puramente meccanicista (quando si dice di una squadra che i giocatori si trovano a memoria) e quella finalistica. Un sasso cadendo dall’alto, ferisce un tizio, probabilmente olandese: qui si attua un rapporto di causa e effetto; la caduta del sasso (causa) produce la ferita dell’olandese volante (effetto). Ma che cosa ha determinato la caduta del sasso? Il fatto può essersi prodotto alla cieca o è stato determinato non da forze cieche, bensì da una volontà consapevole per la quale quel risultato era un proposito fin dall’inizio del processo.. Cioè prima ancora che si verificasse, era presente a una mente (Mourinho che intendeva tirare una sassata a Van Gall), era stato ideato e quest’idea del risultato ha diretto e illuminato tutto lo svolgimento del processo.

Dunque, fantastico al Bernabeu: Milito rifila una doppietta devastante ai bavaresi che dopo la dichiarazione del Papa che avrebbe tifato per loro hanno sperato sino all'ultimo in un miracolo (tanto per restare nel soprasensibile). La coppa con le orecchie (tanto per restare nel sensibile) torna a dimorare nella casa dell'Inter dopo 45 anni. Mourinho lascia in lacrime smentendo la sua fama di cinico-furbo (tanto per restare nellinsensibile).

I tifosi dell'Inter ebbri di gioia ringraziano squadra, allenatore e presidente. L'Italia del calcio ringrazie l'Inter che con questa vittoria assicura ancora per due anni l'accesso alla Champions di 4 squadre italiane.


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