Magazine Cultura

Intervista a Diana Lama

Creato il 30 aprile 2013 da Paolo Franchini

Nome: Diana
Cognome: Lama
Ultimo lavoro: Non toccatemi il sangue
Sito ufficiale: www.dianalama.com

Hai carta bianca: descriviti come preferisci.

Curiosa, golosa, creativa, ottimista, lupo solitario, animale sociale, libera mentalmente, pigra, iperattiva, entusiasta, lunatica, sognatrice, pragmatica, precisa, irrequieta.

Intervista a Diana LamaTi va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?

“Non toccatemi il sangue”, e-book appena uscito per la Collana Ombre di Mezzotints, è una raccolta di racconti scritti in vari momenti, ma tutti hanno in comune l’approccio al delitto visto da un occhio, per così dire innocente, ma non per questo meno pericoloso. Ci tengo particolarmente, perché è una nuova avventura in questo mondo dell’Ebook che per me rappresenta il futuro, appena dietro l’angolo. Credo che fra qualche anno tutti avranno un reader come ora hanno un PC, anche se poi io sono un dinosauro che sniffa l’odore della carta dei libri come una droga. Inoltre è stata l’occasione per tornare a giocare con un personaggio che ho molto amato, il Peppeniello de “Lo strummolo con la tiriteppola”, che ritorna in “La buona fede di mammà”, il racconto inedito scritto appositamente per questa raccolta.

Quando hai iniziato a scrivere, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuta in un romanzo come questo?

Quando inizio a scrivere non so bene dove arriverò, dipende anche dall’idea di partenza, ma ho comunque la pulsione a scrivere qualcosa di oscuro. Qualche volta emerge la mia vena più satirica o leggera, altre quella più cupa e angosciosa, ma sono in genere molto consapevole di quello che voglio esprimere.

Hai mai ballato sotto la pioggia?

Sì, più di una volta.

Esiste un libro che avresti voluto scrivere tu?

Tanti! Orgoglio e pregiudizio, Il silenzio degli innocenti, Il buio oltre la siepe, Scuola per infermiere, sono i primi che mi vengono in mente, ma li hanno scritti prima loro!

La tua canzone preferita è…?

Forse, in questo momento, è ancora This is the life, ma amo molto anche I will survive e I giardini di marzo.

Intervista a Diana Lama

Che rapporto hai con la televisione?

La notte, in genere Fox Crime.

E con il cinema?

Ogni volta che posso, sono una che conosce i nomi dei caratteristi, registi, sceneggiatori, etc.

Hai mai parlato al telefono per più di due ore?

Il mio record telefonico è di sei ore e un quarto, ma è stato tanto tempo fa, ai tempi del telefono fisso.

Ti piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?

No, non particolarmente, ma mi piace e mi ispira la frase che mi diceva il mio maestro di bridge: “Diana, male ma presto!”

Hai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?

Mi farebbe piacere poter dire alle persone che amo e che non ci sono più quanto siano state importanti per me e lo siano ancora.

Ti sei mai rapata i capelli a zero?

No, ma ci ho pensato, ho una forma del cranio abbastanza gradevole.

Intervista a Diana LamaSe potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? Altro?

Qualche nome dei personaggi.

Quando scrivi, hai un lettore di riferimento oppure scrivi solo per te stessa?

Io sono il mio lettore di riferimento perché sono molto esigente, e metto la stessa attenzione curiosa e investigativa nelle mie cose come in quelle di altri che leggo. Sono in caccia di dettagli troppo rivelatori e apprezzo invece la capacità di suscitare emozioni.

Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.

L’aggettivo è facile: instabile. Gli oggetti, invece, più difficili: il mio Mac (ma con la possibilità di ricaricare le batterie); non bastandomi un solo libro, il mio Kindle (idem); poi sono indecisa tra un paio di occhiali da lettura e un barattolo di Nutella…

La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.

Mi annoia non avere uno scopo. Mi diverte l’intelligenza cattiva e sarcastica. Non sopporto la stupidaggine.

Stai già lavorando alla tua prossima pubblicazione? Se sì, ci regali un’anticipazione?

Ho un libro in uscita tra un po’, ma non so quando perché l’editing è appena iniziato. Non mi piace parlare delle cose che faccio prima di averle fatte, ma è la storia di un predatore alla ricerca della verità nei corpi delle sue vittime, è la storia di un’ossessione, per una città, per il corpo femminile, per gli infiniti meandri del cervello di un assassino.

Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.

Vediamo un po’… Cosa posso chiedermi? Ah, sì…

Perché scrivi?

Per lo stesso motivo per cui respiro.

 

Si ringrazia Fabrizio Vercelli di Mezzotints per la collaborazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine