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Internet e i processi cognitivi

Creato il 22 agosto 2010 da Bruno Corino @CorinoBruno

Nei primi anni in cui la cultura di internet cominciò a diffondersi in larghi strati sociali, il timore che si diffuse fu che la pagina di internet avrebbe finito col soppiantare la carta stampata (libri e/o giornali). Si cominciò a parlare della scomparsa del libro. Le cose, com’è evidente, non andarono così, anzi, credo che la diffusione di internet su scala planetaria abbia contributo a far incrementare notevolmente la conoscenza e la diffusione del libro. Non ho nessun dato da fornire, ma posso intuire che la pubblicità di un libro nonché la possibilità stessa di acquistarlo online abbiamo contributo alla crescita esponenziale del libro. È accaduto in pratica quello che si dice ogni volta viene introdotto un nuovo media: all’inizio si ha timore che finisca con sostituire quelli precedenti, poi ci si rende contro che il nuovo media finisce sostanzialmente col cambiare la geografia della comunicazione, ma non con l’eliminarne alcune province. Quindi la riflessione era completamente fallace. Invece, la cosa su cui si è riflettuto meno è la modalità di apprendimento che i diversi media offrono oggettivamente. Credo che sarà soprattutto su questo aspetto che la riflessione futura s’appunterà. Per dare dei rapidi esempi, il testo in internet deve essere il più sintetico e breve possibile per aver maggior presa. Tant’è che un testo spesso per essere più efficace e stimolante viene accompagnato da un’immagine, che riesce a fornire al testo non solo un maggior appiglio, ma anche a colmare il resto del contenuto “mancante”. Tutto ciò che è concettualmente elaborato stanca facilmente; viene letto rapidamente o del tutto scartato. Spesso in un testo piuttosto elaborato viene accantonato la tesi centrale e si tenta di arrivare immediatamente alla sua conclusione, magari leggendo qualche piccola nota a piè di pagina. Quindi brevità del testo, semplicità, superficialità sono le qualità che fanno un testo in internet. La densità concettuale, la sua profondità nonché la sua qualità sono abbandonati in cambio di una più facile e maggiore lettura. Tutto ciò non potrà nella lunga durata non avere delle conseguenze sulle proprie capacità cognitive. Credo che se nel tempo le generazioni s’affideranno all’apprendimento in internet, “conosceranno” più cose, avranno maggiori informazioni e nozioni, ma tutto a discapito della capacità di elaborazione concettuale. Ecco perché dico che la lettura del libro o della carta stampata non deve essere mai abbandonata: perché in questo modo la lettura non viene percepita come un momento di consumo, ma come un momento di riflessione.


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