Magazine Ecologia e Ambiente

Interventi di messa in sicurezza

Creato il 11 febbraio 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

Gli interventi di messa in sicurezza hanno lo scopo di rimuovere e isolare le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti per impedirne il contatto con l’uomo e con i recettori ambientali circostanti.

Possono definirsi “di urgenza” in caso di rilasci accidentali o di improvviso accertamento di una situazione di contaminazione o di pericolo di contaminazione (messa in sicurezza d’urgenza), oppure “di continuità” e compatibilità con le lavorazioni svolte nei siti produttivi in esercizio (messa in sicurezza operativa), o “di definitività” nei casi in cui, nei siti non interessati da attività produttive in esercizio, non sia possibile procedere alla rimozione degli inquinanti pur applicando le migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili (messa in sicurezza permanente).

La messa in sicurezza di un sito inquinato comprende sia le azioni di monitoraggio e controllo finalizzate alla verifica nel tempo delle soluzioni adottate, che il mantenimento dei valori di concentrazione degli inquinanti nelle matrici ambientali interessate al di sotto dei valori soglia di rischio (CSR).

Gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza devono essere condotti secondo i seguenti criteri tecnici generali:

  • privilegiare le tecniche di bonifica che riducono permanentemente e significativamente la concentrazione nelle diverse matrici ambientali, gli effetti tossici e la mobilità delle sostanze inquinanti;
  • privilegiare le tecniche di bonifica tendenti a trattare e riutilizzare il suolo nel sito, trattamento in-situ ed on-site del suolo contaminato, con conseguente riduzione dei rischi derivanti dal trasporto e messa a discarica di terreno inquinato;
  • privilegiare le tecniche di bonifica/messa in sicurezza permanente che blocchino le sostanze inquinanti in composti chimici stabili (ed es. fasi cristalline stabili per metalli pesanti);
  • privilegiare le tecniche di bonifica che permettono il trattamento e il riutilizzo nel sito anche dei materiali eterogenei o di risulta utilizzati nel sito come materiali di riempimento;
  • prevedere il riutilizzo del suolo e dei materiali eterogenei sottoposti a trattamenti off-site sia nel sito medesimo che in altri siti che presentino le caratteristiche ambientali e sanitarie adeguate;
  • privilegiare negli interventi di bonifica e ripristino ambientale l’impiego di materiali organici di adeguata qualità provenienti da attività di recupero di rifiuti urbani;
  • evitare ogni rischio aggiuntivo a quello esistente di inquinamento dell’aria, delle acque sotterranee e superficiali, del suolo e sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumori e odori;
  • evitare rischi igienico-sanitari per la popolazione durante lo svolgimento degli interventi;
  • adeguare gli interventi di ripristino ambientale alla destinazione d’uso e alle caratteristiche morfologiche, vegetazionali e paesistiche dell’area;
  • per la messa in sicurezza privilegiare gli interventi che permettano il trattamento in situ ed il riutilizzo industriale dei terreni, dei materiali di risulta e delle acque estratte dal sottosuolo, al fine di conseguire una riduzione del volume di rifiuti prodotti e della loro pericolosità;
  • adeguare le misure di sicurezza alle caratteristiche specifiche del sito e dell’ambiente da questo influenzato;
  • evitare ogni possibile peggioramento dell’ambiente e del paesaggio dovuto dalle opere da realizzare.

Nel progetto relativo agli interventi da adottare dovrà essere presentata una dettagliata analisi comparativa delle diverse tecnologie di intervento applicabili al sito in esame. Tale analisi dovrà considerare le specifiche caratteristiche dell’area, in termini di efficacia nel raggiungere gli obiettivi finali, le concentrazioni residue, i tempi di esecuzione, l’impatto sull’ambiente circostante degli interventi.

All’analisi comparativa, dovrà essere corredata un’analisi dei costi delle diverse tecnologie.

Le alternative presentate dovranno permettere di confrontare l’efficacia delle tecnologie considerando anche le risorse economiche disponibili per l’esecuzione degli interventi.

Nel progetto dovrà essere indicato se occorrerà procedere alla rimozione o al mantenimento a lungo termine delle misure di sicurezza, e dei relativi controlli e monitoraggi.

(fonte: Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale)


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