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Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing

Da B2corporate @b2corporate
Nei giorni scorsi abbiamo dedicato un articolo a SpidWit, piattaforma integrata di Content marketing. L'argomento ha suscitato molto interesse tra i nostri lettori e abbiamo deciso di fare un approfondimento, intervistando Dino De Luca, cofounder di SpidWit.
Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing
Focus dell'intervista
Un viaggio nella frontiera del Content Marketing e delle strategie della Content Curation. Dino De Luca, con praticità ci guida a comprendere l'efficacia dell'attività di Content Marketing. Un meccanismo logico e inspirato, che va oltre il semplice concetto di pubblicazione di un contenuto e che si dirige verso l'idea di fare comunicazione integrata, amplificata e correlata a chiare strategie, quali la continua ricerca di contenuti di qualità, autorevoli e unici capaci di innescare un percorso di loyalty. Spidwit, la piattaforma integrata di Content marketing può davvero essere uno strumento a enorme valore aggiunto poichè contribuisce a tenere sempre inspirati i marketer e più in generale gli addetti ai lavori, sempre  alla ricerca di notizie e temi da porporre ai propri target utenti. Il Content Marketing continua a trovare consensi, tuttavia occorre una forte spinta di evangelizzazione da parte delle agenzie di comunicazione e marketing che devono esser capaci di far evolvere i propri clienti per andare oltre i semplici banner pubblicitari. Nel corso dell'intervista si affrontano ulteriori tematiche di approfondimento quali la rilevanza di un blog aziendale, il modus operandi per creare contenuti di qualità, il ruolo della content curation e alcuni consigli per fare engagement. Completano la chiacchierata un'analisi del business model di SpidWit e i possibili scenari futuribili ed evolutivi di questa piattaforma di Content Marketing integrato.
Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing
1) Ripercorriamo le tappe della nascita di Spidwit: dall'idea alla Startup!
L'idea nasce come risposta alla necessità di semplificare e organizzare la mole di notizie provenienti ogni giorno dal web (testate, blog, social) in maniera da renderla facilmente fruibile all'utente finale. Il valore tecnologico a supporto dell'idea si basa, invece, sulla presenza di algoritmi di analisi testuale tipici di una branca informatica chiamata "Information Retrieval", competenza che ho acquisito ai tempi della mia tesi di laurea presso la Cornell University negli Stati Uniti.
Il primo prototipo di Spidwit è stato pensato nel 2013 per il mercato consumer. Nel frattempo anche altri attori del mercato, e molto più grandi di noi, si sono mossi nella stessa direzione: Flipboard, Pulse, Zite. Abbiamo allora operato un cambio di target puntando alle aziende e modellando il nostro prodotto sulle esigenze dei professionisti della comunicazione.
A marzo 2014 Spidwit ha cambiato forma diventando un'azienda iscritta al registro delle startup innovative. L’ultima versione del prodotto, costruita e commercializzata a settembre 2014, ha ottenuto molti consensi. Oggi Spidwit è un tool completo e professionale che consente la scoperta, creazione e condivisione di nuovi contenuti in rete, affiancando PMI e agenzie in tutto il processo di Content Marketing.
Dietro queste tappe apparentemente semplici e lineari, si nascondono lunghe ore di discussioni ed elucubrazioni davanti alla lavagna, confronti e test di validazione con i clienti, alti e bassi di umore, gestione acrobatica delle poche risorse economiche a disposizione e riconoscimenti vari, tra gli altri l'ammissione al mentorship program Wind Business Factor e la menzione speciale di WCAP grazie alla quale siamo entrati a far parte dell'albo veloce dei fornitori di Telecom Italia. Ovvero la storia di moltissime startup come noi che, consapevoli sin dal primo giorno del fatto che più di 95 startup su 100 falliscano, incoscientemente procedono nell'avventura.
Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing
2) A che punto siamo con la diffusione del content marketing in Italia?
