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Trama: dopo gli eventi del primo film, Max si ritrova in un paese devastato dalla guerra, dove il carburante è l'unica risorsa che conta. In cerca della preziosa benzina, Max si imbatte in un gruppo di sopravvissuti presi di mira da una banda di sanguinari teppisti...
Eccolo qui, il Mad Max che ricordavo! Ed ecco qui anche uno dei pochi esempi (almeno a parer mio) di sequel migliore del capostipite, in grado di raccogliere tutti gli aspetti positivi e le suggestioni del primo capitolo e far loro raggiungere il massimo potenziale passando dal revenge movie "motorizzato" ad un genere post-apocalittico zeppo di violenza e con uno stile assai caratteristico che ha ispirato persino un cult senza tempo come Ken il guerriero (la maschera di Humungus, le chiappe all'aria di Wez e l'aspetto ambiguo del suo compagno richiamano subito alla mente in mente i cattivissimi e selvaggi nemici di Kenshiro, che scorazzavano liberamente all'interno di sconfinati deserti e paesaggi desolati). Anche la trama di Interceptor - Il guerriero della strada è un po' più complicata e "globale" rispetto a quella di Interceptor. Dopo gli eventi del primo film, Max è rimasto senza famiglia e senza speranza, si limita a sopravvivere rubacchiando benzina e sfuggendo agli attacchi degli uomini di Humungus, logorroico kapò di una pericolosa banda di scoppiati selvaggi; Miller sembra volerci giustamente dire che un uomo senza scopo e senza nessuno da proteggere è poco più di un animale e per questo rischia costantemente di diventare come uno dei mostruosi seguaci di Humungus, che stuprano e uccidono senza pietà alcuna. A far da contraltare a questi delinquenti c'è una pacifica comunità di persone civilizzate che è ancora in grado di produrre benzina, cosa che la rende in qualche modo "ricca" ma anche invidiata e vulnerabile, una comunità che fermamente resiste al degrado del mondo esterno cercando di preservare le vestigia di tempi più felici: nella comunità non ci sono solo forti guerrieri ma anche donne, anziani, un bambino selvatico, una sorta di democrazia per quel che riguarda le decisioni da prendere e, soprattutto, la volontà di tramandare la storia, come dimostra la voce fuoricampo del narratore che apre e chiude il film.
Miller racconta una vicenda più articolata rispetto a quella di Interceptor ma, come dicevo all'inizio, spinge anche il piede sull'accelleratore della violenza e del gore, realizzando sequenze che sono giustamente entrate nella storia del Cinema. Al di là dell'abbondanza di inseguimenti e scontri automobilistici terribilmente realistici e oltre alla sanguinosa mossa da maestro del piccolo selvaggio armato di boomerang metallico, ciò che diventato una vera e propria icona sono le crudeli crocefissioni delle vittime di Humungus, durante le quali le persone vengono bruciate vive oppure, ancor peggio, lasciate morire legate ai fuoristrada della banda fino a diventare dei macabri ornamenti da sfoggiare. Prima parlavo anche del look di questa masnada di stupratori ed assassini, un trionfo di pelle nera, borchie, pellicce, stivalacci, creste colorate e deretani al vento, ma anche la mise di Mel Gibson non scherza in quanto a stile e, soprattutto, è perfettamente coerente con tutto quello che è accaduto a Max nel primo film: una manica mancante, dei tutori metallici ad una gamba e due dita dei guanti tagliate per meglio maneggiare le armi fanno il paio con quell'unica striscia di capelli bianchi che lo invecchia aumentandogli di mille volte il fascino e il carisma che nel primo capitolo venivano annullati sotto quell'apparenza da ragazzino. Rimanendo sempre in tema Gibson, è bello notare che se nel primo film Max parlava poco, qui il nostro non apre praticamente bocca, lasciando la parte di anti-eroe ciarliero allo stravagante pilota Gyro e limitandosi, com'è giusto che sia, a quei fatti concreti che gli hanno conquistato un posto d'onore nell'immaginario cinematografico di tutti gli appassionati del genere e anche di chi, come me, lo bazzica per caso e soprattutto per amore di nostalgia. Quindi, a fronte di tutto questo, se anche non aveste voglia di recuperare tutta la saga come sto facendo io vi consiglio di non perdere assolutamente Interceptor - Il guerriero della strada perché è un film che merita almeno una visione!
Del regista e co-sceneggiatore George Miller (che proprio grazie a questo film, enormemente apprezzato da Steven Spielberg, ha ottenuto la possibilità di girare il quarto episodio del film Ai confini della realtà) ho già parlato QUI mentre Mel Gibson, che interpreta Max, lo trovate QUA.
Bruce Spence interpreta il capitano Gyro. Neozelandese, ha partecipato a film come Mad Max oltre la sfera del tuono, Ace Ventura - Missione Africa, Dark City, La regina dei dannati, Matrix Revolution, Il signore degli anelli - Il ritorno del re, Peter Pan e a serie come Incubi e deliri; come doppiatore, ha lavorato per il film Alla ricerca di Nemo. Ha 70 anni e tre film in uscita.
E ora, un paio di curiosità! Nella versione Australiana del film manca completamente la sequenza introduttiva che spiega come si sia arrivati (nel giro di due anni!) al futuro descritto in Interceptor - Il guerriero della strada e che riassume brevemente il primo capitolo della saga. Il malvagio Humungus, invece, avrebbe dovuto essere Jim Goose, l'ex partner di Max, idea alla fine decaduta ma in qualche modo "ricordata" dalla maschera del villain, che nasconderebbe le sue orribili ustioni. Infine, Interceptor - Il guerriero della strada avrebbe dovuto essere l'ultimo capitolo della saga ma siccome a Miller era venuto in mente di girare un Signore delle mosche post-apocalittico, con una comunità di bambini selvaggi scoperta da un adulto, ecco che qualcuno gli ha suggerito che quell'adulto avrebbe potuto essere proprio Max ed è nato Mad Max - Oltre la sfera del tuono... che, ovviamente, vi consiglio di recuperare assieme a Interceptor se questo Interceptor - Il guerriero della strada vi fosse piaciuto! ENJOY!
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