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Intervista a Irene Pampanin

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Intervista a Irene Pampanin

Oggi vi presentiamo l´autrice di La ricetta della notte perfetta che vi abbiamo recentemente recensito. L´opera é una raccolta di racconti che sa di vita, che ci aiuta forse a riscoprire una parte della vita che capita di dimenticare, quella vissuta col cuore, con l´emozione della musica e dei sentimenti, con la libertá della natura e la vicinanza di conforto degli animali. Tante storie brevi sospese tra fantasia e realtá, in cui il lettore deve seguire la strada tracciata per farle incontrare. É stata una lettura interessante che vi consigliamo e attraverso questa intervista scopriremo chi é Irene Pampanin, come é nato questo suo libro e qualche retroscena legato a La ricetta della notte perfetta.

Intervista a Irene PampaninInnanzitutto benvenuta Irene, siamo felici di ospitarti. Dicci qualcosa di te, dal punto di vista professionale e umano. Qual é la Irene Pampanin che gli amici conoscono? Dal punto di vista letterario, come si descrive la Irene scrittrice?

Ciao e grazie per avermi ospitata. Ho da poco concluso l'università, mi sono laureata in "Arti e scienze dello spettacolo" e attualmente collaboro con diverse testate giornalistiche della provincia di Belluno. Dal 2011 sono ufficialmente giornalista pubblicista e mi piacerebbe molto diventasse la mia primaria occupazione. Ovviamente al momento è solo un'utopia! I miei amici mi conoscono come quella che (uso le loro parole): ha sempre la testa tra le nuvole, ascolta i consigli e poi fa quello che vuole, parla poco (quasi niente) ma sa ascoltare tanto, ha sempre bisogno di qualcuno che la sproni a fare le cose perché lei non si sente mai all'altezza delle situazioni, vuole che le cose siano fatte bene, una volta disegnava tanto, adora andare a sciare, tenta di imparare a suonare la chitarra, odia il miele di castagno, non sa mescolare un mazzo di carte da scala 40, è una fan sfegatata di Laura Pausini. Per il resto non mi definirei "scrittrice". Non vorrei scrivere libri per lavoro. E' semplicemente una passione. O meglio, è una parte di me, un proseguimento verso l'esterno di quello che sono.

Quando hai scritto i racconti di La ricetta della notte perfetta?

Il primo racconto ("La frase di gesso") è nato il 28 ottobre 2009. L'ultimo ("Mlk") il 9 aprile 2013.

Sei partita con l´idea di pubblicare una raccolta di racconti o l´idea é venuta dopo quando ne hai scritto un numero sufficiente?

Sinceramente, non sono mai partita con un'idea. Ho sempre scritto per me, per il bisogno che avevo di raccontarmi e per imprimere sulla carta momenti che non volevo dimenticare (infatti, ho almeno una decina di diari segreti sotto il letto!). Ho sempre visto la scrittura come un modo naturale per esprimermi, del quale non potevo fare a meno: mi veniva spontaneo quanto disegnare o mettermi a fotografare le montagne. Non l'ho mai pensata come un qualcosa che potesse diventare un lavoro e mai avrei pensato che a qualcuno sarebbero potuti piacere i miei racconti. Di conseguenza l'idea di raccoglierli in un libro non mi è mai passata per la mente finché ho rischiato di perdere tutto a causa di un guasto al computer. A quel punto ho reputato fosse meglio averli tutti stampati per bene e, spinta dalle persone che mi stavano vicine in quel momento, ho inviato tutto alla 0111 Edizioni. Nel settembre 2010 è uscita la mia prima raccolta, "Rifugio Settimo Cielo". Ho poi continuato a scrivere, come prima. Sicuramente in modo più maturo e consapevole ma senza pormi alcun obiettivo. Quando mi sono resa conto di aver raggiunto quota 32 racconti mi sono detta: "Perché non riprovarci?". Ed è nata "La ricetta della Notte Perfetta ...

A parte la cronaca della salita al Pelmo hai preso spunto dalla vita reale per le tue storie in altre occasioni?

Sì, per "Il passaporto delle Dolomiti", ad esempio. Tutto ciò che descrivo è accaduto. Mi trovavo davvero nel Rifugio Passo Giau quando ho assistito alla scena dell'anziano che timbrava il suo "passaporto" in quel modo così speciale. Lo stesso per "Undicimila giorni senza voi". Non è altro che la trasposizione di un'intervista fatta al professor Nicolai, l'uomo più anziano del mio paese. Considerando che scrivo per dire o dirmi qualcosa, i sentimenti e le emozioni che descrivo devo sentirli veramente dentro prima di riuscire a "tradurli" in parole. Dunque tutte le storie hanno un loro fondo di realtà (che ho in qualche modo vissuto) ma che tento spesso di "mascherare" con la fantasia.

