Magazine Cultura
Ciao Giorgia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Ciao Linda, grazie per l'ospitalità!
Di me ti posso dire che sono una ragazza di 27 anni, adoro l'inverno, ho molti interessi e troppo poco tempo per seguirli tutti. Mi sono diplomata al Liceo delle Scienze Sociali a Reggio Emilia e poi ho proseguito gli studi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma. Ma la vita, a volte, prende pieghe inaspettate. Da tre anni infatti sono educatrice di nido d’infanzia, un lavoro che adoro.
Il mio lato nerd mi ha fatto appassionare a giochi di ruolo, cinema e serie tv oltre che alla scrittura. Appena posso frequento le rievocazioni storiche e tutte quelle occasioni in cui si possono indossare abiti d’epoca (Carnevale di Venezia in primis).
Il diploma e la laurea in Giurisprudenza, presa a pieni voti. Come si accende in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?
Già alle scuole elementari l’ora di italiano e il tema in classe erano i momenti che amavo di più. Ho iniziato a scrivere per passare il tempo e per sfogarmi nelle brutte giornate. Soltanto a partire dalle scuole superiori mi sono sentita abbastanza matura per far conoscere i miei scritti a una cerchia di lettori più ampia. Così, quasi per gioco, ho cominciato a partecipare ad alcuni concorsi letterari e da lì ha avuto inizio questa bellissima avventura.
Di solito mi dedico alla scrittura nel pomeriggio al ritorno dal lavoro, spesso anche la notte e nel weekend. Di conseguenza scrivo a letto col computer sulle gambe. Non sono mai riuscita a buttare giù una riga seduta a una scrivania.
Tra le tue passioni spicca la mitologia classica. Come nasce questa tua predilezione? C’è qualche personaggio mitologico a cui sei particolarmente affezionata?
Anche questa passione nasce sui banchi di scuola. Ricordo che non mi sarei persa per niente al mondo le due ore settimanali di epica. Gli dei e le vicende con essi protagonisti mi hanno sempre affascinato, così ho cominciato a collezionare libri sui pantheon greco, latino ed egizio.
Nei miei romanzi e racconti prendo spesso spunto dalla mitologia, e a volte la manipolo per adattarla alla storia.
Artemide, dea della caccia e della Luna, è il personaggio che preferisco. È libera, sfuggente, a volte crudele. La sua arma è la più elegante di tutte. Non nego di essermi avvicinata al bellissimo sport del tiro con l’arco anche grazie a lei.
Sei da sempre interessata al passato e ai suoi protagonisti, da qui la storia e la ricerca diventano parte integrante dei tuoi lavori. Parlacene.
Scrivo ciò che vorrei leggere e prima di buttarmi a capofitto sulla stesura penso molto a quello che vorrei raccontare. Quando mi viene in mente quello che potrebbe essere l’incipit o la trama per una nuova storia, mi lascio guidare dalle emozioni e da quello che vorrei leggere in un romanzo/racconto. Soltanto in un secondo momento entra in gioco la ricerca, che comunque è sempre fondamentale. Quando si tratta di scrittura - almeno nel mio caso - prima parla il cuore e poi il cervello.
Per le situazioni, i luoghi e soprattutto i personaggi dei romanzi prendo spesso spunto dai periodi storici che mi attirano di più. Quello che mi ha guidato durante la stesura della Duologia di "Red Carpet" è stata la massima: “Niente è come sembra”. Penso sia anche un modo per unire la fiction e il fantastico alla realtà, alla nostra vera storia. Mi piace cercare di rendere tutto il più realistico possibile.
Gestisci personalmente il tuo blog “Giorgia Penzo‘’. Di cosa ti occupi nello specifico?
Parlo delle cose che mi appassionano di più: arte, letteratura, storia, cinema, viaggi, Parigi e – quando capita – dei miei romanzi. Non ho rubriche, né tempistiche fisse di pubblicazione. Scrivo quando sento il bisogno di comunicare qualcosa e non ringrazierò mai abbastanza i miei lettori e follower per il loro supporto.
Sei autrice di diversi racconti, inseriti poi in altrettante antologie. Come nasce un tuo racconto e quale consiglio daresti agli autori che vogliono cimentarsi in questo genere letterario?
Al momento tutti i racconti che ho pubblicato sono nati per partecipare a concorsi letterari. Quindi hanno visto la luce sulla base di linee guida decise dai blog e dalle case editrici che li hanno indetti.
