Magazine Cinema
Intervista a Ilaria Groffredo, autrice di Tregua Nell'Ambra
Creato il 15 marzo 2013 da Sadica @sadicamenteConosciamo più da vicino Ilaria e la sua passione per la scrittura, attraverso i suoi libri.
Benvenuta Ilaria. Raccontami come nasce la tua passione per la scrittura.
Ciao e grazie per l’ospitalità. Dunque la passione per la scrittura si può dire non sia nata dall’oggi al domani, ma che invece sia cresciuta assieme a me.
Da piccina infatti scrivevo storie illustrate da fumetti manga giacché mi piaceva -e mi piace- anche disegnare. Davo sfogo al piacere della scrittura anche tramite le numerose pagine scritte durante i compiti in classe di italiano; i temi erano talmente lunghi che la cosa alle volte tediava gli insegnanti. In ogni caso ho cominciato a prendere “sul serio” la passione per la scrittura quando, di ritorno da un viaggio di volontariato in Kenya, ho sentito il profondo bisogno di raccontare agli altri ciò che ho visto e sentito durante quell’esperienza.
I primi romanzi che ho pubblicato infatti hanno come tema centrale l’Africa.
"Tregua nell'Ambra" è il tuo ultimo romanzo. Un romanzo storico, ambientato durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Come nasce l'idea di questo libro?
“Tregua nell’Ambra” è nato dall’incontro di due mie passioni: quella per la storia del primo Novecento e quella per la mia terra.
Essendo appassionata lettrice di romanzi storici ho notato che spesso le storie narrate sono ambientate in grandi città, eppure anche nella piccola provincia italiana ci sono state vite travagliate e spezzate dagli orrori della guerra, eroi che non hanno mai avuto gloria.
Così ho deciso di intraprendere questo percorso di studio appassionante e documentazione intensa che ha portato alla nascita del romanzo.
In che modo ti sei documentata per realizzarlo?
Essendo appassionata di storia, comprenderai che studiarla per me è un vero piacere. Dunque la fase di documentazione antecedente la stesura del romanzo mi ha impegnata tanto e direi quasi con devozione.
Ho innanzitutto rispolverato vecchi appunti di un corso di guida turistica delle superiori riguardanti la storia della città. Ho poi studiato approfonditamente le vicende della Seconda Guerra Mondiale per intrecciarle nella maniera migliore ai vissuti personali dei protagonisti.
Ho fatto tutte le ricerche specifiche che una dettagliata ricostruzione storica comporta, dalla qualità della vita allo svolgersi della quotidianità, dalle usanze ai modi di pensare e di dire dell’epoca. Ho fatto ricerche in biblioteca consultando vecchi articoli di giornale e documenti storici; devo dire che anche il web mi è stato molto utile poiché molte biblioteche digitalizzano e pubblicano online documenti sul fascismo italiano.
Infine, ma non ultimo per importanza, ho “intervistato” persone che in quel periodo c’erano, come ad esempio i miei nonni. Questo è stato forse il momento più significativo dell’intera documentazione: ascoltare le parole di chi ha vissuto certe esperienze, vedere oltre i loro occhi i ricordi che ancora vagano nella mente mi ha suscitato un’emozione unica e ha accresciuto il mio amore per la storia, per la memoria storica.
C'è qualche episodio in particolare che ti ha colpito nelle tue ricerche e che hai inserito nel romanzo?
Nel romanzo ho inserito notizie reali sul campo di concentramento di Alberobello, a pochi chilometri da Martina Franca; sapere che c’è stato un campo fascista a pochi chilometri da casa propria fa un certo effetto.
Altri episodi specifici che invece mi hanno colpita riguardano l’illusione dell’Italia come impero soprattutto durante gli anni Trenta, ma questi sono materiali che utilizzerò in un altro romanzo che per ora è solo nella mia mente.
Non solo una storia di guerra, ma anche una storia d'amore tra i due protagonisti. Dove c'è vita c'è amore, seppur la guerra sembri azzerare le emozioni positive degli esseri umani. Raccontami il tuo punto di vista al riguardo.Credo che la guerra sia una delle rare occasioni in cui gli esseri umani adottano comportamenti estremi: questo può avvenire in maniera positiva o negativa e non soltanto in base alla natura di ognuno, ma anche rispetto alle situazioni in cui ci si ritrova.
