Intervista a Alessandra Paoloni

Creato il 15 dicembre 2014 da Soleeluna

Ciao Alessandra, grazie per essere tornata a confrontarti con noi. Iniziamo subito da ciò che è notizia dell’ultim’ora: sei in procinto di pubblicare con un editore importante nel panorama internazionale. Un grande traguardo,  non è vero? Puoi anticiparci qualcosa? Ovviamente noi non possiamo far altro che condividere insieme a te questo momento così speciale e augurarti il meglio.

Ciao Dylan, sono io che ringrazio te per aver pensato di ospitarmi ancora nel blog che gestisci con Laura. Sì, è assolutamente vero. Incredibile ma vero. Dopo anni passati a fare gavetta e a pubblicare con piccole realtà editoriali e in maniera totalmente autonoma in self, finalmente è arrivata l’occasione che sognavo da quando ero una bambina. Posso assicurarti che è stata una cosa inaspettata anche per me. Io ho scritto “Ti regalo l’amore” (il romanzo selezionato dall’editore del quale però per il momento preferisco non dire ancora il nome) questa estate in un momento di sconforto, tant’è che questo romanzo mi ha aiutata a uscirne fuori. È un romanzo insolito per me sia per stile che per genere (è un romance contemporaneo) e non mi sarei mai aspettata di essere scelta proprio per questa storia. Sì, il romance è un genere che ora le case editrici ricercano ma io credevo di non essere nemmeno in grado di piacere ai lettori, figuriamoci quindi a una grande casa editrice. Ti ringrazio per le tue parole Dylan, perché sì: questo è un periodo speciale. Il sogno che alla fine si concretizza.

Credo che molti dei nostri autori emergenti che spesso ci ritroviamo a recensire o a intervistare desiderino sapere come sei riuscita a farti notare da un grande editore italiano. Come hai pubblicizzato i tuoi scritti precedenti? Quali pensi siano stati i tuoi punti di forza?

Come è accaduto per altri autori prima di me anche io sono stata “pescata” su amazon perché è lì che avevo piazzato il mio romanzo in ebook. Avevo timore all’inizio di non essere letta o di deludere i lettori che a fatica ho conquistato in questi anni perché ripeto, il genere e anche il linguaggio affrontato erano diversi da quelli che sono solita utilizzare. Invece il romanzo è salito in classifica piazzandosi ai primi posti e questo mi ha permesso di essere notata. Quando ho ricevuto quella mail non ci credevo, tant’è che ho spento il pc e sono scappata via. Letteralmente. Amazon è stata una vetrina importante per me ma credo che non basti inserire un romanzo in quel circuito. Serve pubblicizzarsi molto, farsi conoscere, ma senza martellare troppo i social o quanto altro con messaggi di spam. A volte si innesca il passaparola e un romanzo riesce a guadagnarsi una fetta d’attenzione da solo. Ti regalo l’amore ne è l’esempio. Io scrivo da quando sono bambina e pubblico dal 2008 e ho sempre mantenuto un atteggiamento molto umile e molto dimesso. Cerco di non far parlare troppo di me ma di far parlare i miei scritti. Credo che sia sempre stato questo il mio punto di forza.

Come speri cambierà la tua vita o comunque la tua carriera da scrittrice con questo nuovo traguardo che sei riuscita a raggiungere?

Spero di raggiungere ancora moltissimi lettori. Io considero questo traguardo un punto di partenza. Il mondo delle grandi case editrici è nuovo per me ed è come se pubblicassi per la prima volta. Mi sento ancora una principiante. Io non so come cambierà la mia vita adesso, so solo che continuerò a scrivere come ho sempre fatto aspettando finalmente il giorno in cui vedrò il mio libro in libreria.

Quanti libri hai pubblicato ad oggi? C’è qualche libro che vorresti riscrivere da capo?

Ho scritto e pubblicato moltissimo. Dal 2008 ho pubblicato 5 libri cartacei e 6 ebook. E qualcosa vorrei cambiarla in tutti. Vorrei però riscrivere da capo La Stirpe di Agortos e farlo tornare ancora una volta alla luce. Mai dire mai. Chissà… magari un giorno tornerò al mio primo amore, che è sempre stato il fantasy.

Pensi che in questo periodo l’editoria italiana stia incentivando determinati generi letterari? Se sì, quali e perché?

Come dicevo all’inizio, il genere sul quale attualmente le case editrici puntano sembra proprio essere il romance ma non so spiegartene la ragione. È difficile capire come funzionano alcuni meccanismi editoriali. Le case editrici sono aziende (di storie) che sembrano quasi seguire “il genere di turno” quello che naturalmente i lettori chiedono. Forse attualmente c’è una richiesta di storie d’amore spensierate a lieto fine, a volte divertenti, che aiutano ad evadere da una realtà e da una società che sappiamo bene ci procura più che altro grattacapi e delusioni.

Cosa pensi dovrebbe fare uno scrittore esordiente alle sue prime armi per cominciare a farsi conoscere?

I social network aiutano moltissimo a farsi conoscere. Interagire coi lettori e con gli altri scrittori è allo stesso modo importante. Scrivere è un lavoro e come tale deve essere inteso, anche se a conti fatti non ci si guadagna nulla. Ma è un lavoro che scaturisce sempre da una passione e le passioni se non le alimenti col sudore muoiono. Bisogna lavorare moltissimo senza perdere di vista però l’obiettivo principale, che è quello di scrivere belle storie per allietare il lettore. Io almeno scrivo per questo. Bisogna perseverare e anche se arrivano i momenti di sconforto non bisogna mai mollare. Se avessi gettato la spugna oggi non sarei qua a raccontarti della mia piccola vittoria personale.

Cosa ci puoi rilevare, a livello di trama, del tuo prossimo libro che pubblicherai?

Questa è una bella domanda perché attualmente non so quale sarà il prossimo libro che pubblicherò. Sono in bilico tra i Wendell (una saga fantastorica/romance/mistery) e il seguito de La discendente di Tiepole. Per adesso scrivo, facendomi guidare dalla fantasia e dall’ispirazione. Per quanto riguarda invece il romanzo selezionato dalla Big non ho ancora una data ufficiale. Ma te la farò sapere non appena me la comunicheranno. Grazie ancora per questa tua intervista!


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