Mesi fa ho letto un interessante articolo pubblicato da WebInFermento che provava ad analizzare la questione tramite un survey su varie centinaia di marketing manager decisionali operanti nel B2B e B2C. Nonostante l'articolo si riferisse al 2013, ricordo un dato molto significativo: nel giro di qualche mese il 50% dei marketer intervistati aveva cambiato idea rispetto a dove indirizzare gli investimenti in risorse promozionali ed in particolare per il 34,8% dei casi le strategie di content marketing erano al primo posto rispetto a social media 24,7%, SEO 14,6% e mail 10,4%.
Ma se già da oltre un anno sembra che il livello di consapevolezza dei vantaggi del content marketing sia in forte aumento tra gli esperti e all'interno delle grosse aziende, a noi la situazione non sembra così rosea nel contesto delle PMI e micro-imprese italiane.
Questo è comprensibile: il content marketing non solo è una tecnica assai complessa da capire, ma serve tempo e pazienza per poterne apprezzare i risultati.
Questo arduo compito di evangelizzazione spetta alle agenzie di comunicazione e marketing che devono esser capaci di far evolvere i propri clienti per andare oltre i semplici banner pubblicitari, un sito web vetrina e una gestione semplicistica delle pagine social, in cui il mix sembra più il frutto di un ragionamento casuale, che non di una programmazione ragionata sui contenuti.
Quindi direi che in Italia c'è moltissimo da fare, il potenziale è assolutamente ancora non sfruttato e si è di fronte ad una grossissima opportunità sia per le aziende che per le agenzie e i produttori di contenuti. E magari anche per chi come noi offre strumenti di supporto all'implementazione di una strategia di Content Marketing.
3) Quale strategia adottare per avere notizie sempre originali, uniche e di qualità?
Premesso che la qualità di un articolo o di un semplice post dipende principalmente dalla qualità, dalla competenza e anche dalla creatività di chi lo scrive, ci sono alcuni consigli pratici che secondo noi possono essere seguiti.
Innanzitutto utilizzare il web come fonte di ispirazione sull'argomento da trattare. Il web è efficacissimo nell'indicare non solo cosa avviene nel mondo - le notizie più fresche, i trend di uno specifico settore - fornendo così la garanzia di scrivere riguardo ad argomenti "attuali"; ma anche cosa realmente interessa a chi legge - argomenti "interessanti" e "utili".
Un'overview sulle notizie del momento relative ad una certa area tematica, ad esempio l'interesse di più testate per un determinato evento, è un buon punto di partenza per decidere cosa scrivere.
Trarre ispirazione dal web può anche voler dire lasciarsi ispirare da uno o più specifici articoli particolarmente interessanti: tra le righe del singolo articolo si possono trovare idee, spunti o dati utili per sviluppare la stesura del proprio. Anche la semplice rielaborazione dell'articolo di qualcun altro da un determinato punto di vista è un buon modo per creare un nuovo contenuto originale.
Alla fine il risultato verrà percepito come un contenuto di qualità anche in base al valore fornito a chi lo legge.
Spidwit propone ogni giorno le notizie più interessanti di un determinato settore, collezionate da fonti scelte con particolare attenzione; per quanto abbiamo appena spiegato, lo abbiamo dotato di un editor che permette di scrivere un articolo a partire da uno o più tra quelli proposti, e di pubblicarlo direttamente sul proprio blog.
Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing

4) Perché una pmi dovrebbe avere un blog aziendale?

Un blog aziendale di successo rispecchia l’identità dell’azienda in maniera originale e accattivante.
Avere un blog aumenta l’esposizione del brand online ma, a differenza di una comunicazione "istituzionale" da sito web, gli argomenti e il tono di un blog consentono all'azienda di essere più diretta e di interagire direttamente con il suo pubblico.
