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Più o meno verso le 3 e mezza di notte, il controllore entra nello scompartimento e sveglia me, il mio amico A. e l'austriaco, ricordandoci senza troppi complimenti che di lì a poco saremmo dovuti scendere, e restituendoci passaporto e biglietto InterRail. Apro gli occhi, scosto la tendina e vedo che siamo appena ripartiti da Brennero/Brenner, ultimo avamposto italiano prima dell'ingresso in Austria. Alle 4 e mezza scendiamo dal treno, salutiamo il nostro amico e ci inoltriamo per le vie di una Innsbruck ancora addormentata, non prima di esserci soffermati un momento ad osservare una coppia di arzilli vecchietti mentre facevano Yoga vicino la biglietteria.
Le strade sono ancora deserte e tutti i negozi chiusi. Qualcuno ha scritto che Innsbruck sembra una di quelle città in miniatura dentro le sfere di vetro con la neve finta dentro che vendono come souvenir, ed in effetti la prima impressione è proprio quella. Le casette colorate tutte attaccate, gli archetti che sostengono gli edifici, le vie acciottolate, le decorazioni, gli affreschi sulle facciate dei palazzi non fanno altro che confermarla.
Mentre la città ancora dorme, decidiamo di fare una passeggiata sulle montagne adiacenti, che, passo dopo passo, diventa sempre più simile ad una scalata. Giunti a più miti consigli, decidiamo di prendere una funicolare che ci porta in uno dei tanti punti panoramici dei dintorni.
Nel frattempo si è fatto giorno, e la città si è svegliata. Ritorniamo sui nostri passi, nelle strade ed i vicoli che (relativamente) poche ore fa erano deserti adesso si fa persino fatica a passare. Decidiamo di visitare alcuni luoghi "importanti": la piazza del Goldenes Dachl (tettuccio d'oro), il palazzo imperiale (Hofburg), la chiesa imperiale (Hofkirche). Decidiamo che poco più di mezza giornata ci è bastata per farci un'idea della città, e nel primo pomeriggio ci rechiamo di nuovo alla stazione per prendere il treno, destinazione: Vienna.
Pulchra vobis;)
InterRail 2013 #0: Prologo
InterRail 2013 #1: Una partenza nottambula
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