Ciao Francesco, nel darti il benvenuto su ZOMBIE Knowledge Base ti chiedo qualche piccola parola di presentazione così da permettere ai nostri lettori di conoscerti meglio prima di passare al vero botta e risposta!!
Ciao ragazzi. Molto semplicemente, sono il co-curatore di Odissea Zombie, ovvero l’Acquisition Editor della collana, etichetta americana molto cool che serve a dare un volto alla persona che studia il mercato editoriale, seleziona le opere in base a tanti criteri, e poi le propone all’editore per una eventuale acquisizione. L’editor poi cura tutto il progetto: dalle cover alla quarta di copertina, alla scelta dei traduttori, all’editing dei testi; etc…
Per mia fortuna, l’editore è anche la persona che ha dato vita al progetto, cioè Franco Forte, che ha chiesto al sottoscritto di curare la collana insieme a lui. Una persona a cui sono molto legato per le cose che mi ha insegnato in tanti anni di attività.
Visto che il nostro è un sito monotematico la nostra prima domanda è: cosa ti attira delle storie sugli Zombie? E quali, nei vari media, sono le tue favorite?
Oh, finalmente qualcuno mi chiede che gusti ho in merito agli Zombie. Grazie! Per quanto riguarda la prima domanda, penso che la capacità di una storia di coinvolgerti sia indispensabile. Al di là della struttura narrativa, e del tema che porta, o di come siano utilizzati gli Zombie all’interno della storia. Penso che toccare le corde dell’universalità emozionali sia imprescindibile, però, tranne rare eccezioni, a me piacciono le storie nelle quali lo Zombie rappresenti una minaccia.
Poi, rispondendo alla tua seconda domanda, devo dirti che ho una formazione cinematografica (parallela all’università) riguardante soprattutto il mondo della sceneggiatura e un po’ quella della produzione, e che da piccolo sognavo di diventare uno scrittore di videogiochi. Sono cresciuto a pane e videogames con la mia Amiga 500. Per cui posso dirti quali ritengo essere i migliori, per ogni campo. Per quanto riguarda il cinema, direi il primo capolavoro di George Romero, La notte dei morti viventi, e… Il ritorno dei morti viventi di Dan O’Bannon, che è troppo bello e divertente. Sono un romantico, io adoro gli anni ’80 e tutti quei film dell’orrore realizzati in quel periodo. Anche l’italianissimo Zombie 2 di Lucio Fulci è un gran bel film. Non disdegno affatto le trovate tipo Zombieland, che danno una nuova luce al modo di vivere l’esperienza Zombi. Passando al fumetto direi senz’altro The Walking Dead di Robert Kirkman, che amo soprattutto nella sua trasposizione televisiva. Per quanto riguarda i comics, comunque, ce ne sono altri che andrebbero letto, e che purtroppo non ho avuto ancora modo di acquistare, come: Fragile di Stefano Raffaele, autore che abbiamo ospitato su H – L’almanacco di Horror Magazine n°1; Orde Zombie, che voi conoscete bene, della Absolute Black, che rappresenta una novità editoriale molto apprezzabile, e poi, naturalmente, tutta una serie di spillati in inglese.
Per i videogiochi… è molto tempo che non trascorro più tempo al computer in quel senso, ma conosco abbastanza bene quelli disponibili al momento. Tra quelli di nuova generazione, se dovessi acquistarne uno o due direi Dead Rising 1 & 2. Tornando all’Amiga 500 suggerirei Ghosts ’N Goblins, un videogame con gli Zombie (ma non solo); un vecchissimo gioco che è rimasto nei miei ricordi. Ovviamente, per i libri, tutti quelli che porteremo in Odissea Zombie.
Con quale criterio vengono scelte le opere Zombie che pubblicate?
Bella domanda. I criteri sono tantissimi e mai uguali, e a parte alcuni punti fermi, ogni anno cambia qualcosa: il mercato si evolve; recessione; i gusti dei lettori si fanno più chiari; nascono nuove generazioni di libri Zombie; etc. In questo universo abbiamo optato per alcuni punti fermi. Nel caso di Odissea Zombie, un punto fermo è la figura dello Zombie visto come essere da cui difendersi. Un essere che, se si avvicinasse, lo farebbe per staccarti un braccio, al di là di come lo vede il protagonista, che può averne timore, odiarlo, comprenderlo o conviverci. Non importa. Lo Zombie è pericoloso. Ovviamente, stiamo ancora cercando di capire i gusti dei lettori, e quali plot narrativi e temi si adeguino di più alle loro esigenze, partendo dal fatto che lo Zombie è un pericolo che deambula (o corre). Quest’anno, infatti, ci saranno diversi romanzi di notevole fattura nei quali troverete gli Zombie come siamo abituati a conoscerli, ma vissuti in maniera differente dai protagonisti della storia. Ti parlo chiaro. A me non piacciono troppo le storie “copia-incolla” che presentano sempre gli stessi problemi, penso che il lettore alla fine si stanchi. Il difficile, ma anche il bello del mestiere, è portare storie verticali (con la solita minaccia) ma vissuta in maniera nuova e divertente, sia per il protagonista sia per il lettore che ci si immedesima. E visto che siamo nel pieno della New Wave Zombie, stiamo attenti a molte novità, in questo senso.
