Scopro su segnalazione di Donata Columbro (che dall’1 dicembre 2014 andrà a lavorare in redazione) che il nuovo sito di Internazionale ha appena aperto un blog che si chiama Changelog (del quale ho fatto uno screenshot usato come immagine di questo post). Credo sia il primo newspaper il mondo ([update]: No, non lo è: alcuni amici ci hanno segnalato i Changelog di Manifesto e L’Adige) che fa questa scelta e per confermare questa ipotesi ho fatto un po’ di ricerche.
- Quartz ha per esempio un blog nel quale racconta il dietro le quinte del progetto, ma non specificamente com’è cambiato/cambia il sito. Al lancio del restyling mandarono una newsletter specifica agli abbonati, e poi basta.
- Medium, che per ora va molto di moda, ha un blog specifico nel quale spiega le features implementate per gli utenti. Cosa possiamo fare di nuovo noi iscritti/scrittori?
- Anche su NiemanLab e Poynter ho cercato infomazioni su blog di tipo Changelog (stelle polari per informazioni sull’innovazione del giornalismo) ma banalmente cercando “Changelog” al loro interno, la ricerca non restituisce i risultati.
- [update] Dal Manifesto invece ci segnalano che il blog Changelog loro ce l’hanno
@pedroelrey @DataMediaHub mi dispiace… Internazionale è (almeno) il secondo… http://t.co/GmKto7mMKG
— il manifesto (@ilmanifesto) November 25, 2014
- [update] Un blog Changelog c’è anche su L’Adige. Ecco l’indirizzo
Il Changelog è un concetto fondamentale online. Esiste dalla notte dei tempi e il suo valore è cruciale. In qualunque momento chiunque, semplicemente leggendo il Changelog, può vedere cos’è cambiato in un progetto online. Un esempio classico è Wikipedia. Ad esempio se cercate la voce “Internazionale” su Wikipedia, in alto a destra vedrete che è presente la pagina “Cronologia”: tutti possono vedere chi ha fatto le ultime modifiche ad ogni singola voce nell’enciclopedia e cosa è stato modificato.
Il web è vivo, cambiare è normale: basti pensare a quante volte un articolo, un post viene modificato dopo la sua pubblicazione, per arricchirrirlo, correggere errori. Dare notizia di questi questi cambiamenti è un servizio importante — prima ancora che un atto di trasparenza — perché l’utente sappia cosa c’è di nuovo. Specie se tutto ciò avviene anche in ambito più tecnologico, mostrando la correzione di errore (magari su segnalazione UGC e feedback dei lettori). Il changelog è un concetto — anche questo! — che viene dal mondo dello sviluppo, del codice. Io faccio il mio pezzettino, lo traccio, do ad altri la possibilità di vedere cos’ho fatto e dove sono arrivato. Loro potrebbero ripartire da lì, invece di reinventare la ruota tutte le volte.
Le immagini:
- In alto il Changelog di Datawrapper (software diffusissimo per fare visualizzazioni) da Github: come cambia l’applicazione e chi ci sta lavorando.
- In basso uno screenshot del Changelog, il blog di Internazionale