L’ira sabbiosa
congela moti di vita
e lascia scivolare il tempo
nello spettacolo breve
di una pioggia di stelle.
Addolorato “vero corpo”
che rispondi parcamente
al ruggito della fine
regalati un compiacimento
rinvenendo oro dal fango.
Parole passate son affilate
pronte a divenir chiave
in cosmi dove l’infinito
dona verità.
Davide Ritorto, giovane poeta calabrese di Locri