Al cinema ci vai quindi pieno di pericolosi dubbi. Intanto ti chiedi se hai scelto la sala giusta, magari sei entrato nella sala del film brutto e non lo sai. Rassicurato dagli amici puoi goderti quell'insieme caotico di pubblicità, trailer e consigli per gli acquisti che il cinema ti regala insieme al costo del biglietto. Quando parte il film sei pronto, attento e quasi tre ore dopo non sei deluso. Non ti butti davanti alla schermo gridando "La Madonna, La Madonna" ma sei soddisfatto e ti giri verso i tuoi amici e le loro rispettive ragazze. Queste ultime hanno l'espressione di chi ha barattato del tempo al sonno e tuoi amici sono lì che ti guardano. Il primo, che chiamerò Credenzio, ha la tua medesima espressione, anche a lui il film è piaciuto. Il secondo, chiamato Diffidenzio, con la mimica facciale riesce a mostrare tutto il disprezzo verso quel film. Parte quindi il pontificare del dopo cinema. Solitamente calmo e civile, stavolta diventa una battaglia senza tregue e senza esclusione di colpi:
-“Non poteva partire così dal pianeta”-“Ma l'ha spiegato... “-“Se entri in un buco nero ti sfracelli... cos'era quella roba?”-“Ma se l'ha detto all'inizio che c'erano delle entità..”-“Una Merda di Film”-”Tu non fai testo... non ti era piaciuto nemmeno l'ultimo di Batman con quella storia del pozzo”-“Poteva creare una scala, avevano i mezzi per farla”-“È una metafora della ripresa dell'eroe... “
Lamente e biechi pretesti per spalare fango su un film che, tutto sommato, ha fatto il suo mestiere. Rimani sempre basito da quello che la gente è capace di fare per lamentarsi delle cose più futili. Mentre i più si rendono conto della completa inutilità di stare a litigare o anche solo perdere tempo dietro un film, altri ne fanno una vera e propria crociata. Il film faceva schifo perché nella fantomatica bibbia fantascientifica così è scritto. Chi la pensa diversamente è un cane infedele da convertire e nel caso eliminare. Con gente del genere a nulla servono minimizzazioni o argomentazioni degni del principe del foro, perché a ogni attacco ne segue un altro che magari poco o nulla a che fare con il primo. Solo i più pazienti riescono ad arrivare al punto critico finale dove, dopo 10 ore di pontificazione, il bieco individuo tende una mano al suo rivale e ammette, bonario come un prete, che la colpa in effetti non è di Interstellar. Si tratta di una mossa subdola che piega l'avversario alla logica ferrea del movente generazionale. Ammettiamolo, non si fanno più film come una volta, l'intero apparato cinematografico è mediocre e Interstellar non è altro che il prodotto medio.
Il passo direttamente successivo è
L'inquisizione!
Endurance
Andatevi a leggere qualcosa sulla Spedizione Endurance!
La sopravvivenza appare come una legge non scritta che spinge i protagonisti, che siano sulla Terra o meno. Rende possibili azioni impossibili, estremi sacrifici, tradimenti, e assume man mano qualcosa che non è legato all'individuo ma a un’intera specie. In qualche modo ricorda le leggi della robotica di Isaac Asimov dove le tre leggi, rigide regole a cui i robot erano asserviti, alla fine venivano bypassate da una legge per così dire più importante:
Legge 0. Un robot non può recare danno all'umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l'umanità riceva danno.
Da questa rivelazione rimani come abbagliato e vorresti spiegarlo, anche solo parlarne.. ma in quel momento non ne senti la necessità. Non perché chi hai davanti non capirebbe, ma perché è tardi, sei stanco e domani ti devi alzare presto. Alla fine anche Interstellar rimane quel che rimane, un film.