Il Paese dell’Est è in forte crescita economica: miliardi di euro a disposizione per le opere pubbliche. Il supporto di Sportello Appalti alle aziende che varcano i confini
«Le imprese sarde hanno la necessità di guardare a più ampio raggio, di puntare ai mercati esteri», ha sottolineato Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio di Sassari che ha ospitato l’evento, «ma bisogna essere strutturati». «È necessario costruire una rete di appoggio per le imprese. Serve acquisire competenze, conoscere le normative dei Paesi di riferimento e gli strumenti normativi della programmazione comunitaria», ha sottolineato Sini.
Fuori dai confini regionali le imprese sarde sono meno competitive: solo l’1,5% del numero e il 3,7% del valore degli appalti aggiudicati dalle imprese sarde, proviene dalla penisola. Per questo lo Sportello Appalti, un servizio gratuito a sostegno degli operatori economici sardi intenzionati a entrare o a consolidarsi nel mercato degli appalti pubblici, ha avviato un progetto di affiancamento e assistenza di medio periodo per le imprese che intendono sbarcare nei mercati esteri e in particolare nell’Europa dell’Est. Finora sono tre le delegazioni di imprese sarde che hanno partecipato al progetto in Romania.
Perché la Romania? «Sono diverse le ragioni fondamentali che spingono a investire in questo Paese dell’Est», ha spiegato questa mattina Vincenzo Perra, responsabile dello Sportello Appalti Imprese. «I dati ci parlano di uno Stato in forte crescita, relativamente sicuro e politicamente stabile, c’è inoltre una presenza italiana molto forte che consente di abbattere molte barriere culturali all’ingresso e il nostro know how italiano è apprezzato». Nei primi sei mesi del 2015, infatti, la Romania è il Paese che cresce di più nell’area euro, con una stima di aumento del Pil di oltre il 3,2% e un tasso di natalità delle imprese che cresce del 13,6%.
Ma soprattutto è la forte necessità di opere infrastrutturali ed edili di tutti i generi e di tutte le tipologie a spingere gli imprenditori italiani a investire in Romania, oltre alle risorse che l’Unione europea sta continuando a stanziare per lo sviluppo del Paese: per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020 ci sono a disposizione 38,9 miliardi di euro (di cui 21,4 strutturali e 17,5 destinati all’agricoltura). Ma anche il governo di Bucarest ha fatto la propria parte, mettendo in campo un Master plan sui trasporti che vale 43 miliardi di euro con 1.300 chilometri di autostrade, 1.825 di superstrade e 3.079 di strade trans-regionali, da realizzare nei prossimi anni.
Sportello Appalti ha già organizzato nei mesi scorsi tre delegazioni di imprese in Romania, fornendo loro tutto il supporto necessario (dagli studi di mercato ai seminari informativi e allo studio di bandi e opportunità) per la creazione di imprese in loco.
La prossima delegazione è prevista nel mese di novembre e il servizio di Sardegna Ricerche sta provvedendo a effettuare lo scouting delle imprese sarde che lavorano nel settore dei lavori pubblici, della progettazione e dell’architettura interessate a partecipare a gare pubbliche o a fornire ed erogare servizi alla pubblica amministrazione rumena.