Uccidere può diventare così una necessità per salvare i propri cari, così come amare può essere l’unico modo per sfuggire alla morte.
Sono convinta che l’amore che si manifesta in certi frangenti, se visto con gli occhi di chi vive una quotidianità quieta può anche apparire “affrettato”; se invece lo stesso viene visto da chi non ha alcuna sicurezza sul domani e che quindi è “costretto” ad esternare i propri sentimenti, lo si capisce appieno.
In questi casi si tratta di un amore sincero, devoto, totale al punto da mettere di proposito a rischio la propria vita per salvaguardare quel sentimento.
E come dice Ligabue: “L’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?”
La protagonista, Elisa, cela anche un segreto che si svelerà pian piano. La condizione femminile dell'epoca non era affatto facile, seppur ora sia migliorata sotto molti punti di vista, ci sono ancora tante "battaglie" che le donne devono affrontare giorno dopo giorno. Il periodo storico in cui vive Elisa è intriso di regole sociali non scritte ma ferree. Se poi si considera anche il contesto ambientale, cioè un piccolo paese del sud Italia, è chiaro che dette norme sociali valgono più della legge di Stato.
Aggiungendovi l’ideale di donna perpetrato dalla dottrina fascista, ossia la donna succube del volere maschile, ubbidiente e remissiva, siamo forse al culmine della legittimazione dei soprusi.
Nel periodo e nel luogo in cui vive Elisa dunque è importante l’onore, l’apparenza, ciò che la gente pensa e dice, compiacere i personaggi importanti.
Nonostante oggi questi “valori” non siano di primaria importanza, essi aleggiano nell’aria rarefatta della nostra società che tanto vuol essere moderna eppure pecca ancora di pregiudizi e preconcetti.
Soprattutto per quanto riguarda le donne c’è ancora molto lavoro da fare, molte conquiste da portare a termine, categorie da salvaguardare: basta pensare alle donne uccise ogni anno dagli uomini che le “amavano”.
Quanto c'è di te in "Tregua nell'Ambra"?
Ogni volta che scrivo un romanzo cerco di “diventare” la protagonista, di assimilare l’ambiente in cui vive e il modo di pensare così da immaginare in maniera realistica i comportamenti e le reazioni di fronte agli accadimenti.
È quello che ho cercato di fare con Elisa, anzi forse maggiormente rispetto alle altre volte, cercando di diventare “lei” anche per sentimenti e pensieri. In ogni caso per altre caratteristiche, quali anche solo il modo di osservare il cielo o di percepire la natura, per questo be’, c’è sicuramente qualcosa di me.
Quali progetti hai in mente per questo tuo romanzo?
Come sai “Tregua nell’Ambra” è distribuito in forma totalmente gratuita a questo indirizzo: http://treguanellambra.blogspot.it/ .
Questa è scelta è stata fatta dopo attente elucubrazioni: nonostante il romanzo si sia classificato finalista nel concorso letterario nazionale Ilmioesordio, non ho trovato editori medio-grandi che fossero interessati.
Il problema è che spesso i medi-grandi editori non guardano nemmeno ai molteplici scrittori sconosciuti che si presentano senza il tramite di una costosa agenzia letteraria. E, d’altro canto, è palese che essi non si prendano la briga di aborrire pubblicazioni di dubbia qualità che però portano vendite certe.
Dunque, se non posso arrivare a un grande pubblico -cosa raggiungibile attraverso la pubblicazione con un editore medio-grande- come posso far leggere il romanzo a quante più persone possibile?
Essendo questo il mio obiettivo, e non certo far denaro, ho deciso di distribuire “Tregua nell’Ambra” in forma totalmente gratuita.
A oggi il romanzo è stato scaricato da oltre 980 utenti, dunque l’iniziativa sta prendendo una piega decisamente positiva.
Da scrittrice emergente, quali consigli ti senti di dare a chi vuole intraprendere questo tuo stesso percorso?
Questa è una questione spinosa. Dipende dalle idee che l’emergente ha, dagli obiettivi che si prefigge.
Se non si hanno conoscenze nel campo dell’editoria, né soldi da investire nelle agenzie letterarie, consiglio di non partire a tutto gas per poi schiantarsi contro il muro spietato delle politiche editoriali.
