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Intervista a Francesca Cani

Creato il 19 dicembre 2014 da Weirde

Francesca Cani, mia amica e coautrice con me del romanzo I colori dell’alba, ha appena pubblicato con You feel , la collana digitale di Rizzoli, un romanzo breve: LA CACCIATRICE DI LIETO FINE.

Per questo motivo ho deciso di dedicarle una gustosa intervista, che sicuramente incuriosirà i lettori nei riguardi del libro in questione e di questa giovane autrice.

Intervista a Francesca Cani

 

  1. Sei appena stata pubblicata da una casa editrice come Rizzoli, sei felice, estatica o è solo l’inizio?

Tocco il cielo con un dito, Weirde! Perché, come tu ben sai, avere un editore serio è ciò che più serve a un autore per imparare il mestiere di scrivere. Sembra sempre di essere sul punto di lanciarsi da un aereo senza paracadute, quando c’è un libro in uscita, ma questa volta avere in supporto un gruppo forte e dinamico, come le ragazze di Youfeel, è stata un’esperienza diversa, da cui sto imparando molto! Sono al settimo cielo, ma credo di avere ancora molta strada davanti a me. Insomma, sono costantemente a caccia del mio lieto fine!

  1. Passiamo subito a ciò che interessa tutte le future lettrici della tua storia: quanto è figo il protagonista da 1 a 10, e ti permetto anche di mettere dei decimali se servono?

Bram O’Ryan è un medico, surfista dalla selvaggia chioma rosso fuoco. È un mix letale di potenza fisica, dolcezza e sentimenti in subbuglio, perché è appena uscito da una storia importante. Diciamocelo, chi non approfitterebbe della confusione che ha in testa? Io sono di parte, gli darei un bel 10 e lode, ma sull’argomento credo sia meglio lasciar parlare Alba, la protagonista della storia, che una sera al pub della baia lo incontra e lo vede così:

«Oh, Bram suona il violino!» esclamai. Ero rimasta a bocca aperta, scioccata, incantata…

«Meglio di un angelo» sussurrò la mia nuova amica spingendomi verso il palco.

Ero abituata a leggere di eroi, soldati valorosi e gladiatori, lord inglesi che suonavano il piano e detective furfanti dal cuore tenero. Tutti loro avevano sempre un momento in cui riuscivano a stupire con qualcosa di inatteso. Cavolo, persino i vampiri sapevano essere socievoli, se si mettevano d’impegno, ma il selvaggio abbandono di Bram alla musica era qualcosa di cui non avevo mai letto romanzi.

Indossava una t-shirt bianca e un paio di jeans che gli fasciavano le cosce muscolose. Il collo era reclinato sullo strumento, la mano brandiva l’archetto con forza e grazia e i bicipiti gonfi facevano intuire quanto fosse impegnativo suonare così. Piccole gocce di sudore iniziarono a colargli dalla fronte e rimanevano prigioniere della barba fulva che gli ricopriva la mascella.

Pensate ancora che non valga 10 punti? Vediamo se vi convinco con questo:

Lo riconobbi dall’andatura sicura, dal modo particolare che aveva di incedere con le spalle dritte, quasi fosse sempre consapevole di ciò che lo circondava. Il suo fisico possente era completamente rivestito da una muta color antracite, i capelli pressati nel cappuccio. Lui mosse il collo a destra e a sinistra, quindi roteò le braccia, poi afferrò la tavola e corse verso il mare. Nel momento in cui incontrò le onde gli spruzzi lo sommersero e l’acqua corse in rivoli sottili sulla superficie impermeabile della muta sottolineando il petto ampio e le cosce ben tornite.

Deglutii a vuoto.

Era bello e possente come la sua terra, selvaggio e forte.

  1. La cacciatrice di lieto fine è una storia d’amore ma non solo, se dovessi dire gli altri temi contenuti nel romanzo quali sono i più importanti?

