Alla fine del precedente post, ci eravamo lasciati promettendovi di approfondire l'argomento dell'interpretazione dei disegni dei bambini.
Cercherò di interpretare e riassumere in maniera chiara e concisa ciò che Evi Crotti, spiega in modo dettagliato sul suo libro "Scarabocchiamo insieme".
Il linguaggio del bambini, prima che di parole, è fatto di gesti, di espressioni del viso, di pianti e di scarabocchi.
Gli scarabocchi parlano e sarebbe bello se i genitori imparassero a comprenderli.
Un un bimbo che ancora non ha padronanza del linguaggio, disegnando riesce ad esternare i sui sentimenti e a metabolizzarli.
Spesso un disegno non è una semplice rappresentazione di un paesaggio o di una famiglia, (come può essere per un adulto), ma è un chiaro segnale che il bambino lancia per farci capire delle cose, sperando che venga capito e, se necessario, aiutato.
Disegnare aiuta anche a rilassarsi e a stare bene.
E' per questo che, come scrive Evi Crotti:
"in nessuna casa dove c'è un bambino, anche piccolo, devono mancare i colori a dita, la scatola di pastelli, i pennarelli, le matite colorate e i fogli bianchi, poiché disegnare e colorare serve per esprimere la propria natura e per imparare a sceglie le proprie tonalità, che volta per volta danno serenità e benessere."Quando il bambino disegna, non lasciamolo solo, ma cerchiamo qualche attività da fare nella stessa stanza in cui sta lui e, senza fare pressioni ed intervenire correggendo, osserviamo:
- l'impugnatura della penna
- il punto di partenza sul foglio
- lo spazio che occupa
- il tratto che lascia sul foglio
- la velocità del tratto
- la pressione del tratto
- la forma dello scarabocchio nel suo insieme
Riguardo all'impugnatura, non è di fondamentale importanza che sia corretta (fino a 8-12 anni), ma piuttosto è bene osservare se permette al bimbo di disegnare con naturalezza o al contrario con sforzo.
Un impugnatura più naturale permette al bimbo di disegnare per maggior tempo, perché si stanca meno.
Neanche la mano con cui impugna la penna (o altro) è importante, purché il bimbo lo faccia spontaneamente.
Correggere il bimbo, facendogli impugnare la penna con la mano opposta, lo può inibire e rallentare nello scrivere, oltre che nell'equilibrio.
Il punto di partenza del disegno rappresenta il modo di avvicinarsi alla realtà.
La zona centrale indica egocentrismo, cioè la felicità di essere al centro di attenzione dei grandi.
La zona alta rappresenta il sogno e l'immaginazione e il bimbo in questione inventa spesso delle storie che delle volte non distingue dalla realtà.
La zona bassa rappresenta le radici, la stabilità e il bimbo in questione ha bisogno di sicurezza e serenità dalla famiglia.
La zona sinistra indica il bisogno di rimanere legato al passato, alla felicità che provava nella pancia della mamma. (si prende in considerazione dopo i 3-4 anni)
La zona destra indica la voglia di crescere e di sperimentare cose nuove. (si prende in considerazione dopo i 3-4 anni)
Lo spazio che occupa con linee, curve e angoli serve a rappresentare le emozioni del bimbo.
Chi occupa tutto il foglio, con gesti tondi e ampi, è estroverso e vive bene anche fuori dalla famiglia. È gioioso, allegro e generoso e socievole. Perciò è bene che non stia sempre e solo con i genitori, ma che frequenti altri amichetti, altrimenti diventa irrequiesto e anche malinconico.
Chi occupa una porzione del foglio, con gesti contenuti e con angoli e spigoli, è introverso, ama stare in piccoli spazi e non ama la confusione. Perciò è bene rispettare la sua timidezza e sensibilità, che è un fatto caratteriale e non di educazione.
Il tratto.
Il bimbo che usa un tratto sicuro e scorrevole è sicuro di se e dei propri affetti e perciò affronta la realtà con entusiasmo.