Si deve partire umilmente, cercando di farsi pubblicare da un piccolo editore free. Il che sarà certamente un’esperienza utile per capire come funziona l’editoria, per osservarla dall’interno e comprendere dove e se si può arrivare.
L’autopubblicazione può essere un altro mezzo per pubblicare, liberi da qualsiasi vincolo editoriale, tuttavia non mi sento di consigliarla a chi è alla prima pubblicazione.
Un po’ perché bisogna avere a che fare con gli editori -pur piccoli che siano- per, come ho detto prima, capire come muoversi e orientarsi; un po’ perché -purtroppo e alle volte a ragione- chi si autopubblica viene considerato un autore senza talento scartato dalle case editrici; c’è inoltre il rischio di essere sommersi dalle migliaia di autopubblicazioni di cui è intasato il web.
È un mondo difficile in cui spesso non va avanti chi merita ma chi ha i mezzi per farsi strada; tuttavia non bisogna mai abbandonare la speranza. Ricordiamo che ci sono scrittori oggi famosissimi che hanno faticato pure dieci-quindici anni prima di vedersi riconosciuto il valore dei propri lavori.
Progetti futuri?
Di progetti ne ho in cantiere diversi.
Già pronti e inediti ci sono diversi romanzi: un altro con tema Africa e altri tre storici; sto inoltre svolgendo le dovute ricerche per un nuovo romanzo di cui però non posso ancora anticipare nulla.
Certo è che non riesco a stare senza scrivere troppo a lungo.
Frattanto invito tutti a leggere “Tregua nell’Ambra” e poi magari -spero- sentirete parlare di qualche mia opera.
Ilaria, nasce nel 1987 in Puglia, dove tutt'ora vive. Nell'Ottobre del 2010 si laurea in Scienze della Formazione e successivamente cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei.
È stata giurato ufficiale del concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”.
Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio.
Con il romanzo “Tregua nell’ambra” si è classificata finalista nel concorso nazionale ilmioesordio 2012.
Ha pubblicato:
- “Amore e guerra”, 0111edizioni, 2012
- “Il cavaliere d'Africa”, 0111edizioni, 2012
- “Il cavaliere d’Africa - Libro secondo, Libro terzo”, lulu, 2012
- “Un regalo per Kaninu”, 0111edizioni, 2012
- “Tregua nell’ambra”, seconda edizione, 2013
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“Libero Cinema in Libera Terra”, al via la X Edizione
Oggi, mercoledì 1° luglio, Libero Cinema in Libera Terra dà il via alla sua 10ma edizione, iniziando il tour dalla Sicilia, dove il Festival è nato,... Leggere il seguito
Da Af68
CINEMA, CULTURA -
“Le lacrime di San Lorenzo”. Julio Llamazares
Luglio 2015 Il tempo che passa rapido e inesorabile e riempie la memoria degli uomini di istanti irripetibili è il tema del bel romanzo dello spagnolo Julio... Leggere il seguito
Da Leultime20
CULTURA, LIBRI, TELEVISIONE -
Anteprima: So che ci sei di Elisa Gioia
So che ci seidi Elisa GioiaPrezzi Cartaceo: € 18,50 Ebook€: 9,99Pagine 406Pubblicato a giugno 2015ISBN 978-88-566-4445-6C’è qualcosa di peggio che essere tradit... Leggere il seguito
Da Madeline
CULTURA, LIBRI -
SEGNALAZIONE - Novità Edizioni Piemme di Giugno
Disponibile su amazon.TITOLO: So che ci sei AUTORE: Elisa GioiaGENERE: NarrativaPREZZO: eBook 9,90 € cartaceo 18,50 €PAGINE: 406TRAMA C’è qualcosa di peggio... Leggere il seguito
Da Nel
CULTURA, LIBRI -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
CascinafarsettiArt 2015 – Ringraziamenti
CascinafarsettiArt 2015 Le fotografie Ospite d'onore Mario Dondero Con la partecipazione di Angela Maria Antuono, Olmo Amato, Luisa Briganti, Jean-Marc... Leggere il seguito
Da Csfadams
ARTE, CULTURA, FOTOGRAFIA, LIFESTYLE