Interview with Marco Dalla Torre _ Levius Footwear

Levius, dal latino leggerezza, è un giovane brand di calzature italiano dal sapore casual ma dal dettaglio streetwear. Il marchio propone due soli modelli, un idea essenziale per valorizzare e riporre la massima attenzione sul design e sulla produzione, variando con materiali e colori. Le calzature sono interamente prodotte in Veneto e sono caratterizzate da una suola in gomma, cucitura a vista e inserto tecnico. Di seguito vi riporto la mia intervista a Marco Dalla Torre, deus ex macchina del progetto.


Come nasce il progetto Levius e chi c'è dietro?
Levius nasce dalla voglia di esprimere un concetto di scarpa dedicata all’uso urbano:  con materiali e soluzioni prese dal mondo sneakers, ma con aspetto e colori del mondo calzaturiero tradizionale. L’idea è mia -sono Marco e da oltre 20 anni mi occupo di sportswear e streetwear- ma mi sono avvalso della collaborazione di tante figure con le quali sviluppare questo progetto. Attualmente tutto il prodotto, in tutte le sue parti, dal prototipo al packaging, viene realizzato in Italia. Che detta così sembra cosa da poco, ma implica invece scelte precise e costi particolari; dal mio punto di vista -ho maneggiato migliaia di sneakers in 20 anni- questo è un valore aggiunto importante, sia a livello di qualità del prodotto, sia a livello di fiducia e convinzione nel Paese Italia. Detto per inciso, delocalizzare è più facile e costa meno.

Levius Venice footwear, un richiamo al territorio dove le calzature vengono prodotte. Quel'è il ruolo di questa città nel progetto?
Venezia è la città dove sono nato e dove vivo da sempre; a Venezia non si può che camminare; possibilmente in modo comodo. Questa è l’ispirazione di Levius. Tutti i materiali e tutte le fasi che portano alla realizzazione di Levius, avvengono sulla base della minor distanza dall’epicentro, Venezia appunto (il km zero in questo caso non è del tutto applicabile). Venezia inoltre è -oltre che città urbanisticamente eccezionale- città di cultura, di mescolanza di genti, di architetture, di mostre (dalla Biennale d'Arte e Architettura al Cinema); dove trovare spunti, idee, interpretazioni per Levius se non girando per Venezia?

Cosa contraddistingue la collezione fall/winter 2015? e da che modelli è composta?
La collezione è molto semplice, solo due modelli, Riva e Bacan. Volutamente stringata con l’unica parentesi nella collaborazione con Sixpack France. Questa mini collezione ci ha permesso di testare il prodotto, la sua capacità di reggere il prezzo sostenuto delle produzioni italiane, di capire il target di età e la tipologia di negozi in grado di vendere una scarpa apparentemente minimale ma in realtà frutto di un percorso che gli addetti hanno percepito fin da subito. Riva è il classico allacciato con suola in gomma in cui si inserisce il dettaglio tecnico del collarino in lycra. Amo molto i dettagli tecnici, mi riportano ad un’idea di sneaker, troppo spesso trascurata dalle aziende italiane. La fusione di tradizione calzaturiera nazionale, veneta in particolare, con elementi tecnici è il vero cuore di Levius, una sorta di tecnico-artigianale.

Come nasce la collaborazione con Sixpack France? da cos'è contraddistinta?
La collaborazione con Sixpack nasce in modo casuale; ma proprio il suo fatalismo merita di essere raccontato. Un sabato mattina mi trovavo nel mio negozio (a Mestre) quando è entrato un tipo; dopo aver curiosato un pò, mi ha fatto i complimenti per la maglietta che indossavo; amo molto il piglio -soprattutto degli anni scorsi- di Sixpack, le grafiche, i messaggi, i colori ed il legame che ha sempre avuto con una idea di arte e subcultura. Dopo qualche battuta si è presentato: Mr. Sixpack in persona, Lionel Vivier. Alle chiacchere è seguito un  pranzo e, da subito, una stima reciproca approdata nella collaborazione che altro non è stata se non tre varianti di colore della nostra Riva. Venire dopo Reebok che aveva poco tempo prima fatto una collaborazione con questo brand francese della storica running Ventilator è stato motivo di grande orgoglio ed ha permesso di ampliare il test coinvolgendo qualche negozio fuori dai confini nazionali.