Non è un mistero che la pedofilia abbia trovato in internet uno strumento di diffusione di materiale e e che sia territorio di caccia non stop.
MA, c’è un ma.
è facilissimo essere approcciati da “malintenzionati”, non per forza pedofili, ma basta lo scambio di qualche battuta per capire le vere intenzioni di chi sta dall’altra parte.
certo, ci sono anche quelli che la tirano per le lunghe mascherando le proprie intenzioni, ma a mio giudizio sono solo una piccola parte.
su internet si può essere chiunque, ci si può costruire un’identità, una storia, una vita, lasciando il resto al di fuori dello schermo.
si può cambiare sesso, età, aspetto, modo di parlare, tutto.
e questo lo si sa bene, sia noi che loro.
il fenomeno sta dilagando grazie al web 2.0, ai social network. ma attenzione, non GRAZIE, ma ATTRAVERSO i social network.
badoo, netlog, facebook…
li si fa in un attimo a trovarsi in situazioni poco piacevoli, ma non è ammessa l’ignoranza.
non si può dire “non lo sapevo, non immaginavo”.
internet secondo me non dovrebbe essere per tutti, ci dovrebbe essere una soglia minima d’età e dovrebbero fare delle specie di test dove verificare se si hanno le conoscenze basilari necessarie a utilizzare un mezzo così vasto e potente.
non serve un genio per capire il target al quale si sta puntando se si pubblicano foto con il culo di fuori.
oppure, vuoi pubblicare le tue foto di te in pose da pornostar? va bene, anzi, il pubblico maschile ringrazia, ma allora sai perfettamente che tipo di persone andranno a vederle, e non ti potrai stupire di niente di quello che ti verrà detto o scritto.
la fregatura dove sta?
semplice, siamo noi stessi, o meglio, i più pirla e i più disinformati.
su facebook vedo persone, specialmente ragazze, che hanno più di 1000 contatti tra gli amici, li conosceranno tutti?
no, semplicemente accettano chiunque perchè fa figo avere più amici degli altri e poi ricevere commenti piccanti non è così male, no?
si sentono apprezzate e si crogiolano in questa finta popolarità che i social network danno, peccato che non siano un cazzo di nessuno…
e la probabilità di beccare gente “strana” aumenta ovviamente con l’aumentare delle amicizie che si accettano.
faccio il fiero? credo di sapere tutto?
bè, vi racconto una cosa:
a settembre 2009 ho aperto con alcuni amici un finto profilo di netlog, un fake, ben tenuto, ben curato, abbiamo utilizzato foto trovate per il web per creare l’identità di Miriam, una ragazza di campobasso di 17 anni, in modo da rendere il profilo completo in tutto e per tutto come quello di persone realmente esistenti.
Per ridere e scherzare prendendo in giro i bimbetti abbiamo scelto alcune foto osè, tipiche dei trend femminili di netlog, e abbiamo scritto svariate frasi con pesanti allusioni sessuali, tipiche anche queste.
Insomma miriam è diventata una troia di prima categoria, sempre comunque meno di migliaia e migliaia di ragazzine iscritte in quello schifo di social network per ritardati.
in brevissimo tempo siamo stati contattati da una miriade di persone, ragazzi (e ragazze!) dai 14 ai 30 anni, con proposte di tutti i generi.
Noi che puntavamo esattamente a questo, abbiamo provato più volte a dar corda a questi personaggi per vedere fino a che punto si spingevano, e abbiamo constatato che non c’è un limite.
Miriam a giugno di quest’anno si è iscritta anche a facebook e, pur avendo una foto sola, in circa un mese ha raggiunto quota 300 amici.
adesso ne ha circa 750 e ogni volta che ci colleghiamo con il suo account moriamo dal ridere di fronte ai discorsi che ci vengono fatti.
Io personalmente non sono mai finito in situazioni del genere, forse perchè non ho foto da pornostar o forse perchè certi discorsi finiscono nel ridicolo in tempo zero.
MA, di nuovo un ma.
Internet è nato per mettere in comunicazione persone che abitano a grandi distanze, ed è quindi anche un luogo dove possono nascere amicizie.
da 3 anni gioco online con e contro persone di tutt’italia, di tutt’europa e di tutto il mondo, e in questo tempo ho avuto modo di conoscere un sacco di gente.
la maggiorparte di loro non li vedrò mai di persona e non saprò mai nemmeno che faccia hanno, ma ieri, martedì 28 dicembre 2010, sono andato in treno a milano per incontrarmi con alcuni di loro, senza alcun timore di essere accoltellato o violentato.
(oddio, sull’ultima non ci giurerei )
ed eccoci qui, in un bar a bere insieme, a prova del fatto che internet non è il male.
si, è venuto fuori un post confuso, ma d’altra parte in testa avevo abbastanza casino…
era un pò che volevo scrivere di qualcosa del genere, perchè i media dicono molte, troppe cazzate, e l’ignoranza generale su questo tipo di argomenti non fa altro che alimentare paure infondate.
“ragazza accoltellata, si erano conosciuti su facebook”
ok, ma com’è andata veramente? perchè nessuno dice mai la storia che va dal primo “ciao” fino a quando il coltello non le ha sfiorato la pelle? perchè nessuno parla mai delle foto e dei video che si sono scambiati e delle conversazioni che hanno avuto?
sarò cinico, ma se a 13 anni ti metti nuda su internet e dai numero di telefono, indirizzo e codice fiscale a tutti quelli che ti scrivono “ke fika k 6″ allora ti sta solo che bene.