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Internet gratuito nei luoghi pubblici: arriva la proposta di legge

Creato il 27 ottobre 2014 da Nextgenteam @nextgenteam10

Internet gratuito nei luoghi pubblici: arriva la proposta di legge
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Internet gratuito nei luoghi pubblici: arriva la proposta di legge

 

Al giorno d’oggi siamo sempre più connessi, l’uso della rete aiuta grandi e piccoli nelle piccole cose quotidiane. In questi giorni sei sente molto parlare di una proposta piuttosto interessante avanzata da Sergio Boccadutri (PD) e sostenuta da Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco e Gennaro Migliore. Il progetto appartiene ad una proposta di legge nota come “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete internet mediante connessione senza fili” (A.C. 2528 – XVII Legislatura). 

In pratica si tratta della possibilità di offrire a tutti i cittadini l’accesso ad internet gratuito senza bisogno di alcuna password, in tutti gli esercizi commerciali che hanno una superficie pari o superiore ai 100mq e che abbiano almeno 2 dipendenti.  Il progetto è poi di fare, in seguito, lo stesso per scuole, uffici pubblici ed ospedali.

Sono già 106 i parlamentari che hanno appoggiato la proposta e chiaramente ad essere intrigati sono anche i cittadini.

L’articolo 1 della proposta di legge dice che entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge “tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia” avranno l’obbligo di “dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wifi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password”.

La proposta come abbiamo già detto non riguarda le attività, associazioni culturali ed uffici pubblici con una superficie inferiore ai 100mq o con meno di 2 dipendenti.

Coloro che invece non rispettano quanto detto fin ora saranno multati fino a 5.000 euro.

A questo punto resta solo una domanda: chi pagherà per tutto questo? Bene, la proposta prevede “un fondo pari a un milione di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019 per il sostegno alla diffusione di router e di modem wireless basati sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 di classe ‘n’ o ‘ac’ o tecnologie successive”. 

Il problema è che probabilmente 1 milione di euro all’anno per tre anni, non consentiranno la diffusione di un collegamento ad internet decente su tutto il territorio, anche perchè se la spesa che il paese si troverà ad affrontare è questa, viene da chiedersi perchè nessuno ci aveva pensato prima. Del resto il rischio che si corre è che, pur essendoci buone intenzioni, introducendo questo obbligo saranno i cittadini stessi a dover pagare questo servizio col tempo visto che ci troviamo in un paese che è molto arretrato da questo punto di vista.

Boccadutri dice: “Con questa proposta vogliamo assicurare l’accesso alla rete a cittadini e consumatori, con modalità semplici e a portata di mano; ma per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno della mobilitazione di tutti. La sensibilità con cui molti colleghi hanno prontamente sottoscritto la proposta di legge ci conferma che siamo sulla strada giusta, ma occorre anche il sostegno dell’opinione pubblica, dei settori produttivi, dei cittadini. Potremmo avere milioni di accessi quotidiani a internet aggiuntivi rispetto a quelli attuali, con indubbie ripercussioni positive sul Pil”.

Questa legge porterebbe l’Italia a diventare uno dei paesi più connessi al mondo, “se riuscissimo a far approvare la proposta di legge sul Wi-Fi – dice Enza Bruno Bossio – faremmo una vera rivoluzione che porterebbe l’Italia ad essere tra i Paesi più connessi al mondo. Un risultato che salterebbe a piè pari le annose considerazioni sul mancato superamento del digital divide e potrebbe rappresentare anche un modello per gli altri Paesi”.

Ma siamo sicuri che l’Italia è pronta ad entrare così di prepotenza nel mondo digitale? Non dobbiamo dimenticare che il nostro paese è arretrato e  non di poco sotto questo punto di vista, e per uscire da questa situazione serve molto più che l’acquisto di un router!  Da noi circa il 34% della popolazione non ha mai usato internet e solo il 56% della popolazione lo usa regolarmente. Il nostro paese è digitalmente analfabeta, questo è un problema da combattere a tutti i costi. Bisogna far capire alle persone che internet è uno strumento fondamentale per ogni cittadino e più si va avanti, più sarà indispensabile.

Via.

 

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