L’amore ha un ruolo molto importante nella vicenda, perché è incappando in Bram e nei sentimenti che le fa nascere che Alba trova la chiave per aprire il proprio cuore. Ma una cacciatrice di lieto fine che si rispetti ha una storia complicata alle spalle e scoprendo quella di Alba si affrontano molte tematiche. Posso dirvi che ci sono due famiglie d’origine a confronto, una naturale e l’altra adottiva e che come accade spesso il troppo amore dei genitori tarpa le ali, mentre un rapporto forse un po’burbero, ma sincero, fa spiccare il volo. Un punto che mi è stato a cuore nello scrivere è il creare un protagonista maschile figo, ma non piatto e stereotipato. Udite, udite: Bram non è un uomo infallibile!

   4. La protagonista del romanzo è un’avida lettrice, quanto l’ha  plasmata questo? E quanto hai investito su questo personaggio in termini di crescita ed evoluzione personale?

Alba ha sostituito la vita reale con la lettura. La troviamo per la prima volta proprio mentre legge e non si accorge che nella biblioteca dove lavora è entrato qualcuno, capiamo fin da subito che leggere è per lei un meccanismo di difesa. Il mondo un po’ la spaventa, gli uomini in carne e ossa l’hanno delusa in passato, così si è creata una vita parallela. La situazione in cui si trova la protagonista di La cacciatrice di lieto fine può sembrare paradossale, ma quante volte da avide lettrici, in seguito a una delusione, ci siamo lasciate consolare da un romanzo? Io molte! Il bello della vita, però, è che se le si concede una chance può superare di gran lunga la fantasia.

   5. Dopo una domanda così seria ce ne vuole una un po’ più leggera… Visto il titolo e visto che io sbircio sempre le ultime pagine dei libri, i lettori possono sperare in un lieto fine? 

Assolutamente sì! La cacciatrice avrà un lieto fine da invidiare, anche se non sarà tanto semplice e scontato il suo raggiungimento! Siamo tutte uguali noi divoratrici di libri, anche io vado a vedere come finiscono i libri e so per certo che Alba lo fa.

   6. L’Irlanda è un tema che ricorre spesso nelle tue storie, so che ci vai spesso, e so che l’ami in modo particolare. Non ti voglio chiedere cosa ti piace dell’Irlanda se no scriveresti un papiro, ma più subdolamente voglio che tu dica ai lettori perché dovrebbero andare in Irlanda, e perché trovi sia un set ideale per un romanzo.

La cacciatrice di lieto fine ha come set Cliffs of Moher, Giant Causeway, la penisola di Dingle, il castello di Blarney, in pratica quasi tutti i posti più amati e famosi dell’isola. Li ho scelti perché quando li ho visti mi sono entrati dentro, il legame con la terra in quei luoghi è forte e potente, si avverte. Una sognatrice, una lettrice riconosce a prima vista la magia quando la trova fuori dalle pagine di un romanzo.

Questo è il libro di Francesca:

Intervista a Francesca Cani

Trama: Chignon spettinato, occhiali spessi e un libro sempre davanti al naso, Alba conosce pochissimo il mondo reale. Bibliotecaria veronese, lettrice da competizione e romantica disillusa, agli uomini in carne e ossa preferisce eroi come Jamie Fraser o Mr. Darcy. Quando una vacanza forzata e la prospettiva raccapricciante di passare le feste fra la madre iperprotettiva e il padre assente la mettono in fuga, Alba non sa dove rifugiarsi. Un volo last minute la fa atterrare in Irlanda. Lì nessuno la disturberà, tranne il destino, che il giorno di Natale la porta sul sentiero che sta percorrendo Bram O’Ryan, medico, surfista e testa calda dalla chioma rosso fuoco. Con lui partirà per un itinerario alla ricerca di esseri leggendari e sfide (im)possibili. Un nuovo amore può guarire dalle ferite del passato? Ci vuole un’abile cacciatrice per catturare il lieto fine perfetto. Un romanzo intenso che vi coinvolgerà, una storia d’amore in cui il lieto fine non è assicurato, ma va inseguito fino all’ultima pagina.

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