Si scrive sempre per un motivo in relazione a sè stessi: qual é il tuo?

Ne ho bisogno. Non sono una persona estroversa, faccio fatica a dire quello che sento e quello che provo. Sono molto chiusa. Solo scrivendo riesco a buttare fuori tutto quello che ho dentro, anche nascondendomi dietro alle storie che racconto. A volte ho "paura" che chi legge i miei libri possa scoprire troppo di me e allora mi sento un po' in imbarazzo. Mi ci abituerò?!

Cosa ti proponi con la tua scrittura, cosa vuoi raggiungere, cosa vuoi lasciare al lettore?

Come dicevo prima, non mi sono mai proposta niente. Non ho mai scritto per "fare un libro" né condizionata dalla consapevolezza che un giorno qualcuno avrebbe potuto leggere ciò che stavo scrivendo. Scrivo perché ne ho bisogno, ecco tutto. Scrivo, in primis, per me, per divertirmi sconvolgendo la realtà, per giocare con la fantasia, lasciar correre la mente e aspettare che mi sorprenda. Una volta finito di scrivere mi sento diversa, più leggera, consapevole d'aver creato e viaggiato in un mondo solo mio. Vorrei che anche i lettori, dopo aver letto i miei racconti si sentissero così: sorpresi, emozionati, con la testa in mille luoghi diversi (non per forza reali) e il cuore pieno di colori.

Intervista a Irene Pampanin
Leggendo La ricetta della notte perfetta la sensazione é che tu abbia volutamente permeato i racconti di magia, senza mai far apparire le storie troppo concrete, esatte, dure. É cosí? E se sí, perché?

Sì è così. Non l'ho fatto per un motivo, è semplicemente il mio modo di raccontare le cose. Perché? Ci sto pensando solo ora, in seguito alla tua (interessante) domanda. Probabilmente perché siamo circondati dal disincanto, dalla paura per un avvenire sempre più incerto, da fatti di cronaca fin troppo duri e inconcepibili, da arroganza e opportunismo sempre in agguato, da situazioni tragiche e persone che soffrono senza alcuna colpa. Non possiamo ignorare tutto questo e, nel mio ultimo libro, ho dato quindi spazio anche ad eventi drammatici. Credo però che raccontarli in modo crudo, dettagliato, senza pudore nell'elencare i particolari, non sia necessario. Le stesse cose possono essere raccontate con delicatezza, appena "accarezzate". Penso che abbiamo bisogno di questo: di qualcuno che ci faccia vedere le situazioni in modo diverso, con l'aiuto della magia o della fantasia o di qualsiasi altra cosa.

Molti tuoi racconti hanno una morale, portano con sè degli insegnamenti importanti che poi hanno il ruolo fondamentale di farci vivere meglio. Quali di questi insegnamenti di cui hai parlato reputi piú importanti?

Sono contenta che tu abbia questa idea dei miei racconti. La cosa fondamentale è infatti che lascino qualcosa a chi li legge e mi fa molto piacere che tu li definisca degli "insegnamenti". Io credo che il messaggio principale di questo mio secondo libro sia racchiuso ne "La ricetta della Notte Perfetta": succedono tante cose belle intorno a noi ma siamo talmente presi dagli affanni quotidiani da non rendercene conto. E' invece importante non dare mai nulla per scontato, nemmeno che il sole sorga e tramonti ogni giorno. E' indispensabile dare valore a tutto, ad ogni gesto o carezza, ad ogni cosa accada intorno a noi. Il tempo scorre e nulla esisterà per sempre.

Spiegaci il titolo della tua opera

Prende spunto dal medesimo racconto che apre il libro. Come per "Rifugio Settimo Cielo" avevo scelto il titolo dall'ultimo racconto inserito nella raccolta, così ho fatto per "La ricetta della Notte Perfetta". In più, però, mi piace pensare al mio libro come una serie d'ingredienti diversi tra di loro: alcuni meravigliosi e magici, altri tristi e dolenti, altri assurdi e surreali ma comunque tutti necessari per creare una "Notte Perfetta".

