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InterRail 2013 #1: Una partenza nottambula

Da Luciusday
[Sono passate esattamente tre settimane dal mio ultimo intervento, e ne è passata una dal mio ritorno. Vi chiedo scusa per non essermi fatto vivo in questi ultimi tempi, per quanto possibile cercherò di rimediare, raccontandovi, vuoi sotto forma di appunti presi in viaggio, vuoi a tratti in maniera più discorsiva, i tratti salienti e gli episodi più interessanti di quest'ultimo InterRail del 2013. Buona lettura!]

4 Agosto 2013, stazione ferroviaria di Roma Termini.
Il treno notturno parte solo alle 19.12, ma io e A., il mio compagno di viaggio, siamo già qui dalle sei e mezza. Passaporto: ok, biglietto InterRail: ok, tessera sanitaria: ok, contante: ok. L'indispensabile è a posto, e dopo gli ultimi accertamenti i nostri genitori ci lasciano. Come mia abitudine, mi piace ingannare l'attesa leggendo le città che rapidamente scompaiono sul tabellone degli arrivi e delle partenze; mi piace immaginare la stazione come un grande lago, da cui partono e in cui vanno a sfociare numerosi fiumi, più o meno lunghi, dalla foce più o meno distante. Cassino, Napoli, Reggio Calabria. Milano. Il nostro, verso Vienna, è già lì da un pezzo, ed appena appare il binario ci avviciniamo, pronti a "salpare".
Uno scompartimento da 6 cuccette ci attende. Un giovane ragazzo completamente tatuato, un siciliano quasi sempre al telefono, ed un austriaco sono già sul posto. Facciamo amicizia con l'austriaco, già con una birra in mano prima che il treno parta; parto in sordina con l'inglese, poi provo in tedesco, ed ho qualche difficoltà con il suo accento, ma comunque continuiamo a parlare in inglese perché A. non conosce il tedesco. Scopriamo che è un DJ, di ritorno da un raduno romano, che ha 30 anni, con una ex moglie ed un figlio in Russia. Scenderà assieme a noi a Innsbruck, in piena notte. Nel tratto fino a Firenze giochiamo assieme a carte, prima a UNO e poi gli insegniamo a giocare a scopa. Manco a dirlo, sconfigge tutti e due alla prima botta (classica fortuna del principiante). Il controllore nel frattempo passa e ci ritira biglietto e documento, "li riafrete più tarti, se fi komportate pene" ci dice con un accento misterioso. L'austriaco si stufa e decide di andare a comprare un'altra birra. Dato che le cuccette non sono sicuramente il massimo della comodità, e che salgono a Firenze, piuttosto rumorosamente, un altro gruppo di interrailer diretti a Monaco, e a Bologna un altro tizio del nostro scompartimento, per quanto possibile cerchiamo di dormire un po'. In vano.
Pulchra vobis;)
InterRail 2013 #0: Prologo

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