Ciao cari amici, questa è l’ultima intervista prima di settembre. Diamo il benvenuto a Giovanna Barbieri e al suo libro “La stratega, Anni domini 1164″. Ecco l’intervista che le ho fatto.
1) Quanto conta per te la scrittura?
Moltissimo, la scrittura è la mia vita. Non potrei fare a meno di scrivere. È diventata una piacevole droga. Spesso sogno delle immagini del prossimo libro oppure di inserire delle frasi in quello che sto attualmente editando.
2) La tua esperienza come autrice è positiva fino a questo momento?
Ho imparato moltissimo in questi ultimi anni, pensate che fino a 10 anni fa non sapevo come rendere un POV multiplo. Nei romanzi non è affatto semplice inserire i pensieri e azioni dei singoli protagonisti, escludendo quello che non possono conoscere, sentire, odorare ecc.
3) Il tuo sogno più grande in campo letterario?
Non ho velleità letterarie. Ma sarei felice se un mio libro fosse pubblicato da una CE e apprezzato dai lettori.
4) Riassumici il tuo libro “La stratega, Anno Domini 1164”?
Dopo un forte temporale Alice, una giovane donna del XXI secolo, si ritrova nel 1163, in un bosco della bellissima Valpolicella. Cos’è accaduto? Chi l’ha inviata nel 1163 durante la lotta degli anti-imperiali contro l’imperatore Federico il Barbarossa e perché? É stata una casualità o un disegno divino? Ferita e confusa, Alice viene soccorsa da una famiglia di contadini semi-liberi, che la conduce all’abbazia del Sacro Cuore di Arbizzano, dove viene curata dalle gentili monache e apprende l’uso delle erbe medicinali. Una volta guarita e portata nel castello di Fumane, dovrà decidere come agire: lottare per ritornare nella sua epoca oppure, per fuggire alle ingiuste accuse di stregoneria, partecipare all’assedio di Rivoli del 1165 a fianco del cavalier Lorenzo Aligari del quale s’innamora perdutamente.
5) Da dove è nata lʼidea di mescolare un romanzo storico al fantastico?
Tutto ha avuto inizio nel 2009, con un testo preso in prestito nella mia biblioteca locale sugli insediamenti abitativi dell’alto medioevo in Valpolicella: La Valpolicella: dall’alto medioevo all’età comunale di A Castagnetti. Un saggio che tratta la castellizzazione medioevale nella valle Provinianensis (Polesela, in dialetto locale). Purtroppo, nei villaggi presi in esame nel mio romanzo sono resistite poche testimonianze di quel periodo. La vera ispirazione comunque è giunta dopo la lettura di Rapine, assedi, battaglie, la guerra nel Medioevo di A. Settia. Dove, in poche righe, si riassume la battaglia del 1164-1165 degli anti-imperiali contro il Castello di Rivoli e Garzapano, il castellano vassallo di Federico I il Barbarossa. Amo la campagna e le colline della zona ovest di Verona, sono ricche di storia e mi piacerebbe che anche i lettori le apprezzassero.
Il Medieovo non era affatto un’epoca buia, ma un’età di scoperte e cambiamenti che hanno portato al Rinascimento. Inoltre da ragazza ho letto Pederiali, Randall e molti altri autori che mischiavano il presente con tempi remoti. Ho sempre sognato di trovarmi nel Medioevo. Sperimentare la vita nel XII secolo, cercando di non farmi scoprire immediatamente e bruciare sul rogo. Questo vuol dire evitare di parlare italiano, se all’epoca si parlava solo dialetto locale e latino, di conformarmi alle unità di misura dell’epoca evitando di esprimermi in chilometri e in litri, di farsi insomma etichettare come diversa chiacchierando di scoperte non ancora avvenute. In fase di correzione di bozza è stata difficile l’eliminazione e scoperta degli anacronismi, anche involontari (cose che la protagonista poteva pensare ma non esprimere apertamente).
6) Quanto cʼè di Alice in te?
Direi tutto, dal colore dei capelli, occhi e lentiggini al carattere risoluto e che si adatta facilmente. Alice sono io, se potessi risvegliarmi nel XII secolo.
7) Una motivazione per cui un lettore dovrebbe leggerlo.
Questo è il commento di una mia lettrice che penso possa rispondere alla tua domanda.”La componente storica è sicuramente uno dei pregi maggiori del libro, in quanto comprova uno scrupoloso lavoro di documentazione alle spalle, ma soprattutto è ben calibrata nella trama, non appesantisce la freschezza delle vicende, bensì rende verosimile e più interessante il tutto. Le scene belliche, in particolare, sono davvero coinvolgenti e incalzanti: tra dettagli storici e momenti di suspense sembra di assistere a scontri reali. L’ambientazione, inoltre, nella zona della Valpolicella veronese è una scelta a mio avviso indovinata. Sarebbe stato più semplice ambientare la trama in luoghi più noti, invece così l’autrice dimostra non solo passione per il retaggio storico della sua terra, ma anche la voglia di creare una propria storia, che abbia un sapore inedito e sia in grado di far conoscere al lettore qualcosa di diverso dal solito. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, ognuno è dipinto con le proprie peculiarità e psicologia che lo contraddistingue. Alice, in particolare, è un personaggio credibile e accattivante, della quale è ben descritta l’evoluzione psicologica e interiore. Ben presto non si può non parteggiare per lei e per il suo spirito intraprendente nell’affrontare un’epoca in cui le donne erano relegate nell’ombra; invece lei, pur nel rispetto di chi ha intorno, non si dà per vinta e affronta le avversità, credendo che sia importante la dignità di ogni persona in quanto tale.
8) Un link dove i lettori possano trovarti.
http://www.lafeltrinelli.it/ebook/giovanna-barbieri/stratega-anno-domini-1164/9788891144935 http://store.kobobooks.com/en-US/ebook/la-stratega-anno-domini-1164
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