Ci sono autori italiani che vi contattano sperando in una vostra pubblicazione delle loro opere Zombie? Siete aperti a tali proposte? Avete consigli per gli scrittori emergenti in cerca di pubblicazione?
Be’, a dire il vero, ci sono pervenute solo un paio di proposte, di emergenti, che abbiamo rifiutato per un motivo o per un altro. Mi preme sottolineare una cosa però: noi siamo sempre disponibili a leggere nuove proposte. Il problema reale è rappresentato da un dato di fatto. I lettori italiani guardano ancora con diffidenza gli scrittori nostrani, per non parlare degli sconosciuti, e del genere horror, che vive di pregiudizi. Purtroppo i numeri non mentono. E a noi dispiace. Non dimentichiamoci che la Delos Books pubblica la Writers Magazine, ideata e curata da Franco Forte, con l’intento di scovare nuove voci; per non parlare dei tanti concorsi che promuovono giovani talenti per le collane da edicola in Mondadori. Sarebbe un controsenso ammettere il contrario rispetto alla collana di Zombie, no? Io curo L’almanacco di Horror Magazine, e ho ideato il Premio Algernon Blackwood proprio per trovare nuovi scrittori e per far abituare i lettori a certi nomi. Però da qui a pubblicare ce ne vuole, proprio perché il rischio di vedersi tornare indietro molti dei romanzi distribuiti è elevato. Ma non è detto che non accada in futuro. Penso che un progetto e un nome importante possano fare la differenza, ma questa è solo una mia opinione. Nel frattempo spero che anche i “dati di fatto” cambino.
Delos Books pubblica le collane Odissea Vampiri e Odissea Zombie, toglici un paio di curiosità: i vampiri vendono ancora così tanto? E gli Zombie come se la cavano?
I vampiri vanno alla grande, perché dietro c’è uno staff capitanato da Gianfranco Viviani, che è un Guru dell’editoria. C’è una scelta ben precisa delle opere che stanno dando grande soddisfazione ai lettori e all’editore. Gli Zombie vanno bene, ma siamo usciti con due romanzi e la collana è relativamente nuova, per cui speriamo di bissare il successo dei vampiri col tempo. Per Il primo giorno siamo ancora in attesa di risultati definitivi ma da quel che sappiamo sta andando molto bene. Rot & Ruin invece è in esaurimento, ma è uscito anche a maggio dello scorso anno, per cui ne sappiamo di più. Siamo contenti, considerando soprattutto il male oscuro rappresentato dalla recessione che stiamo vivendo.
Odissea Vampiri e Odissea Zombie, come vedi l'idea di un libro che rientri in entrambe le collane?
E' impossibile. Sono due collane totalmente differenti. La cosa potrebbe coesistere in una collana dedicata all'horror più generico (con storie di fantasmi, demoni, mummie, vampiri; etc...). Non nei nostri format attuali, e comunque, non tanto per gli Zombie quanto per i vampiri, si parlerebbe di succhia sangue alla vecchia maniera non certo alla Twilight.
Qualche indizio sulle vostre prossime mosse a tema?
Quest’anno usciremo con quattro romanzi: 3 stand-alone e 1 sequel.
Ad aprile 2012 avremo In trappola al Gil’s Diner (Gil’s All Fright Diner) di A.Lee Martinez, una Zombie novel di confine nel quale troverete Zombie, mucche Zombie e Zombie d’ombra per gran parte del romanzo, visto che sono una grana da risolvere e la punta di un iceberg chiamato Armageddon. Lo spirito è divertente e riscopre un po’ quelle atmosfere alla Dan O’Bannon, nelle quali si muovono due personaggi: un vampiro e un licantropo, due amici ben caratterizzati nella loro umanità che non perdono l’occasione per prendersi in giro. Dico che è un romanzo di confine perché è di confine l’autore. Le sue opere entrano ed escono dai generi letterari a proprio piacimento. Qualcuno negli States lo inserisce nel filone delle Zombie novel umoristiche, o comunque tra le opere con gli Zombie da leggere; in realtà questo romanzo potrebbe stare nell’urban fantasy così come nell’horror o nella dark fantasy. La storia è davvero bella, e di lui sentiremo parlare in futuro, anche perché In trappola al Gil’s Diner è opzionato dalla Dreamworks Animation, tradotto in tutto il mondo e sponsorizzato da Joe R. Lansdale. Il romanzo ha vinto l’Alex Award nel 2006, un premio vinto da grandi romanzieri (mi viene in mente Neil Gaiman come esempio, o Stephen King), e rilasciato dall’A.L.A. (American Library Association) alle opere di genere “dark”.
Più avanti, nel corso dell’anno (stiamo decidendo le date), presenteremo, nell’ordine:
Dust & Decay, sequel di Rot & Ruin. Il romanzo è formidabile, Maberry è uno scrittore imponente. Sa quello che vuole e sa come scriverlo. Negli U.S.A. lo hanno incoronato “Re degli Zombie”. Il suo romanzo è nella cinquina finale ai Bram Stoker Awards. Facciamo il tifo per lui.