I benefici di metter su un blog aziendale sono molteplici, se volessimo indicare quelli secondo noi più importanti direi:
•    Fidelizzare la propria audience, tramite uno sguardo fresco sulle novità del settore
•    Rafforzare il proprio posizionamento sui motori di ricerca
•    Consente di avvalersi di uno straordinario strumento di marketing, per una comunicazione più efficace.
5) Diamo qualche consiglio per adottare un'efficace strategia di content curation
Non c'è una risposta univoca a questa domanda. La strategia di curation va "incastrata" all'interno di una strategia di Content Marketing.
Un esempio può essere quello di fornire a cadenza periodica un blog post che metta insieme tutte le notizie più "gustose" di un determinato settore.
Un'altra possibilità è quella di sfruttare una strategia off-site con la produzione di un "giornale" di notizie curate, all'interno delle quali si potrebbero inserire anche dei contenuti propri.
Intervista a Dino De Luca: Spidwit il tool per fare content marketing
6) Come si crea un contenuto che fa engagement?
Rispondiamo con alcune azioni che consigliamo sempre a chi scrive contenuti:
•    Essere credibili e autorevoli. Argomenta le tue tesi dando esempi pratici e concreti. Non basta semplicemente elencare una teoria o una soluzione. Occorre saperla argomentare in modo convincente per guadagnare credibilità e autorevolezza agli occhi dei potenziali clienti.
•    Guadagnare la fiducia del lettore. La fiducia è il ponte che accorcia le distanze tra un'azienda e il suo potenziale cliente. Il contesto e il modo in cui ci si esprime deve offrire elementi che portino il lettore a fidarsi del messaggio. Come farlo in pratica? Sul web la fiducia si può costruire inserendo degli elementi di riconoscibilità e d’interazione: pubblicare la propria mail, consentire al lettore di commentare, di compilare un form, e così via.
•    Rendere la comunicazione "umana" mettendoci la faccia. Gli utenti vogliono parlare con altri utenti e non con una realtà aziendale lontana e impersonale. Per scrivere un post che converte realmente evita la terza persona e utilizza un linguaggio semplice e al tempo stesso riconoscibile, permettendo così a chi ti legge di individuarti con facilità.
7) Qual è il business model di Spidwit?
Il business model si basa su un modello di tipo freemium.
Il servizio viene fornito gratuitamente per due settimane a seguito delle quali l'utente può continuare a usare il servizio gratuitamente, ma con funzionalità ridotte. Se si vuole usufruirne in maniera completa si aderisce a un abbonamento mensile o annuale, con costi molto contenuti.
La tipologia di utente di Spidwit è varia e include le PMI, i freelance (blogger e community manager) e le agenzie di comunicazione e marketing. Per questa ragione abbiamo creato tre diversi piani tariffari ed in più la possibilità di tariffe ad-hoc se nessuna di quelle a disposizione si adatta alle esigenze del cliente.
8) Quali evoluzioni futuribili sono in plan per Spidwit?
Abbiamo già in cantiere due nuove funzionalità (verranno messe online da qui a qualche settimana) che secondo noi possono aprire nuovi casi d'uso per i nostri clienti:
- Nell'ottica di ampliare l'offerta in ambito content marketing introdurremo la possibilità di reperire e pubblicare tramite Spidwit non solo notizie/articoli ma anche altre tipologie di contenuti come foto e video.
- Per non vedere più siti web con la sezione News la cui ultima notizie risale alle calende greche, stiamo creando un plug-in che può essere facilmente inserito in una pagina HTML e che funge da visualizzatore delle notizie indicate tramite Spidwit.
Per il 2015 ci faremo al solito guidare dalle richieste e dalle idee provenienti dai nostri utenti ma alcune linee di sviluppo potrebbero riguardare il SEO (ovvero far sì che i contenuti pubblicati tramite Spidwit aiutino il ranking seo del blog/sito), l'integrazione con nuovi social come Istagram o Tumblr, la gestione di un calendario editoriale in ambiente multiutente.

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