Il racconto è un buon esercizio di scrittura: la brevità intrinseca di questo genere permette - volendo - di scriverne molti in poco tempo, ma la stesura richiede forse più cura che quella di un romanzo. Con pochi caratteri a disposizione è difficile dare respiro ai personaggi e caratterizzare le situazioni senza deludere le aspettative del pubblico. Non ho così tanta esperienza per dare consigli. :) Mi permetto però di fare un’osservazione: non sottovalutare o snobbare mai un racconto, né da autori né da lettori. L’importante è la qualità non la quantità.
Partecipi al Concorso Letterario ‘#SEMantica 22’ con il racconto “La Stella di Seshat” e ti classifichi al terzo posto. Cosa ricordi di questa esperienza?
Nel caso de "La Stella di Seshat" avevo già in mente un racconto che strizzasse l’occhio alla mitologia egizia, ma non avevo ancora trovato il pretesto per svilupparlo. Quando ho letto il bando indetto da SEM Edizioni tutti i tasselli sono andati al loro posto: una delle regole del concorso dava come obbligatorie due frasi da inserire in modo realistico all’interno della storia, una di Esiodo e una di Hesse [http://www.semedizioni.com/component/k2/item/53-la-stella-di-seshat].
Entrambe hanno rafforzato l’idea di un’ambientazione fantasy e allora mi sono buttata. Non mi sarei mai aspettata che il mio racconto approdasse alla fase finale, né che arrivasse addirittura sul podio. La premiazione in una delle librerie Giunti Al Punto di Milano è stata una vera soddisfazione e una delle esperienze più emozionanti che io ricordi [https://giorgiapenzo.wordpress.com/2014/03/31/la-stella-di-seshat-sul-podio-del-concorso-letterario-semantica-22/].
Per quanto riguarda la storia sono molto affezionata alla protagonista, Rebecca Fitzroy. Lei è uno dei classici personaggi che ne ha passate tante, e non sembra abbia intenzione di smettere. Per crearla ho pensato a una donna forte e al contempo fragile, imbrigliata in una condizione che non comprende e che tenta di affrontare attraverso il sapere. Rebecca è una studiosa e a lei invidio la grandissima cultura. Ma niente di più. L’immortalità a cui è condannata non è idilliaca come verrebbe da pensare.
Il tuo esordio come autrice di romanzi avviene nel 2013, con l’urban fantasy “Red Carpet”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
In "Red Carpet" i vampiri non si nascondono più. Non sono più le creature del folklore che si aggirano in cerca di prede da uccidere o soggiogare, ma comuni immortali sotto gli occhi di tutti. Tuttavia solo pochissimi di essi - i più anziani - posso trasmettere il dono dell'immortalità attraverso il proprio sangue.
Ryan J. Constant è uno di loro e su questa prerogativa fonda il proprio impero economico negli Stati Uniti d’America: l'Immortality Awaits Corporation è l'unica società al mondo in grado di elargire la vita eterna a chiunque sia in grado di pagarla.
In "Red Carpet" tutto ha un prezzo: l’immortalità, l'onore, anche l'amore. Elizabeth “Lise” Scott è l'avvocato personale di Ryan e il miglior legale sulla piazza specializzato nella difesa dei vampiri. È una persona cinica, egoista e venale, e forse proprio per questo è la migliore nel suo lavoro.
Il passato però non fa sconti. Torna a galla e travolge ogni cosa alla sprovvista, come un'onda di marea.
Adam Reese, un arrogante immortale del Vecchio Mondo con un conto in sospeso con il passato, sconvolgerà il mondo di Elizabeth e tutte le sue certezze. Obbligata a prendere le sue difese in un gioco sottile di ricatto e orgoglio, scoprirà sulla sua pelle che Versailles non è soltanto un palazzo dorato. Nasconde di più, molto di più. Verrà a conoscenza di un antico tribunale segreto - la Corte di Erebo - e si renderà conto che ogni vampiro non è mai chi dice di essere. Ognuno di loro cela dentro di sé un segreto, spesso inconfessabile.
"Red Carpet" è un libro pungente, intrigante, modaiolo, alternativo, immerso nella storia, con un finale - Asphodel - che ribalterà completamente tutte le carte in tavola.
Come nasce l’idea per questo libro?
Volevo scrivere qualcosa che racchiudesse la maggior parte delle mie passioni: la storia, l’universo fantastico, la moda, le leggende. Aver frequentato Giurisprudenza ha fatto il resto.
