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Intervista a Danila Passerini: "La punizione del romanzo" (Nageki)
Creato il 03 ottobre 2013 da Nageki @nagikkaquesta sera vi facciamo una sorpresa regalandovi un'intervista con Danila Passerini. I proprietari di un blog letterario sapranno di chi sto parlando e con ogni probabilità avranno avuto modo di leggere "La punizione del romanzo". Danila Passerini è nata a Bologna il 2 gennaio 1957, vive ad Aosta e insegna letteratura italiana e storia all'Istituto tecnico-professionale Corrado Gex. "La punizione del romanzo" è la sua opera d'esordio, un libro che annovero tra le letture migliori di questo 2013, ve lo consiglio caldamente (potete acquistarlo su Internet Book Shop).
Se siete curiosi di leggere la recensione del romanzo non dovete fare altro che seguire questo link (mi scuso per le mie prime recensioni!). Intanto vi auguro buon proseguimento con Danila.
L'intervista
Ciao Danila e grazie per avere accettato di prendere parte a questa intervista! in passato abbiamo già recensito il tuo libro, "La punizione del romanzo" e come saprai lo abbiamo amato. Ambientato nel 2041, il libro narra le vicende di Filippo, che trasgredendo a una delle linee comportamentali delineate dal nuovo ordine mondiale viene punito e catapultato all'interno del capolavoro del Manzoni. Cosa ti ha spinta a scrivere un libro?
È stata la storia che, a un certo punto, ha forzato la mia naturale pigrizia e mi ha quasi obbligato a scriverla.
Quando ci hai contattate siamo rimaste davvero colpite dall'originalità della trama, nonchè dall'unione di distopia e romanzo storico. Puoi dirci come ti è venuta l'idea del romanzo nel romanzo?
Mentre camminavo verso scuola e rimuginavo sulle strategie per rendere appetibili ai miei ragazzi i Promessi Sposi, mi è venuta l’idea del libro.
Apprezzo molto quanto hai detto, la continua ricerca di strategie per coinvolgere i propri studenti è qualcosa che dovrebbe accomunare tutti gli insegnanti. A proposito di studenti, c'è qualcuno tra loro che ha letto il tuo libro? (Se sì,) Cosa ne pensa?
Sì, lo hanno letto e mi pare sia anche piaciuto. Erano molto contenti di poter dare loro, per una volta, una valutazione all'insegnante.
Rimanendo nell'ambito scolastico, toglimi una curiosità: ti piacerebbe poter assegnare "La punizione del romanzo" come lettura estiva ai suoi studenti?
Ritengo di non poterlo fare: sarebbe un conflitto di interessi. So però che alcuni colleghi, in altre classi, lo hanno fatto e le recensioni sono state positive.
Sono sicura che la lettura del romanzo avrà ripercussioni positive sullo studio de "I promessi sposi", è impossibile dimenticare Filippo e il suo viaggio. Se fossi tu a dover subire la punizione del romanzo, in che libro ti piacerebbe venir mandata e chi vorresti essere?
Se rimaniamo nell'ambito dei classici della letteratura, mi piacerebbe essere catapultata nel Gattopardo, nel ruolo del Principe di Salina, perché amo il suo sguardo ironico e disincantato sulla realtà.
Il romanzo è molto innovativo, sei stata ispirata da qualcosa in particolare per quanto riguarda l'ambientazione futuristica?
Ho letto qualche articolo sulle case del futuro, inoltre ho la fortuna di insegnare in una classe sperimentale dove tutti i ragazzi sono forniti di Ipad, quindi alla fine non ho inventato nulla, sono andata solo un po' oltre la realtà.
Ho apprezzato molto la descrizione di questa ipotetica società del futuro, un mondo profondamente cambiato sotto diversi aspetti, da quello tecnologico fino al nuovo ordine mondiale. In particolare mi ha colpita il nuovo metodo di insegnare storia ai ragazzi, attraverso ologrammi, e la potentissima Bulè che governa la Terra. Vorresti fosse possibile insegnare e governare in questo modo?
