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Interesting Web Businesses #1: Deezer

Da Leadermax

Interesting Web Businesses #1: Deezer

Come primo caso di questa serie capita a pennello l’imminente lancio in Italia di Deezer (14 dicembre 2011). Ci muoveremo così: prima una descrizione con informazioni sull’azienda e poi una nostra ipotesi di Business Model Canvas, su cui chi vuole può intervenire con commenti, osservazioni, integrazioni.

Info sull’azienda

Deezer è un servizio di distribuzione musicale in streaming, 100% web based, finora attivo solo in Francia, Belgio e Regno Unito. Alcuni numeri: un database di 13 milioni di titoli, da 2.000 etichette compreso le major, compatibilità con 250 devices anche mobile, 1,4 milioni di abbonati a pagamento su 20 milioni di utenti registrati. Tutto questo in 4 anni di attività circa.

Sulla scia dei successi iniziali, Deezer lancerà il suo servizio in 200 paesi entro il giugno del 2012, compreso l’Italia a partire dal prossimo 14 dicembre. Un lancio internazionale, fondato su una solida distribuzione locale, infatti il servizio sarà ora disponibile in 12 lingue, organizzato con una rete di 30 zone editoriali/commerciali indipendenti e con prezzi adattati in 13 valute.

Altro aspetto interessante: Deezer ha costruito il suo servizio con facebook, inteso come strumento unico di promozione per gli artisti: per la prima volta in assoluto gli artisti potranno condividere spontaneamente e su scala mondiale, le loro nuove canzoni, i loro gusti musicali e le loro playlist con i fan, senza bisogno di appoggiarsi a video o circuiti promozionali.
I team editoriali di Deezer, inoltre, consentiranno agli artisti di promuovere attivamente le proprie canzoni attraverso il servizio.

Molto interessanti i due capisaldi strategici alla base del progetto di Axel Dauchez, CEO: “Negli ultimi dieci anni, il download e la pirateria hanno messo in ombra le due vere rivoluzioni che hanno investito il mondo della musica digitale: il valore risiede nella possibilità di accedere ai contenuti da diversi luoghi e piattaforme e non nell’attuale modello di proprietà del contenuto; lo sviluppo del settore industriale mondiale non si concentra più in maniera prioritaria negli Stati Uniti. Queste due rivoluzioni spianano la strada per un mercato musicale sano e in crescita. Deezer è la prima società a cogliere l’opportunità offerta da questa nuova evoluzione globale.”

Attraverso Deezer i consumatori possono non solo ascoltare musica illimitatamente su un computer (le offerte “Premium”), ma anche su qualsiasi altro dispositivo, come ad esempio smartphone, tablet,… con connessione oppure offline (offerte “Premium+”) e con un periodo iniziale di prova. Vediamo nel video qui sotto come funziona.

Il Business Model Canvas

Utilizzando il Canvas, proviamo a rappresentare il modello di business di Deezer. Appare chiaro il riferimento a due segmenti principali di clienti (CS): free users e heavy users, ai quali Deezer promette streaming gratuito ma limitato ai primi e streaming illimitato (più altre funzioni) ai secondi (Value proposition). Gli heavy users sono disponibili a pagare un abbonamento mensile (da 4,99 a 9,99 euro/mese) per godere di servizi premium, anche acquistando card prepagate disponibili nella grande distribuzione organizzata. La relazione tra segmento di clienti, value proposition e fonte di ricavo è evidenziata dalla scritta nello stesso colore.

Le modalità di relazione (CR) sono improntate all’automazione, al self service, alla mass-customization nel senso che ciascuno può personalizzare il servizio attraverso ad esempio playlist o in base a radio che compongono il palinsesto in modo intelligente sulla base delle preferenze degli ascoltatori, ecc. Questo porta a puntare sugli switching costs come barriera all’ingresso, ovvero creare un servizio così personalizzato da rendere la vita difficile (costi di passaggio) al cliente che volesse utilizzare un altro possibile concorrente. Ecco il canvas:

Interesting Web Businesses #1: Deezer

Dal punto di vista dei canali di distribuzione (channels), oltre al sito web abbiamo Facebook come piattaforma di community, l’organizzazione di eventi attraverso concerti, concorsi e manifestazioni dal vivo. Anche le Telco hanno a mio avviso un ruolo come canale di distribuzione, integrando il sevizio nelle loro offerte nazionali.

Dal lato dei costi, sicuramente le attività principali (KA) sono legate allo sviluppo e manutenzione del software, alla creazione di contenuti in lingua attraverso le 30 redazioni localizzate nei vari paesi ed alla gestione delle community. Le risorse chiave (KR), senza le quali il modello non reggerebbe, potrebbero essere:

- il software
- il database musicale (13 milioni di pezzi)
- la piattaforma distributiva, intesa in questo caso come connettività visto che il servizio è via web, quindi data da accordi con compagnie telefoniche nazionali
- dalla capacità di immagazzinare stabilmente una quantità così rilevante di files (storage capacity).

Sarebbe interessante approfondire il ruolo degli artisti indipendenti, che attraverso Deezer potrebbero trovare un canale di promozione. Nel canvas potremmo considerarli sia come partners che come clienti (in rosso e con il ?). Nel caso fossero anche clienti, potrebbero dare ricavi attraverso il pagamento di una fee come per gli heavy users. Altrimenti, intesi come partners ed al pari delle etichette discografiche, gli artisti indipendenti sarebbero necessari per alimentare il database musicale e rendere il servizio sempre più attraente.

Altra curiosità: è prevista la vendita di spazi pubblicitari sul sito o durante lo streaming radio, come ulteriore fonte di ricavo? Visto che i dati di 6 milioni di utenti unici giorno e 20 milioni di utenti registrati sarebbero un bel bacino. Lo scopriremo dopo il 14 dicembre.

Sentitevi liberi di commentare ed aggiungere il vostro punto di vista.


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