Benvenuta su Words Social Forum Ilaria!
Parlaci di come realizzi le tue opere, Ilaria.
Ciao e grazie per l’invito! Al momento sto lavorando a delle opere tradizionali, amo molto dipingere e quindi molto spesso la tecnica che utilizzo e’ proprio la pittura ad acrilico o ad olio. Mi sento in totale libertà quando creo e quindi non mi affido mai ad un unico mezzo o metodo, a volte ho bisogno di comunicare in altri linguaggi più contemporanei ed immediati e mi servo di tecniche digitali per colorare le mie illustrazioni d’inchiostro o comporre i miei collage.
Raccontaci il tuo percorso artistico e di chi sei
Per molti anni ho represso la mia natura artistica e ho seguito fino all’università un percorso scolastico tradizionale, studiando al liceo scientifico prima e alla facoltà di Lingue Orientali dopo. Solo in seguito ho rivisto le mie priorità e ho deciso di lasciare l’ università ed iscrivermi all’Accademia di Moda e Costume dove ho appreso in forma rudimentale le tecniche pittoriche e grafiche. Sono convinta però che l’arte deve avere alla base un’esperienza di vita, credo che per me tutto sia stato importante: dall’imparare altre lingue al fare lavori che non avevano nulla a che vedere con la pittura, quello che si ritrova nei miei lavori non e’ mera invenzione, e’ la mia vita.
Quanto di te c’é nelle tue opere?
Moltissimo, come stavo spiegando prima. I miei lavori sono molto intimi e racchiudono come pagine di un diario i miei stati d’animo e le mie vicende personali. Mi servo delle mie opere per tentare di capire me stessa e quello che mi circonda, sono alla costante ricerca di una mitologia e di una simbologia personale per raccontare a modo mio la realtà.
Il tuo mondo espressivo e’ legato prevalentemente alla figura femminile. Parlacene.
Ho sempre preferito disegnare la figura femminile, probabilmente mi viene più facile in quanto proiezione di me stessa. Ovviamente dal momento in cui la condizione delle donne è drammaticamente distante dall’emancipazione in quanto donna e artista sento la responsabilità di mettere in risalto la complessità dell’animo femminile e il suo desiderio di vendetta nei confronti di una società che ci impone sempre di più come strumentalizzate e vuote.
Ti ricordi la prima opera che hai creato?
E’ impossibile ricordare la mia prima opera, disegno da sempre e sin dalla primissima infanzia avevo già realizzato milioni di dipinti e graphic novels. Uno dei miei primi ricordi risale all’asilo, avrò avuto circa quattro anni e disegnai con grande impegno un girotondo di bambine intorno ad un albero pieno di dettagli e con un buon uso della tridimensionalità, le suore rimasero molto colpite dal fatto che la bambina che si vedeva di spalle avesse persino le trecce ed una perfetta riga in mezzo, credo pensassero che fossi posseduta.
Quali artisti o correnti artistiche hanno influenzato di più il tuo modo di creare?
Sono stata etichettata come artista pop o pop surrealista e anche se non mi sento di appartenere a nessuna corrente artistica, trovo dei punti di contatto, ma cerco altrove la mia ispirazione. Sono un’appassionata d’arte e ci sono tantissimi artisti che ammiro, prima di tutti mi vengono in mente Joseph Beuys e Francis Bacon, ma anche Van der Weyden, Raymond Pettibon, Henry Darger, Hans Bellmer e Balthus. Le mie maggiori influenze vengono anche e soprattutto dalla letteratura, la musica ed il cinema. Nei miei lavori si possono cogliere numerose citazioni da libri, canzoni e film, mi piace creare il mio personale universo basato su quello che amo, forse posso parlare di arte UNPOP, impopolare, fitta di rimandi alla cultura underground.Il mio modo di creare lo hanno influenzato di piu’ i Coil, Antonin Artaud, Rainer Werner Fassbinder, Henry Miller, Serge Gainsbourg, Werner Herzog, Michael Gira, William S. Burroughs e Pier Paolo Pasolini.
Quale e’ la tua opinione sull’ attuale situazione dell’arte contemporanea? Soprattutto in Italia?
Purtroppo il nostro paese, oltre al non essere troppo aperto alla novità e alla cultura in generale, sta vivendo una grandissima crisi economica e tutto il mondo dell’arte ha subito gravi danni. Ovviamente si investe solo ‘sul sicuro’ e gli artisti emergenti fanno ancora più fatica a sopravvivere e a trovare buone occasioni di visibilità. In questo clima di difficoltà molte gallerie hanno dovuto ridurre le attività o cessarle del tutto, innescando il meccanismo deleterio degli ‘improvvisatori’, gente con una passione per l’arte che propone eventi in bar e locali, inflazionando il concetto di ‘mostra’/’artista’ etc. e presentando le opere ad un pubblico completamente impreparato e disinteressato a completo discapito economico e psicologico dell’artista.
Come ti rapporti con il ‘sistema arte’, curatori, galleristi ecc?
In realtà mi interessa solo creare, ho problemi a relazionarmi un po’ in generale e a volte rimpiango di non avere un clone che possa sostituirmi nei rapporti con il prossimo, comunque non mi considero propriamente un ‘insider’ del mondo artistico. Ho cominciato ad esporre soltanto nel 2012, partecipando a mostre per gallerie e associazioni indipendenti o curate da altri artisti e posso ritenermi fortunata e più che soddisfatta delle mie esperienze.
Puoi dirci qualcosa dei tuoi progetti futuri?
La mia vita e’ imprevedibile: lo scorso mese ho avuto tre mostre/eventi di fila e adesso non ho niente di stabilito in programma. Di progetti personali ne ho invece sempre moltissimi e visto che posso lavorare senza scadenze o limiti, mi sto dedicando alla realizzazione di nuovi quadri e al seguito ideale della mia serie di illustrazioni ambientate nella mia dimensione parallela: un universo popolato da sole figure femminili in cui l’avvento di un misterioso bambino crea violenza e scompiglio. Da questo mese inizierò un corso di scultura e non vedo l’ora di mettermi in gioco con un nuovo mezzo espressivo e di tornare a studiare.
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