Vorrei poter utilizzare in tutte le classi una tecnologia che mi aiuti ad appassionare i ragazzi e a renderli più partecipi alle lezioni, purtroppo il problema sono i fondi: nella scuola si investe sempre di meno senza capire che è lì che si costruisce il futuro di una nazione. Per quanto riguarda la forma di governo ho preso ad esempio la democrazia ateniese all'epoca di Pericle; l'idea, una pura utopia, è germogliata dalla nausea provocata dallo spettacolo di un Parlamento impegnato per tanti anni a salvaguardare gli interessi di una sola persona.
Condivido in pieno questa tua osservazione, è davvero triste e avvilente constatare quanta poca importanza venga attribuita alla scuola e all'educazione.
Quasi tutti i lettori che hanno recensito il tuo libro, nonostante l'abbiano particolarmente apprezzato, hanno lamentato la sua stringatezza. Come mai ha deciso di troncare la punizione del ragazzo a pochi capitoli dall'inizio de "I Promessi Sposi"? Visto l'espediente utilizzato per aiutare Filippo, è stato per pura necessità?
Filippo doveva interpretare don Rodrigo per capire che egoismo e malvagità non creano un uomo ma uno stupido, e don Rodrigo, pur essendo un personaggio determinante, in realtà nei Promessi Sposi compare solo nei primi capitoli, poi lo ritroviamo nel capitolo XX a colloquio con L'innominato e, infine, a morire di peste. Non sono riuscita a pensare al mio protagonista coperto di bubboni, mi era troppo simpatico. Ho preferito fargli fare il tentativo di rendere il romanzo meno prolisso, eliminando ben 30 capitoli, che è anche il sogno di molti studenti.
Effettivamente è difficile non affezionarsi a Filippo, lo si impara a conoscere pian piano e si viene catturati dalla sua innata simpatia. Continuiamo la nostra intervista con una piccola curiosità: la citazione di Paul Eluard all'inizio del libro ha un significato particolare?
Il romanzo si chiude con la parola “amici” anche se seguita dal punto interrogativo, citare la poesia di Eluard mi è sembrato perciò naturale. A mio parere il problema della vita, come scriveva anche Pavese, sta tutto qui: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
"La punizione del romanzo" è stato steso di getto o hai incontrato qualche difficoltà?
È stato scritto di getto, in meno di tre mesi era finito.
A lettura ultimata ho passato il romanzo anche a mia sorella ed anche lei è stata rapita dalla storia. La domanda che segue è sorta spontanea: attualmente stai scrivendo qualcos'altro / scriverai altro in futuro?
Ora sto vivendo un momento di particolare sofferenza, per problemi familiari, quindi, anche se ho due romanzi già scritti che devono essere solo risistemati, ho deciso di allontanarmi un po' dalla scrittura perché il dolore, perché sia utile, va filtrato ed elaborato.
Passiamo ora a qualche domanda personale, ti dispiace? da amanti della lettura vorremmo sapere qualcosa sui tuoi gusti in fatto di libri. Cosa ami leggere? Hai un autore o un libro preferito?
Amo i gialli e ho un grande rispetto per chi li sa scrivere perché è un po' come costruire un teorema matematico. Adoro i libri di Marco Malvaldi e i suoi vecchietti pestiferi.
Cosa ami in particolare del tuo lavoro?
Mi piace veder nascere nei ragazzi la curiosità, la voglia di informarsi, di capire, mi piace vederli diventare degli spiriti critici... e liberi.
Cara Danila, è stato un piacere ospitarti sul nostro blog e spero che questa occasione possa ripetersi ancora in futuro, magari con un nuovo romanzo. Ci auguriamo che i tuoi problemi possano risolversi al meglio e ti ringraziamo per la cortesia e la disponibilità dimostrata. A presto!
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