Il bimbo che che usa un tratto incerto e irregolare, è timido e ha paura di distaccarsi dalla famiglia e ha difficoltà a stare con i coetanei. Ha perciò un gran bisogno di sicurezza e stabilità di affetti per crescere sereno. Se, al contrario vive in una famiglia ansiosa, non riesce ha sviluppare la fiducia verso il mondo e diventa ancora più dipendente dai genitori, dimostrando di aver bisogno di vicinanza fisica.
La velocità che usa per disegnare rappresenta la maturità e la propensione ad accostarsi alla realtà.
Il tratto lento è tipico di in bambino pigro, che non si lascia coinvolgere facilmente dagli altri e perciò indica il bisogno di calma e di un ambiente rilassato. In questo caso vanno rispettati i suoi ritmi per non stressarlo.
Il tratto veloce è tipico del bambino pieno di energia e vivacità intellettuale. Questo tipo di bombo in genere è ansioso di ottenere tutto e subito.
La pressione del tratto rappresenta l'energia vitale.
La pressione forte è tipica del bimbo con molta carica vitale e sicuro, sempre in movimento. Per lui è importante poter dare sfogo a questa energia, altrimenti diventa aggressivo con oggetti e compagni.
La pressione leggera invece è tipica del bimbo sensibile, a volte timido, molto attento alla realtà che lo circonda. Per lui è importante avere poche sollecitazioni per volta, privilegiando l'immaginazione ad impegni sportivi o comunque pesanti.
Analizzando lo scarabocchio ne suo insieme si possono notare diverse forme.
Il cerchio è la rappresentazione della prima immagine che il bimbo vede, cioè il volto della mamma.
Le linee curve sono indice di un carattere aperto, socievole, generoso e di un forte spirito di adattamento.
L'angolo è indice di tensione del bambino. Qualcosa lo ha ferito, o gli ha creato un disagio o un timore. Questa figura si può notare in concomitanza con l'arrivo di un fratellino o con l'inizio dell'asilo.
In questo caso è importante per il bimbo avere una figura di appoggio.
I tratti puntiformi sparsi sul foglio, indicano uno stato di inquietudine oppure un autonomia conquistata non molto facilmente, che ha allontanato il bimbo dal mondo sicuro della famiglia per andare verso qualcosa per lui ignoto. Il bimbo con questi segni chiede un aiuto e appoggio ai genitori, che devono rispondere con la dolcezza e la comprensione.
Dopo questo breve riassunto, di una parte del libro dedicata agli scarabocchi, sicuramente si hanno le informazioni base per poter interpretare il disegno del nostro bimbo.
Ovviamente, per trasformare la teoria in pratica, bisogna allenarsi, bisogna osservare parecchi disegni e man mano estrapolare un modo di essere, un sentimento o uno stato d'animo del bimbo.
Osservando un solo disegno non si hanno strumenti sufficienti per poter trarre delle conclusioni, ma accomunando tratti di più disegni si ha la sicurezza che quello sia il vero carattere del bimbo.
Per concludere questa prima interpretazione dei disegni, scrivo, in modo schematico, le caratteristiche che si osservano, in base al carattere del piccolo che disegna.
CARATTERE ESTROVERSO: il bambino tende ad occupare tutto il foglio con numerosi tratti trasversali che vanno da un capo all'altro. Disegna forme prevalentemente tondeggianti e la pressione è ben marcata. Ama i colori forti e il rosso è spesso prevalente. Usa molti fogli, dai quali tende a debordare.
CARATTERE INTROVERSO: iil bambino tende a concentrare lo scarabocchio in un angolo del foglio, in particolare a sinistra. Privilegia le forme piccole, lineari o staccate, che disegna con colori delicati.
La pressione può alternare un tratto leggero ad altri pigiati con forza e puntiformi.
CARATTERE SENSIBILE: il bambino scarabocchia sfiorando appena il foglio e fa prevalentemente uso di colori tenui.