Per quanto riguarda "Red Carpet" ho focalizzato la mia attenzione su uno dei miei periodi preferiti (l’Ancien Régime francese e la sua caduta) e da lì sono partita. La scelta di inserire i vampiri è stata quasi obbligata: mi sono innamorata di loro quando a 14 anni ho letto Carmilla di Le Fanu. Per il romanzo che avevo in mente mi servivano protagonisti longevi che potessero muoversi attraverso i secoli, e nessun’altra creatura mi sembrava adatta.
Quale messaggio hai voluto trasmettere e quali tematiche affronti al suo interno?
Esistono ideali e affetti che il tempo non potrà mai cancellare e per i quali si è disposti a sacrificare ogni cosa. Per affetti non intendo soltanto l’amore romantico ma soprattutto quello per il proprio sangue e la propria casa, valori che nel libro sono molto presenti.
La protagonista del romanzo si muove in un mondo glamour e pericoloso. Vestiti alla moda, serate di gala, borse costosissime, auto lussuose, jet privati. La sua vita è un red carpet su cui mettersi in mostra, ma anche dove si viene inesorabilmente giudicati. È un tappeto lungo, insidioso, rosso come il sangue che - volente o nolente - scandisce la vita di Lise. Ed è una passerella che in un momento ben preciso del libro segna una sorta di passaggio per la protagonista, il rischio del tutto e per tutto.
Il red carpet è l’apice dell’apparenza, l’emblema che nel romanzo simboleggia il più recondito sogno dell’uomo: vivere per sempre. È comunque un’arma a doppio taglio. Una volta attraversato, una volta avuto il proprio momento di gloria, il sorriso di circostanza svanisce e si ritorna fare i conti con i propri demoni interiori.
Segue poi, sempre nel 2013, “Asphodel”, il capitolo conclusivo della duologia iniziata con “Red Carpet”. Daccene un assaggio.
Per l’ultimo capitolo della duologia mi sono concentrata di più sulla mitologia e sull’elemento romantico che in "Red Carpet" ho scelto soltanto di accennare. In "Asphode", Ryan avrà un ruolo chiave. L’atteggiamento schivo e riservato che l’ha caratterizzato in "Red Carpet" avrà una spiegazione e il suo passato sarà svelato. Tutto questo, ovviamente, porterà con sé grossi guai a cui Elizabeth dovrà porre rimedio.
L’Elizabeth Scott di "Asphodel" è un’antieroina più matura rispetto a quella del primo romanzo. Il suo caratterino al vetriolo è immutato, ma questa volta si ritroverà a proteggere qualcosa di più importante della carriera: la sua stessa vita. E come se non bastasse dovrà vedersela con una situazione inedita: buttare finalmente la maschera e fare i conti con i suoi sentimenti.
E nel 2014 esce il saggio “I processi a Luigi XVI e Maria Antonietta – Dal trono al patibolo”. Perché un saggio?
L'epoca di Maria Antonietta è una delle mie preferite insieme a quella Tudor in Inghilterra. Tutto è iniziato guardando Lady Oscar da bambina, e da lì non mi sono più fermata!
Negli ultimi tempi ho divorato molte biografie sull’ultima sovrana di Francia. A poco a poco mi sono appassionata alla sua storia e al suo sfortunato destino al punto da volerne sapere sempre di più. Durante gli anni dell’università ho potuto posare gli occhi su documenti di cui ignoravo l’esistenza e lavorare con validissimi professori di grande competenza in ambito storico. Da lì l’intenzione di laurearmi con una tesi di ricerca in Storia del Diritto e approfondire con un saggio i processi degli ultimi sovrani dell’Ancien Régime.
Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Ognuno di noi ha un luogo del cuore in cui si sente a casa, in pace. Per me questo luogo è Parigi. Non a caso è proprio a Parigi che ho ambientato il mio prossimo romanzo. Sarà un romance contemporaneo, ma anche un viaggio nei luoghi più suggestivi della capitale francese. Vi anticipo che l’amore romantico la farà da padrone. Sarà una storia un po’ particolare, giocata sul mistero e sulla magia alla "Midnight in Paris" di Woody Allen. Una favola insomma, a cui spero vorrete credere. :)
Titolo e trama saranno svelati nei prossimi mesi mentre la cover, al momento in lavorazione, è a cura di una delle migliori grafiche in circolazione. L'uscita in ebook è prevista per giugno 2015 e sarà la mia prima esperienza di autopubblicazione. Incrocio le dita! :)
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Grazie mille Linda, il piacere è stato mio! Un saluto e un abbraccio sincero a te e ai tuoi lettori. :)
Per seguire Giorgia GIORGIA PENZO - AUTRICE
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