Che hai un buon rapporto con la natura diventa chiaro fin dalle prime pagine. Ed é una cosa che ho apprezzato, in grado di coinvolgere. Raccontaci come é iniziato l´amore per la montagna e come questo influenza la tua vita anche come scrittrice

Sono nata sotto il monte Pelmo, a Selva di Cadore (un Comune di 500 anime a 1450 metri di altitudine!). Sono cresciuta giocando sui prati, sulla neve, facendo scorpacciate di frutti di bosco e ghiaccioli. I miei genitori mi hanno sempre lasciata mettere le mani nella terra, nell'acqua, costruendo sull'orlo dei ruscelli dighe di fango o casette bel bosco. Sono cresciuta stando sempre all'aria aperta, scorrazzando con la bicicletta, con lo zainetto in spalla lungo i pendii o il cesto in mano alla ricerca di porcini. Tutto perfetto fino a quando, compiuti i 18 anni, ho iniziato a desiderare di "fuggire", di vedere cosa c'era oltre il mio paesotto incastonato tra le Dolomiti. Così mi sono iscritta all'università a Roma, trasferendomi lì per tutto il periodo accademico. A questo punto cito una parte del mio libro: "Come un'aquila, guardo dall'alto la mia valle: la vedo dormire e mi accorgo di quanto è bella, di una bellezza tale che mai avrei notato se non me ne fossi allontana. Vorrei rimanere ... La montagna sembra volermi dire "ti aspetto". "Aspettami", dico io, "torno presto"".

Ecco, stando lontana dal mio paese ho capito che non potevo stare lontana dalle montagne, erano (e sono) la mia vita, la mia famiglia di roccia. Mi mancava il respiro in città (sì, tipo Heidi), mi mancava il silenzio, la sensazione di libertà incondizionata. Credo che, proprio in quel periodo, per colmare quella mancanza, io abbia cominciato a scrivere di montagne. E non ho più smesso. Tutt'oggi loro sono una delle fonti principali della mia ispirazione e non posso che parlare di queste pallide rocce quando ho bisogno di qualcosa di magico, misterioso e imprevedibile. D'altronde sanno sempre sorprendermi quando attraverso il vento mi raccontano le loro storie ...

Spesso scrivendo si impara qualcosa. Cosa hai imparato dopo aver scritto La ricetta della notte perfetta?

Che ogni lettore interagisce a modo suo con quello che ho scritto io. E' fantastica questa cosa. Alcuni racconti da me reputati complicati e di non immediata comprensione sono invece piaciuti un sacco, cosa che non mi sarei mai aspettata. Ho imparato anche che quando una cosa è scritta con sincerità, con il cuore, senza l'influenza di niente e nessuno, la gente lo sente e te lo fa capire.

Cosa legge Irene Pampanin?

Adoro Dino Buzzati, non a caso due racconti sono dedicati a lui. L'ho scoperto nel 2010 facendo una ricerca. Mi è capitato tra le mani il libro "La boutique del mistero": l'ho letto tutto d'un fiato! Mi sono appassionata talmente tanto d'aver fatto anche la tesi di laurea su di lui, intitolandola "Dino Buzzati e il cinema: un amore". Mi piace il modo che aveva di scrivere i racconti, di nascondere i messaggi tra le righe, di stupire, di trasformare un fatto reale in qualcosa di assurdo. E poi diciamocelo: cosa darei per scrivere articoli come i suoi! Tra gli altri autori che ho letto mi sono piaciuti molto il Coelho di "11 minuti", il Wilbur Smith de "Il settimo papiro", il Dan Brown de "Il codice Da Vinci", "Storia di Neve" di Mauro Corona, la saga di "Harry Potter" e ... Potrei continuare all'infinito! Comunque spazio molto da un genere all'altro. Mi piacciono molto anche i libri sul cinema e la storia dell'arte.

Da lettrice e non da scrittrice: perché consiglieresti di acquistare il tuo libro?

Ehm ... Non lo so! Dicono che una volta finito viene voglia di rileggerlo da capo. Forse allora riesce davvero a trasportare il lettore lontano dalla realtà e a toccargli per un momento il cuore ...

Hai altri progetti letterari?

No nessuno. Ora come ora mi dedico alla presentazione di questo nuovo libro ( qui si possono seguire tutti gli eventi nonché contattarmi ) e, presto, darò spazio ad altri autori nel mio blog. Nel frattempo, quando arriva l'ispirazione o quando ne ho bisogno, scrivo ...

Grazie a Irene Pampanin per essere stata con noi ed averci fatto conoscere meglio la sua scrittura e questa raccolta di racconti. Se anche a voi é venuta curiositá di leggere i racconti magici di Irene Pampanin ecco il link per acquistare il libro.


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