Nuova missione per 19 imprenditori sardi in Romania: è infatti partita la nuova delegazione, la terza dall’inizio dell’anno, organizzata dallo Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche, in collaborazione con European Enterprise Network, Confindustria Sardegna e Confindustria Romania, con l’obiettivo di approfondire le opportunità di lavoro per le aziende sarde nel mercato degli appalti della Romania.
Il viaggio è articolato in due fasi: dal 16 al 18 novembre un’impresa sarda del settore Ict sarà a Iasi e Botosani per valutare le condizioni di un eventuale insediamento nel locale Parco Scientifico e Tecnologico.
Il 19 e 20 novembre invece saranno 19 le imprese sarde dei settori delle costruzioni, dell’informatica, dell’agroalimentare, oltre a studi di ingegneria e architettura, che incontreranno a Bucarest le istituzioni e le aziende romene.
Durante la missione saranno organizzati incontri business to business per far dialogare tra loro le imprese sarde e romene, mentre un workshop approfondirà il sistema degli appalti pubblici del Paese dell’Est, il sistema creditizio e le opportunità derivanti dai finanziamenti europei.
Fuori dai confini regionali le imprese sarde sono meno competitive: solo l’1,5% del numero e il 3,7% del valore degli appalti aggiudicati dalle imprese sarde, proviene dalla penisola. Per questo lo Sportello Appalti, il servizio gratuito a sostegno degli operatori economici sardi intenzionati a entrare o a consolidarsi nel mercato degli appalti pubblici, ha avviato un progetto di affiancamento e assistenza di medio periodo per le imprese che intendono sbarcare nei mercati esteri e in particolare nell’Europa dell’Est. Finora sono tre le delegazioni di imprese sarde che hanno partecipato al progetto in Romania.
Perché la Romania? «Sono diverse le ragioni fondamentali che spingono a investire in questo Paese dell’Est», spiega Vincenzo Francesco Perra, responsabile dello Sportello Appalti Imprese. «I dati ci parlano di uno Stato in forte crescita, relativamente sicuro e politicamente stabile, c’è inoltre una presenza italiana molto forte che consente di abbattere molte barriere culturali all’ingresso e il nostro know how italiano è apprezzato». Nei primi sei mesi del 2015, infatti, la Romania è il Paese che cresce di più nell’area euro, con una stima di aumento del Pil di oltre il 3,2% e un tasso di natalità delle imprese che cresce del 13,6%.
Ma soprattutto è la forte necessità di opere infrastrutturali ed edili di tutti i generi e di tutte le tipologie a spingere gli imprenditori italiani a investire in Romania, oltre alle risorse che l’Unione europea sta continuando a stanziare per lo sviluppo del Paese: per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020 ci sono a disposizione 38,9 miliardi di euro (di cui 21,4 strutturali e 17,5 destinati all’agricoltura). Ma anche il governo di Bucarest ha fatto la propria parte, mettendo in campo un Master plan sui trasporti che vale 43 miliardi di euro con 1.300 chilometri di autostrade, 1.825 di superstrade e 3.079 di strade trans-regionali, da realizzare nei prossimi anni.
Sportello Appalti Imprese ha già organizzato nei mesi scorsi diverse delegazioni di imprese in Romania, fornendo loro tutto il supporto necessario (dagli studi di mercato ai seminari informativi e allo studio di bandi e opportunità) per la partecipazione alle gare di appalto.