Proseguiremo con Angeli e Zombie (The Reapers are the Angels) di Alden Bell nella quale una ragazza sopravvive in un mondo popolato da Zombie. Un romanzo con i morti viventi molto particolare, apprezzato da tutti: recensori affermati, blogger (duri e puri dell’horror), associazioni letterarie e librarie. Anche questo romanzo ha vinto l’Alex Award nel 2010, superando persino opere del calibro di The Passage di Justin Cronin. E’ stato finalista, e quindi in nomination, allo Shirley Jackson Award 2010 e al Philip K.Dick Award lo stesso anno. Un romanzo lirico, che colpisce, e che affronta in maniera stupenda la condizione umana al tempo dei non morti. Se avete amato Lilah, la Lost Girl di Rot & Ruin, amerete anche questo Angeli e Zombie. C’è un trailer molto carino su Youtube.
The Reapers Are The Angels (Alden Bell)
Infine, la collana entrerà nel cuore del thriller e del bio-terrorismo. La protagonista sarà una detective veramente tosta, Desdemona Fox, che dovrà vedersela con gli Zombie dopo aver risposto a una chiamata che la avverte di un “problema” all’interno della camera mortuaria di un ospedale. L’autore è sempre Jonathan Maberry e il romanzo è Dead of Night (il titolo italiano non è ancora disponibile), che è un tentativo dell’autore di omaggiare La notte dei morti viventi di George Romero.
In tema Zombie, infine, vorrei ricordare ai lettori un altro appuntamento, ovvero: Twittering from the Circus of the Dead di Joe Hill autore di prestigio mondiale, che verrà pubblicato sul numero 3 dell’almanacco di Horror Magazine (“H”) previsto per Halloween.
Twittering from the Circus of the Dead è la storia di una adolescente che racconta tramite Twitter una serie di vicissitudini Zombie che accorrono a lei e alla sua famiglia durante un viaggio tra le campagne americane.
Chiudo ringraziando le nostre traduttrici: Annarita Guarnieri (In trappola al Gil’s Diner; Dead of Night), Delia Mazzocchi (Rot&Ruin; Dust& Decay) e Cristiana Astori (direttamente dalla Mondadori per Angeli & Zombie). Tre nomi tre garanzie di qualità.
Opere a tema, conosciute ma mai tradotte, sono quelle di Brian Keene: The Rising, che ha vinto un Bram Stoker Award, il seguito City of the Dead ed altri volumi con cui l’autore ha cavalcato l’onda. Ci avete mai fatto un pensiero?
Sì, conosco l’autore, così come molti altri. Ma più di questo non posso dirti.
A cosa ritieni sia dovuto il ritorno del fenomeno Zombie negli ultimi anni?
Come ho già detto in altre sedi, un po’ il periodo storico, economicamente horror, un po’ gli uomini del marketing. Ma una esatta spiegazione non ce l’ho purtroppo…
Dato il dilagare della Zombie-mania nel campo della “letteratura disegnata”, soprattutto negli USA, vi è mai venuto in mente di affiancare ai romanzi alcune uscite a fumetti?
Abbiamo una collana di Graphic Novel, Neverland, inaugurata pochi mesi fa con due curatori (Gianfranco Staltari e Stefano Fantelli) fissati con le storie di Zombie (si veda, a tal proposito, Zombie For President, mini fumetto pubblicato su H n.1), ma non so se promuoveranno mai questo tipo di racconti. Spero di sì.
In relazione al crescente mercato di e-reader, la Delos Books prevede edizioni digitali del suo catalogo?
Delos Books sta promuovendo diversi titoli da tempo, anzi, è stata una delle prime a rendere disponibili i propri romanzi per iPhone, ancora prima dell’avvento dei tablet o degli e-reader. Il mercato degli e-reader non è così florido, al momento. Penso, però, che si ritaglierà una fetta importante di mercato in un futuro nemmeno troppo lontano; ma quale non saprei dirtelo. Tornando a noi, al momento si hanno diverse edizioni digitali, ma per gli Zombie è presto per parlare di distribuzione su questo genere di supporti. Stiamo alla finestra e vediamo che accade.
Delos Network, Facebook e siti come il nostro aiutano a pubblicizzare i vostri prodotti, avete mai pensato a qualche iniziativa di viral marketing?
Il viral marketing andrebbe fatto su opere particolari e non su tutti i romanzi, secondo me. E’ un modo di creare l’aspettativa. A ogni modo, oggi è diventato tutto più difficile, anche per le nuove norme che regolano i passaggi video su Internet.
Una domanda che tocca a tutti in nostri intervistati: Zombie lenti o veloci?
L’importante è che restino una minaccia, veloci o lenti che siano.
Un consiglio per ZOMBIE Knowledge Base?
Continuate così. Andate alla grande!
Chiudiamo quest'intervista ringraziando Francesco della disponibilità... e dei preziosi indizi che ci hai fornito!!